WE OWE IT TO EACH OTHER,
TO TELL STORIES.

Neil Gaiman

CARESS THE TALES
AND THEY WILL DREAM YOU REAL.

Nightwish

STORIES AND SONGS
ARE THE LANGUAGE OF THE HEART.

Stephen Lawhead


ALL STORIES ARE TRUE.
Patrick Rothfuss

A DREAMER IS ONE WHO CAN ONLY FIND HIS WAY BY MOONLIGHT,
AND HIS PUNISHMENT IS THAT HE SEES THE DAWN
BEFORE THE REST OF THE WORLD.
Oscar Wilde

THE CORE OF ALL LIFE
IS A LIMITLESS CHEST OF TALES.

Nightwish
ALL THE TRUTH IN THE WORLD
IS HELD IN STORIES.

Patrick Rothfuss

giovedì 26 gennaio 2012

You cannot prevent the birds of sadness from passing over your head, but you can prevent their making a nest in your hair

.
Mi hanno dato dell'ottimista. A me! Ma, dico?!

Sono solo una persona che odia essere triste - il che non significa che io non lo sia mai.
Sono una persona che se la vita le tira limoni ci fa una torta.
Sono una persona che prende quello che la vita le abbandona davanti alla porta di casa e si sforza di tirarne fuori il meglio che si può.
Sono una persona che stringe i denti e si rifiuta di credere che la vita è uno schifo, che tutte le persone sono uno schifo, che fa tutto schifo.
Sono una persona che sale su un treno dopo l'altro, perché vuole arrivare il più lontano possibile nell'arco della sua breve vita.

Non sono un'ottimista nel senso di "persona che crede che tutto sia sempre solo bello".
Non sono un'ottimista nel senso di "persona che vive di frasette dei Baci Perugina".
Non sono un'ottimista à la Pollyanna (personaggio che ho sempre cordialmente detestato).

No, non sono un'ottimista.
Sono una persona realista, che non ha bisogno di infiocchettare la realtà per guardarla.
Sono una persona che prende quello che ha e lo usa per creare qualcosa di più bello.

Tutto qui. E se qualcuno crede che posso permettermi di parlare così solo perché sono una privilegiata dalla sorte, al limite potrò rispondere: Sì, sono una privilegiata dalla sorte, che mi ha fornito uno spirito in grado di spostare il punto di vista di ogni situazione per cercare quello migliore.

La soluzione è quasi sempre dentro di noi.

martedì 17 gennaio 2012

E così vorresti fare lo scrittore?

.
E così vorresti fare lo scrittore?
di Charles Bukowski


E così vorresti fare lo scrittore?

Se non ti esplode dentro
a dispetto di tutto,
non farlo.

A meno che non ti venga dritto
dal cuore e dalla mente e dalla bocca
e dalle viscere,
non farlo.

Se devi startene seduto per ore
a fissare lo schermo del computer
o curvo sulla macchina da scrivere
alla ricerca delle parole,
non farlo.

Se lo fai solo per soldi o per fama,
non farlo.

Se lo fai perchè vuoi
delle donne nel letto,
non farlo.

Se devi startene lì a
scrivere e riscrivere,
non farlo.

Se è già una fatica il solo pensiero di farlo,
non farlo.

Se stai cercando di scrivere come qualcun altro,
lascia perdere.

Se devi aspettare che ti esca come un ruggito,
allora aspetta pazientemente.

Se non ti esce mai come un ruggito,
fai qualcos’altro.

Se prima devi leggerlo a tua moglie
o alla tua ragazza o al tuo ragazzo
o ai tuoi genitori o comunque a qualcuno,
non sei pronto.

Non essere come tanti scrittori,
non essere come tutte quelle migliaia di
persone che si definiscono scrittori,
non essere monotono o noioso e
pretenzioso, non farti consumare dall’autocompiacimento.

Le biblioteche del mondo
hanno sbadigliato
fino ad addormentarsi per tipi come te.

Non aggiungerti a loro,
non farlo.

A meno che non ti esca
dall’anima come un razzo,
a meno che lo star fermo
non ti porti alla follia o
al suicidio o all’omicidio,
non farlo.

A meno che il sole dentro di te stia
bruciandoti le viscere,
non farlo.

Quando sarà veramente il momento,
e se sei predestinato,
si farà da sé e continuerà finchè tu morirai o morirà in te.

Non c’è altro modo
e non c’è mai stato.

domenica 15 gennaio 2012

If more of us valued food and cheer and song above hoarded gold, it would be a merrier world. [J.R.R. Tolkien]

Un tardo pomeriggio invernale, il cielo scuro, l'aria pungente, le luci per le strade, i rumori del traffico.
Un bambino sicuro che morirà di sete prima di arrivare a casa se non ci si ferma a comprare una bottiglietta d'acqua.
Un inevitabile supermercato.

Alla cassa, mamma e bambino appoggiano sul nastro la bottiglietta d'acqua e attendono il turno per pagare.

Davanti a loro nella fila, un giovane non molto alto, bruno e riccio, ha appena finito di disporre i propri acquisti di fronte alla cassiera: due piantine di basilico fresco, cinque chili di pasta Barilla, bresaola affettata, mozzarelle di bufala, parmigiano reggiano, pomodorini, limoni, quattro bottiglie di vino rosso.

Dietro di loro, una signora robusta, dai corti capelli biondi e le guanciotte rubizze, svuota il carrello: una scatola di Kartoffelnsalat (ovvero un'insalata di patate e misteriose entità varie mescolate in abbondante simil-maionese), una confezione di wurstel, una bottiglia di birra, biscotti al burro e orsetti gommosi.

Il gioco è indovinare la nazionalità dei clienti alla cassa.

lunedì 9 gennaio 2012

A good book on your shelf is a friend that turns its back on you and remains a friend.

In casa mia si trova un discreto numero di libri. Ovviamente, tutto è relativo e "discreto" signfica che a casa della maggior parte delle persone che conosco ce ne sono meno.
Comunque.
Mi piacerebbe avere una stanza con le pareti ricoperte da scaffali pieni di tomi e volumi, ma siamo in quattro a dividerci poco più di 80 mq e la cosa pare improponibile.
Così i libri vengono sparagliati più o meno equamente: sugli scaffali in cucina; sul davanzale della finestra in salotto; ammonticchiati pericolosamente sul mio comodino e meno pericolosamente ma più fastidiosamente sulla sedia a capo del letto; in un angolo della piccola rastrelliera per le scarpe sempre in camera mia; stipatissimi sullo scaffale in camera di mio figlio Luca (e sotto al suo cuscino!); sulla scrivania, dentro l'armadio e sulle mensole sopra il letto in camera di mia figlia Sara e la parte del leone la fanno le Billy in studio.
Da ieri una nuova Billy è comparsa in casa nostra, pronta ad accogliere gli esuberi delle librerie e i testi più in bilico in cima alle varie pigne.
L'ho montata tutta da sola, cacciaviti e martello nella mano destra e istruzioni nella mano sinistra. Sempre attenta a controllare di aver preso i pezzi giusti, di averli messi al posto giusto, nella direzione giusta ecc. Check, double check, triple check... et voilà: Il ripiano più in alto, uno di quelli che non si possono più spostare perché spinettato, avvitato, bullonato & inchiodato, mostra senza pudore il lato posteriore! Come ho fatto? Non so, non me lo spiego. Sono brava, che ci posso fare?