WE OWE IT TO EACH OTHER,
TO TELL STORIES.

Neil Gaiman

CARESS THE TALES
AND THEY WILL DREAM YOU REAL.

Nightwish

STORIES AND SONGS
ARE THE LANGUAGE OF THE HEART.

Stephen Lawhead


ALL STORIES ARE TRUE.
Patrick Rothfuss

A DREAMER IS ONE WHO CAN ONLY FIND HIS WAY BY MOONLIGHT,
AND HIS PUNISHMENT IS THAT HE SEES THE DAWN
BEFORE THE REST OF THE WORLD.
Oscar Wilde

THE CORE OF ALL LIFE
IS A LIMITLESS CHEST OF TALES.

Nightwish
ALL THE TRUTH IN THE WORLD
IS HELD IN STORIES.

Patrick Rothfuss

lunedì 22 luglio 2013

When things are simple, fewer mistakes are made. [The Pillars of the Earth, Ken Follett]

 
Siccome in estate vengo solitamente assalita da un'insana smania di scioperatezza, al contrario di tante persone per me è un periodo di letture scarsissime, quasi nulle. A meno che, certo, non sia costretta a trascorrere due settimane in spiaggia, a quel punto macino anche 800 pagine al giorno senza battere ciglio.
L'estate 2013 non mi ha portato al mare, quindi la media di pagine lette è precipitata a picco, a favore di ore spese davanti a puntate vecchie e nuove di serie TV. Tra queste, "The Pillars of the Earth", serie tratta dall'omonimo romanzo di Ken Follett.
Ho letto il libro diversi anni fa, oserei dire tanti anni fa. Ricordo che il libro mi era piaciuto molto: quelle atmosfere medievali, l'ambientazione ricca di particolari, le descrizioni della cattedrale in crescita così vivide mi avevano catturato e avevano fatto passare in secondo piano la trama un po' monotona e i personaggi un po' scontati.
Quando anni dopo ho letto il seguito, non sono più riuscita a passarci sopra, perché i personaggi esasperatamente buoni o esasperatamente cattivi e le scene di sesso interminabili e inutilmente numerose mi hanno rovinato anche la meravigliosa cornice storica che Follett è sempre in grado di creare. Avrebbe bisogno di qualcuno che gli pensi la storia e gli disegni i personaggi.
Comunque, ho guardato la serie, perché dopo Game of Thrones e The Borgias mi andava di guardare ancora qualcosa di storico, avventuroso e pieno di intrighi. Sarà perché me lo aspettavo, sarà perché in TV i cattivi-solo-cattivi mi danno meno fastidio, ho digerito meglio quelli che nel libro avevo considerato difetti.
Ora sono rimasta orfana di serie "storiche", sarà ora di ributtarsi sulla letteratura?

martedì 16 luglio 2013

Love is a given, hatred is acquired. [Doug Horton]

 
Milano in estate.
Ci ho appena trascorso una settimana, che mi ha aiutato a ricordare che ci sono cose che apprezzo, e cose che mi infastidiscono.

Mi piace che la gente si dia spesso e volentieri del "tu": è qualcosa che pone sullo stesso piano, che accorcia le distanze.
Non mi piacciono le occhiate e le osservazioni di certi uomini, probabilmente abituati a sentirsi sminuiti nella loro virilità se evitano di commentare o di guardare una donna.
Mi piace trovare disseminate in giro per la città possibilità di spuntino a base di ottima focaccia, o pizza, o insalata - non solo kebab e hot dog. Mi piace il cappuccino a 1,20 €.
Non mi piace la pretenziosità commerciale, a causa della quale i prezzi di articoli assolutamente generici lievitano immotivatamente.
Mi piace non dovermi concentrare per capire le parole di chi mi parla insieme.
Non mi piace il fatto di non riuscire a estraniarmi da una conversazione che avviene vicino alle mie orecchie, ed essere costretta a sapere che "la Cri è una t***a", o che "il treno si è fermato per mezz'ora tra i campi e non andava neppure l'aria condizionata".
Mi ha fatto piacere trovare riaperte le fontanelle nei giardini pubblici e per strada.
Non mi ha fatto piacere constatare che, nonostante la falda acquifera sempre in procinto di allagare cantine e tunnel della metropolitana, l'erba e gli alberi di parchi, piazze e viali non vengono annaffiati ma lasciati a languire e rinsecchire sotto il sole cocente: sterpaglia e terra secca che si incollano alla pelle sudata e ti raschiano la gola quando respiri.
Non mi piacciono le puzze e gli odori che ristagnano e si propagano in un attimo a causa del caldo soffocante, l'asfalto che bolle e ti si attacca alle suole delle scarpe, i nuvoloni di pioggia che nel 90% dei casi si addensano fuori dalla città, lasciando gli abitanti ostaggio di caldo e afa.
Non mi piace come guida la gente: in maniera disordinata, irrispettosa e maleducata; non mi piace che i motociclisti facciano di regola lo slalom tra le auto; non mi piace che i (pochi) ciclisti ignorino le fondamentali regole di sicurezza.

Nel complesso, direi che Milano in estate è qualcosa che evito volentieri.