WE OWE IT TO EACH OTHER,
TO TELL STORIES.

Neil Gaiman

CARESS THE TALES
AND THEY WILL DREAM YOU REAL.

Nightwish

STORIES AND SONGS
ARE THE LANGUAGE OF THE HEART.

Stephen Lawhead


ALL STORIES ARE TRUE.
Patrick Rothfuss

A DREAMER IS ONE WHO CAN ONLY FIND HIS WAY BY MOONLIGHT,
AND HIS PUNISHMENT IS THAT HE SEES THE DAWN
BEFORE THE REST OF THE WORLD.
Oscar Wilde

THE CORE OF ALL LIFE
IS A LIMITLESS CHEST OF TALES.

Nightwish
ALL THE TRUTH IN THE WORLD
IS HELD IN STORIES.

Patrick Rothfuss

venerdì 30 settembre 2011

To be a Star...

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To be a star

You must shine your own Light, 

Follow your own path

And don't worry about the darkness.

For that's when stars shine the brightest.
.

venerdì 16 settembre 2011

Quarantadue!

Conosco una donna il cui interesse nei confronti del vestiario è sempre stato molto limitato.
Non ha uno stile particolare, la divertono gli abiti originali, ma solo se sono comodi e la sua divisa preferita è costituita da jeans e t-shirt. Qualche mese fa, nello stabilire il budget di spesa settimanale insieme al suo Ingegnere, lo stesso dichiarò: Cara, facciamo così: se ti si rompono i pantaloni, o se la tua felpa più nuova ha più buchi che stoffa, o se hai tutti i calzini bucati... non pensare al budget, ti prego! Quello che ti serve per andare in giro vestita decorosamente lo offro io, a fondo perso!

Ora, quell'uomo si è potuto permettere di fare una tale proposta alla propria moglie perché sapeva che la donna in questione non avrebbe saputo approfittare della sua magnanima offerta. O forse sperava che all'improvviso la suddetta si sarebbe dedicata a scarpe serie e abitini eleganti. Chissà?

A rispetto della verità storica, va detto che l'uomo si è in seguito rifiutato di rimborsare alla moglie due paia di slip rossi e blu a strisce con l'immagine di Snoopy al centro.
Eh, no!, pare abbia eslcamato, Se devo pagare io, che sia almeno biancheria sexy!

Sia come sia, un pomeriggio la donzella è andata a fare shopping, decisa a dare una svolta definitiva al proprio look. Si è così infilata in svariati camerini, dove ha provato gonne e delicati pullover, scoprendo peraltro di non apparire male sotto tali spoglie.

È quindi con un sospiro punteggiato da interrogativi senza risposta, che alla fine è uscita dall'ultimo negozio stringendo un sacchetto il cui contenuto era una felpa grigia e due paia di slip: uno con l'immagine di un orribile gatto nero e l'altro con la bandiera dell'Inghilterra. Chissà se risulteranno sufficientemente sexy per ottenere il rimborso?

venerdì 9 settembre 2011

After all I'm forever in your debt

Una donna prende la barca del marito per andare a fare un giro sul lago.

Accende il motore e si spinge poco lontano, poi spegne, butta l’ancora e si mette a leggere il suo libro.

Arriva una guardia forestale in barca. Si avvicina e le dice:

"Buongiorno, signora. Cosa sta facendo?"

"Sto leggendo un libro", risponde lei (pensando: non è forse ovvio?).

"Lei si trova in una zona dove la pesca è vietata", le dice la guardia.

"Grazie per l'informazione, agente, ma io non sto pescando. Sto leggendo."

"Lo vedo, ma lì ha tutta l’attrezzatura. Per quanto ne so, potrebbe cominciare in qualsiasi momento. Devo portarla con me e fare rapporto."

"Se lo fa, agente, dovrò denunciarla per molestia sessuale", dice la donna.

"Ma se non l’ho nemmeno toccata!", protesta la guardia forestale

"Questo è vero, ma ha lì tutta l’attrezzatura. Per quanto ne so potrebbe cominciare in qualsiasi momento."

"Le auguro buona giornata signora."


La guardia se ne va.


MORALE: Mai discutere con una donna che legge. È probabile che sappia anche pensare.

Everyday I look at myself and I wonder why

Siamo in tanti al mondo. Davvero, davvero tanti.

SO che non piacerò a tutti.

Quando però una persona mi sorride, mi dice cose simpatiche, si mostra servizievole e disponibile... non mi aspetto poi di essere evidentemente ignorata da lei, o di scoprire di essere stata tagliata fuori da qualcosa.
Se ti sto sulle scatole, o se ti ho fatto uno sgarbo, dimmelo.
C'è tanta gente da incontrare, tante esperienze da fare nella vita. A che pro fingere benevolenza, non capisco.

Mah.

p.s. Queste sono considerazioni personali, non credo che la persona a cui sto pensando passerà mai di qua a leggere. In ogni caso, il punto interrogativo resta.

venerdì 2 settembre 2011

Parole, parole, parole - 2

Prosegue da qui.
Non è solo una questione di libri e non è solo una questione di adesso.

L'abitudine degli esperti di turno a trovare valide giustificazoni ai prezzi alti di qualsivoglia prodotto non sono certo una novità, in Italia.
Esempi? Sì, esempi, visto che io non posso fregiarmi di alcun titolo e non sono esperta in nessun campo. Le mie affermazioni, da sole, a differenza delle loro, che vengon pubblicate sui giornali e vengono ripetute al tiggì, non hanno valore, quindi c'è bisogno di esempi.

Correva l'anno 2000, e verso la fine di dicembre detti alla luce un frugoletto di 3 chili e 100 grammi. Per una serie di eventi che non starò ora a elencare, il suddetto frugoletto venne allattato al biberon, con latte artificiale.
Nell'a.d. 2001 il latte in polvere più economico, venduto in farmacia, era il BEBA, della Nestlé. Soprassediamo momentaneamente sul brivido che ci corre lungo la spina dorsale al suono della parola Nestlé e andiamo avanti a esaminare la faccenda.
Una confezione da 800 grammi era venduta alla cifra di 60.000 Lire.
Essendo il frugoletto particolarmente vorace, arrivò in brevissimo tempo a consumare l'intera confezione in 4-5 giorni. In quel periodo, per fortuna, il padre del frugoletto e qualche parente dovettero recarsi in Germania diverse volte e già che c'erano ne approfittavano ogni volta per riempire la valigia di scatole identiche di latte in polvere dal costo - equivalente in marchi - di 18.000 Lire, acquistate al supermercato.

Forse qualcuno ricorderà che, proprio in quel periodo, ci fu un scandalo che riguardava proprio il prezzo del latte in polvere. Le prime risposte dei famosi esperti furono che la composizione del latte venduto in Germania era differente da quella venduta in Italia - dove, manco a dirlo, veniva venduto un prodotto sopraffino.

Purtroppo (per loro) molti genitori, per quando adorassero il proprio frugoletto, non poterono fare a meno di notare come i bambini tedeschi non apparissero poi consunti e rovinati a causa del consumo di un latte in polvere di formulazione meno nobile di quello che compravano loro a un prezzo circa tre volte più alto.
E sempre purtroppo per loro, it's a small, small world e a quanto pare non ero la sola ad avere in mano la prova tangibile della bugia: la composizione del BEBA venduto in Italia e la composizione del BEBA venduto in Germania era identica.

Ci vollero circa quattro-cinque anni, prima di trovare in Italia del latte in polvere per l'infanzia a prezzi analoghi a quelli che si trovavano altrove e il mio frugoletto era ormai proiettato verso un bel cinghialotto in salmì, cresciuto sano, robusto, vivace e forte nonostante quella porcheria di latte tedesco con cui i suoi indegni genitori avevano insistito a nutrirlo.

Ora aspetto che anche sul latte fresco la smettano di riportare le opinioni degli esperti, pronti a sostenere che in Italia un litro di latte costa 1,30 € contro i 0,49 € di quello che viene venduto in Germania perché le nostre mucche sono più simpatiche.

Dei libri viene affermato senza mezzi termini che costano mediamente meno che negli altri Paesi, quando non è vero.
Perché tanto, chi si dà la pena di controllare?

La gente è ignorante, in fondo, le si dice che per un prezzo più alto ha un prodotto migliore, o si mente dicendo che lo paga meno degli altri e nessuno va a verificare. Il problema è che c'è ancora la (mal riposta) fiducia nei cosiddetti "organismi preposti all'informazione": torno a casa dal lavoro, sono stanco e ho altre cose importanti a cui badare, cosa faccio? Spulcio il quotidiano o ascolto il telegiornale e in buona fede credo di essermi informato.

Il problema è che l'informazione viene nascosta e occultata e se la voglio raggiungere devo darmi da fare e cercare su internet, conoscere qualche lingua straniera che mi consenta di tenere il polso della situazione anche fuori dall'Italia, magari avere la fortuna di viaggiare spesso o di conoscere qualcuno che lo fa e che può riportare dati tangibili da confrontare con quelli che i media mi propinano. E tante persone non hanno il tempo, la voglia o le capacità per fare tutto questo. Così arrivano gli esperti, presumibilmente con tutto da guadagnare a spargere informazioni non corrette per rallentare al massimo il processo. Magari approfittandone per gettare letame su noi non esperti che ci arroghiamo il diritto di sbugiardarli.

Ci sono voluti tanti anni, per risolvere la questione del prezzo del latte in polvere. È vero, alla lunga si è abbassato, ma intanto quanti bambini sono stati nutriti a costi proibitivi per i genitori? Nessuno ha pensato a costringere la Nestlé a rimborsarmi tutti i soldi che ho ingiustificatamente sborsato?

Si abbasseranno anche i prezzi di copertina dei libri, ma quando? E quanti piccoli librai e piccoli editori chiuderanno, prima che questo si verifichi? E quanti autori emergenti non avranno più la possibilità di emergere? E quanti libri in meno avremo da leggere noi lettori?

giovedì 1 settembre 2011

Parole, parole, parole

Non ho mai affrontato, in questi giorni, un argomento che è stato a lungo dibattuto in rete, ovvero la nuova legge Levi, anche detta "legge anti-amazon".

Per coloro i quali ancora non lo sanno, si tratta di una legge nata con lo scopo dichiarato di proteggere la cultura, nella persona dei piccoli editori e dei librai indipendenti.
Legge che si è realizzata in un controllo dello sconto applicabile, che non potrà più superare il 15% - salvo poche eccezioni - e che non potrà essere applicato nel mese di dicembre, notoriamente il più gettonato.

Ho letto di tutto, in questi giorni, soprattutto espressioni di indignazione da parte dei lettori.
Pare che in Italia in un anno si vendano tre libri per ogni persona. Il che non significa necessariamente che in Italia si legga poco, dal momento che si parla di libri nuovi. Chi ama leggere si serve anche delle biblioteche, del book-crossing, dei prestiti, acquista libri usati... insomma, si arrangia, perché i prezzi stampati sulle copertine sono spesso alti, troppo alti per le tasche di uno studente, di un lavoratore precario, di una casalinga, di un cassaintegrato, di un pensionato. Conosco tante persone che leggono e comprano ben più di tre libri l'anno e solitamente aspettano gli sconti per tirare fuori il portafoglio.
Ora non potranno più farlo, o comunque il loro potere d'acquisto non sarà più lo stesso.

Quindi il primo risultato che ci porta questa nuova legge è un evidente disagio per i lettori forti. Questo credo si ripercuoterà sulle librerie, specie quelle piccole, e sulle case editrici, specie quelle piccole. Le stesse categorie che la legge dichiara di voler proteggere.

Una banale e semplice applicazione della più banale e semplice legge di mercato vorrebbe che, a fronte di una ridotta richiesta, il prezzo di un prodotto cali. Quello che mi domando è quanto tempo possano rimanere a galla le piccole librerie e le piccole case editrici, prima che anche le grandi siano intaccate e il prezzo del prodotto "libro" scenda.
Chi sarà rimasto? Ai posteri l'ardua sentenza, io però non sono molto ottimista per quanto riguarda la sorte di queste piccole categorie.

In questi giorni ho trovato anche svariati articoli, su testate o blog o social network, che presentavano dei confronti con i Paesi esteri.
Chi osservava che dappertutto esiste amazon, ma solo in Italia la risposta è stata una legge talmente ad hoc da essere ribattezzata la legge anti-amazon.
Chi ribatteva che però all'estero i libri non vengono scontati e quindi questa legge non fa altro che adeguarsi alle normative che già esistono in altri Paesi.
Chi sosteneva che però fuori dall'Italia i libri costano poco e quindi la gente li compra anche senza sconto.
E persino chi ha avuto il coraggio di dichiarare che i libri al'estero costano molto di più. Qui l'articolo che per quanto mi riguarda è stato la classica goccia che fa traboccare il vaso. In particolare la frase: Crederei che il prezzo alto è la causa degli indici di lettura italiani, purtroppo però sono molto più bassi di quelli tedeschi e francesi dove vige un rigido prezzo fisso e i prezzi sono mediamente più alti.

Il Sig. Stefano Mauri (presidente e amministratore delegato del gruppo editoriale Gems e presidente del Gruppo editori di varia, dell’Associazione Italiana Editori) afferma con la sicurezza di chi non vuole essere contraddetto che in Italia i prezzi dei libri sono mediamente più bassi di quelli tedeschi e francesi.
Una signora mi ha fatto personalmente sapere su facebook che nel mondo anglosassone i libri costano ben più che in Italia.

Ora, siccome io nel mio giudizio andavo abbastanza a spanne (e il mio giudizio era che fuori dall'Italia i libri costano meno), ho deciso per amor di correttezza di verificare. Chi ha ragione?

Ho fatto un test rapido e semplice: ho scelto qualche titolo a caso, i primi che mi venivano in mente.
Ho scelto di confrontare il prezzo pieno di vendita in Italia, Germania, Francia, Regno Unito e Stati Uniti.
Ho fatto attenzione a scegliere almeno un autore per Paese, in più ho aggiunto un titolo di autore finlandese, per confrontare anche il prezzo di vendita di un libro che era stato tradotto da tutti.
Per i prezzi in dollari e sterline ho applicato il cambio odierno.

Ecco i titoli su cui ho fatto il confronto: Il Nome del vento, di Patrick Rothfuss (autore USA); Il Nome della Rosa, di Umberto Eco (autore Italia); Cuore d'Inchiostro, di Cornelia Funke (autore Germania); L'Anno della Lepre, di Arto Paasilinna (autore Finlandia); L'Occhio del Lupo, di Daniel Pennac (autore Francia); Il Libro delle Cose Perdute, di John Connolly (autore Irlanda); I Love Mini-shopping, di Sophie Kinsella (autore UK); I Pilastri della Terra, di Ken Follett (autore UK); Harry Potter e i Doni della Morte, di Joanne K. Rowling (autore UK); IT, di Stephen King (autore USA).

10 libri a confronto.

In 5 casi su 10 il prezzo più alto è quello della copertina italiana (Il Nome della Rosa; Cuore d'Inchiostro; L'Anno della Lepre; Il Libro delle Cose Perdute; I Pilastri della Terra). In 4 casi il libro italiano è il secondo più costoso (L'Occhio del Lupo; I Love Mini-shopping; Harry Potter e i Doni della Morte; IT). In 1 caso, la versione italiana si trova al terzo posto (Il Nome del Vento). MAI il libro italiano è il più economico.

Con 7 libri al prezzo più basso il Paese in cui leggere costa meno si rivelano gli Stati Uniti.

Assegnando al prezzo più alto il primo posto e a quello più basso il quinto, con 4 libri al primo posto, 1 al secondo, 1 al terzo, 2 al quarto e 2 al quinto la Francia è il Paese cove i libri costano di più - ovviamente dopo l'Italia. L'Italia è attualmente il Paese in cui i libri sono i più costosi.

Germania e Regno Unito se la giocano abbastanza alla pari, con 1 libro al primo posto per la Germania e nessuno per il Regno Unito, 2 libri per entrambe al secondo posto, 3 libri al terzo e 4 al quarto per la Germania, mentre in UK troviamo 3 libri al terzo, 3 al quarto e 1 al quinto.

Raccontatemi quello che volete: se pensate che questa legge favorirà la diffusione della cultura in Italia, o se pensate che finalmente grazie a questa legge il mercato dell'editoria decollerà e l'Italia non sarà più l'ultimo Paese in Europa a leggere.
Rassicuratemi sul fatto che entro breve, non essendoci più la possibilità di fare sconti, i prezzi di copertina scenderanno.
Ma non raccontatemi che i prezzi dei libri in Italia sono molto più bassi che negli altri Paesi. Perché questa è un'affermazione falsa come i soldi del Monopoli.

QUI il testo della legge.