Ho finito di scrivere "La Luce dell'Acqua"! Che faticaccia!
Non immaginavo, quando ho accettato di scrivere raccontini per la collana "Imparare è un'avventura", che sarebbe stato così tosto mettere in piedi una storia del genere.
Sarà perché sono pignola, ma la sola idea di mettere in giro un libretto con informazioni sbagliate mi fa rabbrividire!
I personaggi si sono trovati nell'antica Roma e ho speso ore a studiare l'ambientazione: vestiti, calzature, capelli, strade, case... Stessa cosa per la scenetta seguente, ambientata nell'antica Grecia e idem per quella in un villaggio celtico.
Ho fatto delle ricerche davvero paranoiche su questi argomenti, spesso trovando informazioni contraddittorie, scoprendo che non ci sono notizie certe ma solo ipotesi più o meno accreditate (e allora sceglievo quella più accreditata).
Tutto questo dovrebbe escludere errori grossolani, almeno si spera!
Rendermi conto del tempo, della cura e dell'attenzione che ci ho messo io per scrivere diecimila parole scarse di racconto mi fa venire un po' i nervi. Perché sono consapevole che non sia qualcosa che ci si aspetta, si dà per scontato che in un testo destinato ai bambini ci siano degli strafalcioni. Tanto, chi vuoi che se ne accorga?
Così vengono sfornati testi scolastici per la terza elementare in cui si chiede ai bambini di scrivere il contrario dell'aggettivo "grigio". Dal contesto della frase era palese che l'autore intendesse che il bimbo dovesse scrivere "bianco", ma quando un Luca Lemma si ritrova davanti la richiesta di mettere il contrario dell'aggettivo , è abbastanza arguto da aspettarsi parole tipo "chiaro", "bello", "grasso" o simili e si rifiuta di completare la riga in cui gli si chiede il contrario di "grigio". E io approvo in pieno!!
29 minuti fa
a tale proposito c'è un eccezionale esempio di ghirardi che dice una simpatica serie di vaccate, tipo che il C4 esplode usando un accendino :D. e ghirardi l'hanno pubblicato :P.
RispondiEliminaeh... appunto ...
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