WE OWE IT TO EACH OTHER,
TO TELL STORIES.

Neil Gaiman

CARESS THE TALES
AND THEY WILL DREAM YOU REAL.

Nightwish

STORIES AND SONGS
ARE THE LANGUAGE OF THE HEART.

Stephen Lawhead


ALL STORIES ARE TRUE.
Patrick Rothfuss

A DREAMER IS ONE WHO CAN ONLY FIND HIS WAY BY MOONLIGHT,
AND HIS PUNISHMENT IS THAT HE SEES THE DAWN
BEFORE THE REST OF THE WORLD.
Oscar Wilde

THE CORE OF ALL LIFE
IS A LIMITLESS CHEST OF TALES.

Nightwish
ALL THE TRUTH IN THE WORLD
IS HELD IN STORIES.

Patrick Rothfuss

domenica 31 ottobre 2010

Samhain - 2

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Il fatto è, che loro alle streghe non ci credevano veramente.

Il problema, con gli esseri umani, è che vivono vite brevi e tribolate. Basta un soffio ed essi appassiscono, muoiono, come fiori recisi. È per questo, che hanno paura. E cercano di dare un nome alla loro paura. Quando l’hanno trovato, uccidono tutto ciò che porta quel nome, perché se uccidi ciò che temi esso smette di minacciarti e perciò non è più necessario averne paura.
Quindi non è che credessero alle streghe. Non credevano neppure che le streghe potessero arrecare loro danno. Volevano solo distruggere il loro timore. Volevano distruggere un pensiero, un’immagine, un’idea. Volevano distruggere la Paura. Allora le hanno dato un corpo, le hanno dato un aspetto, un nome, dei caratteri distintivi, per poterla riconoscere. E poi le hanno dato fuoco, non lasciandone che cenere. Le urla della strega erano le urla della Paura che moriva, che si disfaceva avvizzendo su se stessa. La strega non era una persona, non era una donna, non era un essere umano come tutti loro. La strega era il Male, era l’Errore, era la Paura da sconfiggere.

E nella notte di Samhain, nella notte in cui il velo tra i mondi si scosta, nella notte in cui gli spiriti camminano in mezzo ai vivi per trovare calore e dispensare consigli, in quella notte la Paura si incarnò in una donna dalla pelle candida come latte, dai capelli rossi come il rame, dallo sguardo misterioso di un occhio celeste e uno color nocciola. Una donna che sussurrava antiche filastrocche, accarezzando il gatto al chiarore della fiamma del camino.
La donna fu catturata, i suoi capelli vennero strappati, il suo viso graffiato e i suoi begli occhi bendati, perché non potesse posare lo sguardo sui mortali, stregandoli. Fu gettata in una cella di pietra umida, sporca e puzzolente, al freddo e al buio. Le buttarono addosso oggetti, le venne fatto del male. Il gatto si dileguò, macchia nera nella notte scura.

Nessuno pensò che, se fosse stata davvero una strega, non avrebbe permesso loro di catturarla. Ma, come dicevo: loro alle streghe non ci credevano veramente.

Il mattino dopo il sole non mostrò la sua faccia splendente, ma rimase celato dietro nubi grigie e minacciose, intanto che gli uomini ergevano una grossa pira nella piazza centrale.
Il vento cominciò a soffiare quando l’ora dell’esecuzione era vicina. Una piccola folla si era radunata, per celebrare la vittoria della Luce sulle Tenebre, della Vita sulla Paura. Qualcuno aveva catturato il gatto e lo avvicinò alla pira, chiuso in una gabbietta dalle sbarre di legno, visibilmente malconcio. La strega fu condotta al centro della piazza su un carro, legata mani e piedi.

Nessuno pensò che, se fosse stata davvero una strega, avrebbe sciolto i lacci che la imprigionavano e sarebbe fuggita. Ma, come dicevo: loro alle streghe non ci credevano veramente.

Legarono la donna ai tronchi eretti su una catasta di legna e posero accanto a lei la gabbia del gatto.
Appiccarono il fuoco con delle torce, levando al cielo grida di giubilo: Morte alla strega! Il fumo cominciò a sollevarsi dalle fascine in fiamme, che crepitavano e sprizzavano piccole scintille tutto attorno.

Nessuno pensò che, se la donna fosse stata davvero una strega, non avrebbe permesso al fuoco di attizzarsi. Ma, come dicevo: loro alle streghe non ci credevano veramente.

Quando le fiamme giunsero a lambire l’orlo della veste della donna il vento d’improvviso si mise a ululare e soffiare più forte, sollevando da terra polvere, stracci e persino i bambini piccoli. Partiva esattamente dal punto in cui era legata la strega, e soffiava a raggiera verso l’esterno della pira. Le fiamme cambiarono direzione, si attaccarono al carro del boia, all’abbeveratoio e al pozzo. Gli uomini cominciarono a gridare e a correre verso le abitazioni, ma il fuoco divorava avido ogni cosa, sospinto dal vento e alimentato dalla legna in cui quasi tutto era costruito. Bruciava tutto, bruciava ogni cosa e non c’era modo di placare l’incendio, che stava risparmiando solo la donna legata sulla pira.

Nessuno pensò che, se la donna fosse stata davvero una strega, quello sarebbe stato il suo modo di vendicarsi. Ma, come dicevo: loro alle streghe non ci credevano veramente.

Due ore più tardi del villaggio erano rimasti solo mucchi di rovine carbonizzate e annerite, mentre una fitta pioggia cadeva a spegnere gli ultimi piccoli focolai. La donna e il suo gatto uscirono a passo lento dal villaggio, senza guardarsi indietro.

Non c’era più nessuno, che potesse credere alle streghe.

Samhain - 1

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venerdì 29 ottobre 2010

It's time to lend a hand to life

Quando ero ancora una ragazzina ottimista, negli scintillanti e promettenti anni '80, mi piaceva pensare a me come a una "cittadina del mondo".
Sentivo che il termine "cosmopolita" mi si adattava molto bene.
Ero a favore del nascente concetto di "globalizzazione", pensandolo in termini di mglioramento della qualità della vita di tutti: più libertà, più possibilità, più pace, più tutto per tutti.
Di certo non mi aspettavo che i Paesi ricchi esportassero miseria, guerra e schiavitù nel resto del mondo e si strozzassero soffocando sommersi dal loro stesso impero capitalistico.
Avevo fiducia nel genere umano, non pensavo che la legge del profitto avrebbe preso il sopravvento sui grandi valori universali come la giustizia, l'equità, la salvaguardia dell'ambiente, la pace.
Eravamo in grado di debellare povertà, malaria e lebbra e avremmo potuto farlo. Avevamo già allora i capitali, le braccia e le competenze necessarie per farlo.
Abbiamo invece anteposto il benessere di pochi a un intero pianeta in cui si sarebbe potuto vivere bene. Il sassolino è diventato una frana e ci sta sommergenedo tutti.

A volte penso al mondo, a come ha cominciato a traballare come una trottola sul punto di cadere. La globalizzazione non è stata quello che mi aspettavo. A questa stregua, sono pronta a sostenere la frammentazione del sistema socio-politico del pianeta.

E nessuno mi venga a dire che senza di noi in Africa muoiono di fame e si fanno fuori a suon di machete e guerre civili. Nessuna delle due cose accadeva, prima che arrivassimo noi a civilizzare e colonizzare un Paese del quale non conoscevamo assolutamente niente, rovinandolo perchè abbiamo preteso di imporre il sistema che funzionava da noi in un posto completamente diverso per clima, conformazione, tradizioni e cultura.

E i terroristi afghani? Avete mai visto foto dell'Afghanistan? Hanno quattro capre e tre mucche in croce. Non esiste neppure una miserrima fabbrica di armi. Se non ci fossimo noi che gliele vendiamo per poi andare a bombardarli perché le usano contro di noi, il problema non si porrebbe. Non hanno diritti civili per le donne? Sparando missili in mezzo al mercato o facendo saltare bambini sulle mine antiuomo ho il sospetto che le donne non otterranno alcun diritto civile. Hanno sterminati campi di oppio? Non li avevano, quando i Talebani erano al potere, poi però il mondo civile ha deciso che erano la causa di tutti i mali del pianeta. Per carità: non vorrei mai e poi mai trovarmi a vivere in un contesto in cui gli estremisti islamici dettano le regole, ma bombardare tutto il Paese con questo pretesto somiglia al medico che ammazza il paziente per debellare il virus che lo infetta. Paziente morto? Quante storie: è un lavoro sporco eliminare i virus, bisogna mettere in conto delle casualties.

E comunque la storia dovrebbe insegnare: abbiamo avuto anche in Europa il periodo degli estremisti religiosi, in cui sono morte migliaia di persone; le donne hanno dovuto lottare anche in Europa per ottenere i loro diritti. Semplicemente è accaduto prima che la mia generazione si affacciasse alla finestra del mondo e si accorgesse che in altri Paesi le popolazioni erano tanto incivili e corrotte da comportarsi come si erano comportati i nostri antenati.

In Europa non si combatte più. In Europa, se ci sono problemi tra due Paesi, non si arriva alla guerra. Esiste la diplomazia, esistono i patti, i trattati, esistono delle Commissioni e dei Giudici Internazionali che risolvono il caso a suon di multe, contributi e così via.
Siamo civili.
Le fabbriche di armi ci servono per rifornire illegalmente i trafficanti di droga e clandestini e i terroristi. Ah, sì. Ci servono anche per mandare i nostri soldati a combattere su suolo rigorosamente straniero contro i trafficanti di droga e clandestini e i terroristi.

Chi governa noi, Paesi Civili, è l'interesse delle grandi multinazionali, delle grandi banche. Non è il popolo, non i suoi interessi, però ci ostiniamo dire che viviamo in democrazia e se osi insinuare il contrario vieni guardato con sdegno e ti viene ribaltata in faccia la domanda, preferiresti vivere in Cina, dove non hanno neppure accesso a YouTube e Facebook? Oppure in un Paese musulmano, dove saresti chiusa in casa, coperta da un telo nero dalla testa ai piedi, malmenata dal marito senza che tu possa ribellarti e se lo fai lui ha il diritto di mutilarti o darti fuoco...? Santo Cielo, ovviamente no! Ma il fatto che altrove succedano queste cose non rende la nostra situazione più democratica.

Vengono ridotti o tolti i contributi per gli impianti di produzione di energie rinnovabili perché le multinazionali del petrolio possano mantenere il monopolio del mercato e continuare a inquinare irreversibilmente i Paesi in cui estraggono.

Viene proibito l'uso di erbe medicinali nonché la coltivazione privata per uso personale (e sto parlando di erbe medicinali, non di Erba), perché le case farmaceutiche possano brevettare impunemente ogni principio attivo creato da Madre Natura e obbligarti a comprarlo da lei, dopo che lo avrà manipolato chimicamente. Peccato che ci sia gente, come la sottoscritta, che può permettersi di assumere estratto puro di corteccia di salice ma non tollera l'aspirina. Casualties.

Vengono immessi sul mercato prodotti geneticamente modificati, giustificati solo dal maggiore ritorno economico di chi li propone, non certo dal fatto che siano salutari e buoni per la gente che li mangia. E la strada che si sta percorrendo adesso è tale per cui tra qualche anno non potrò neppure tenermi in giardino un orticello di pomodori e insalata.

Quindi questa è la globalizzazione. Questo è il progresso. Sempre meno libertà e diritti, per tutti.

lunedì 25 ottobre 2010

Riepilogo!

Momento del riepilogo!

- Save my life -> omonima canzone, by Xandria;

- Go for the trigger, but only if you have to -> dalla canzone "Stick to your guns", by Bon Jovi (*♥ sospiro ♥*);

- Love in the forest -> omonima canzone, by Omnia;

- Gli assiri erano un popolo guerriero -> prima frase del capitolo sugli Assiri, nel sussidiario di Luca (fonte attendibile!);

- Houston, abbiamo un problema! -> non lo so da dove venga, ma è la famosa frase che gli astronauti dicono quando non riescono a rientrare sulla terra, si sente in tutti i film!

E per questa settimana sono in pari, wow!

domenica 24 ottobre 2010

Houston, abbiamo un problema!

È abbastanza tipico. Mi succede spesso. E quando mi succede di domenica è davvero una noia.
Decido di cucinare un piatto, comincio a prepararlo e poi sul più bello mi accoro che mi manca qualcosa, generalmente uno degli ingredienti principali. E allora? Se si tratta di un giorno feriale, mollo tutto e mi precipito al supermercato. Di domenica mi tocca cambiare il menu e non sempre la cosa riesce bene, soprattutto se me ne accorgo all'ultimo momento.
Almeno oggi me ne sono accorta con un po' di anticipo. Intanto pero avevo già scongelato un chilo di carne macinata per fare il ragù che avrebbe farcito le lasagne, se solo avessi avuto della passata, o dei pelati, o almeno dei pomodori.
Quali erano le alternative? Avrei potuto usare la carne per farci delle polpette, ma avremo due ospiti a pranzo, cosa gli do: polpette e patate? Che poi ho solo due patate. E allora la risoluzione è stata: mettere in frigo la carne scongelata e allestire delle lasagne vegetariane, per le quali ho in casa tutto l'occorrente.
Però e un po' frustrante, quando imparerò?

sabato 23 ottobre 2010

Gli Assiri erano un popolo guerriero

Ieri sera sono affondata tra i cuscini del divano, coperta da una simpatica trapuntina patchwork, sfogliando il catalogo EMP (cfr. QUI).
Non ho mai comprato niente, ma il catalogo mi arriva a casa gratis e mi piace darci un'occhiata di tanto in tanto. Neppure ieri sera ho fatto un ordine, ma ho individuato un paio di cosucce da memorizzare.



Per esempio questa maglietta,
perfetta per una feticista di E.A. Poe e del suo The Raven.





Oppure quest'altra, simpaaaaatica:











e poi ho scovato una serie di orecchini che mi ha intrigato un sacco, tipo questo:








Quindi, ecco, se per esempio volete farmi un regalo vi ho gentilmente offerto qualche idea. Gratis!

giovedì 21 ottobre 2010

Love in the forest

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Go for the trigger, but only if you have to.

Tempo fa avevo descritto in un post (che magari cercherò più tardi, adesso non ho voglia) il mio dottore.
Un tipo simpatico e divertente, ma un po' inutile. Che tu vada con il mal di testa, la tosse, una gamba segata o una freccia conficcata nell'addome il suo consiglio è sempre, aZpeTiamo un paio Ti ZeTimane, FeTiamo Ze paZa.
Il che, per carità, potrebbe anche essere la terapia migliore in certi casi. Ma una visitina, tanto per farsi un'idea, farebbe senz'altro stare meno in ansia il paziente.

In ogni caso, dopo una rapidissima riunione familiare abbiamo deciso che era meglio trovarsi un altro medico, in vista di eventuali tempi difficili.

Così lunedì sono andata a fare la conoscenza del prescelto. Me ne ha parlato bene un'amica, dice che è un tipo scrupoloso e coscienzioso e che conosce bene la medicina cinese, oltre a quella tradizionale. Siccome avevo la bronchite, retaggio di una settimana di turismo in centritalia, sono praticamente andata da lui per metterlo alla prova.

Ecco uno stralcio della nostra conversazione, supervisionata da Luca:

Dottore:
E da quanto tempo non fa i test per allergie e intolleranze alimentari?


Io:
Uhm.

Dottore:
Capisco. E da quanto tempo non si fa fare un controllo generale, esami del sangue e così via?


Io:
Uhm.


Dottore:
Eh no, così non va.


[a questo punto vorrei fargli notare che però vado dal dentista una volta l'anno, ma il suo sguardo mi zittisce]

Dottore:
Facciamo così: lunedì prossimo, visto che la bronchite dovrebbe ormai essere a buon punto, viene qui e cominciamo a fare un bel prelievo. Obiezioni?


Io:
[scuoto la testa mortificata e sottomessa]


Dottore:
Naturalmente si ricordi di venire a digiuno. Dalla mezzanotte non mangi più niente, può solamente bere acqua. Capito?


Io:
[annuisco]


Luca:
[sgranando gli occhi]
COOOOOOSA???? Niente cibo per tutto quel tempo????


Io:
[desiderosa di riabilitarmi agli occhi del medico]
Ma dai, sono solo una decina di ore, e in mezzo c'è la notte in cui comunque si dorme, non sarà terribile.

Luca:
[scuote energicamente la testa]
Io non sopravvivrei. Niente cibo. Non ci posso credere. Ti toccherà portarti dietro un sacco di roba da mangiare, così quando hai finito puoi riprenderti.
[continua a borbottare tra sé e sé, scuotendo sconsolato la testa]
Dieci ore senza cibo, incredibile. Inaudito, insopportabile, impossibile. Dieci. Ore. Niente. Cibo.
[solleva lo sguardo verso di me]
Mamma, ho fame.

martedì 19 ottobre 2010

Save my life

Continuo sulla scia del post di ieri e vado avanti a recuperare un po' dei miei imperdonabili ritardi su tutti i fronti (sigh, sob).
In attesa di elaborare una nuova "playlist della settimana", probabilmente destinata a durare un mesetto o due comunque, vi caccio un post musicale.
Un amico ha recentemente richiamato alla mia memoria gli Xandria, band crucca che non mi dispiace affatto, se solo su YouTube in Germania avessero lasciato qualcosa di visibile/ascoltabile! Hanno censurato ogni video con la patetica scusa del copyright. Come se ascoltare le loro canzoni su YouTube non portasse alcun vantaggio!
Ma torniamo a noi. Dicevo che un amico me li ha riportati alla memoria e siccome sono pigra non ho voglia di scervellarmi per trovare alternative, quindi il post musicale di questa sera è dedicato a loro.
Signore e Signori, ecco a voi gli Xandria, con Save My Life:




My soul / feels empty
I'm drowning in my tears
It's pain / I'm learning
My heart / is aching
Got poison in my veins
In hell / I'm burning

La mia anima / è vuota
Annego nelle mie stesse lacrime
Fa male / sto imparando
Il mio cuore / sta soffrendo
Veleno mi scorre nelle vene
All'inferno / sto bruciando

Save my life
Save my life
Let these tears be our secret
You and I
You and I
Once we were so close
Save my life

Salvami la vita
Salvami la vita
Che queste lacrime siano il nostro segreto
Tu e io
Tu e io
Una volta eravamo così vicini
Salvami la vita

It's all / or nothing
I'm asking you to give
Let live / or die
Everything / is better
Than this silent lie
Say that / it's no lie!

È tutto / o niente
Ti sto chiedendo di dare
Lascia vivere / o morire
Tutto è meglio
Di una bugia silenziosa
Dimmi che / non è una bugia!


Save my life
Save my life
Let these tears be our secret
You and I
You and I
Once we were so close
Save my life

Salvami la vita
Salvami la vita
Che queste lacrime siano il nostro segreto
Tu e io
Tu e io
Una volta eravamo così vicini
Salvami la vita

Save my life
Save my life
Let these tears be our secret
You and I
You and I
Once we were so close
Save my life

Salvami la vita
Salvami la vita
Che queste lacrime siano il nostro segreto
Tu e io
Tu e io
Una volta eravamo così vicini
Salvami la vita


Save my life
Let me feel you breathing
In your hands
In your hands
Is the heart of mine
Save my life

Salvami la vita
Lascia che io senta il tuo respiro
Nelle tue mani
Nelle tue mani
Tieni il mio cuore
Salvami la vita

lunedì 18 ottobre 2010

Riepilogus Longhissimus

Okay, la verità è che non ne ho assolutamente voglia, ma non faccio il riepilogo da tempo immemore e credo che vi spetti di diritto.
Inoltre da un paio di mesi sto davvero battendo la fiacca, posto sempre più raramente... ohibò, ma cosa mi starà accadendo?
[...]
Chi ha detto Stai rinsavendo?!

Insomma, bando agli indugi. Ecco qua il riepilogo tanto atteso!
(Per chi approdasse per la prima volta su queste sponde: siccome scelgo i titoli dei post pescando citazioni a caso, dopo un po' - di solito una volta alla settimana, questa volta non fa testo - li raccolgo in un unico post dove svelo la fonte. Tutto qui.)

- An angelface smiles to me -> dalla canzone "Angels fall first", by Nightwish;

- Vai, contro i mostri lanciati da Vega -> dalla sigla finale del cartone animato "UFO Robot";

- Mors tua, vita mea -> antico detto latino;

- I spy with my little eye -> frase iniziale di un gioco per bambini, in cui si devono identificare degli oggetti [per es.: "I spy with my little eye something beginning with F in the kitchen!" -> la risposta giusta è: "Fridge"] ;

- Ma il vento che la vide così bella -> dalla canzone "Marinella", by Fabrizio De Andrè;

- Tenga, si aiuti con questo! -> dal (mitico!) film "Frankenstein Junior";

- The night I left -> omonima canzone, by Elane;

- Voglio una vita come Steve McQuinn -> dalla canzone "Vita spericolata", by Vasco Rossi;

- Playlist della settimana -> ehm, va bene, era il 31 agosto, questa playlist "della settimana" si sta prolungando da un po'... vedrò cosa posso fare, eheheh;

- Du bist so wunderbar Berlin -> dalla canzone "Berlin Du bist so wunderbar", by Kaiserbase;

- ggT -> iniziali di "größter gemeinsamer Teiler", ovvero "Massimo Comun Denominatore";

- This is Halloween -> dalla canzone "This is Halloween", by Danny Elfman (colonna sonora del film "Nightmare before Christmas");

- I think you made the right choice -> dal libro "Changin Planes", by Ursula Le Guin;

- All gods are one god -> dal libro "The mist of Avalon", by Marion Zimmer Bradley;

- For death is no more than a turning of us over from time to eternity -> citazione di William Penn (esploratore, 1644 - 1718) che significa: Perché la morte non è altro che una svolta per noi, dal tempo all'eternità;

- La vita è piena di scelte difficili, non te l'hanno detto? -> dal film "La Sirenetta" di Walt Disney (la vecchia Ursula!);

- Which witch is which? -> dal libro "Halloween", by Silver Ravenwolf;

- Double, double, toll and trouble -> tratto da "Macbeth", by William Shakespeare;

- Because we can! -> da una puntata della serie TV "The Big Bang Theory"

giovedì 7 ottobre 2010

Because we can!

Antichità:
- Oh, gramde sciamano, aiutami tu! Sto male!

Oggi:
- Dottore, mi aiuti, Sto male!

Antichità:
- Sono le frecce degli elfi che ti hanno colpito e adesso soffri.

Oggi:
- Sono i batteri che si stanno moltiplicando nel tuo corpo e adesso soffri.

Antichità:
- Le frecce degli elfi?
- Sono invisibili, ma ti fanno stare male.

Oggi:
- I batteri?
- Sono invisibili, ma ti fanno stare male.


Antichità:
- Se sono invisibili, come fai tu a sapere che ci sono e che è colpa loro se io sto male?
- Io sono lo sciamano, ho studiato, imparato e visto con la mia vista sciamanica. Se ti dico che si tratta delle invisibili frecce degli elfi devi credermi.

Oggi:
- Se sono invisibili, come fai tu a sapere che ci sono e che è colpa loro se io sto male?
- Io sono il dottore, ho studiato, imparato e visto con il mio microscopio. Se ti dico che si tratta dei batteri invisibili devi credermi.

Antichità:
- D'accordo. Cosa devo fare per stare meglio?
- Raccogli della corteccia di salice, del miele e dei semi di aneto sotto la luna crescente. Riduci in polvere la corteccia e mescolala insieme al miele e ai semi pestati. Prendi un cucchiaio di questo composto al mattino al primo canto del gallo; un secondo quando vedi spuntare l'aurora e un terzo a giorno fatto. Dopodiché riposati. Ripeti per cinque giorni. Vedrai che tutto passerà.

Oggi:
- D'accordo. Cosa devo fare per stare meglio?
- Questa è una scatola di aspirina, questo uno sciroppo fluidificante e qui ci sono delle caramelle alle erbe. Stai a riposo e vai avanti per cinque giorni a prendere tutto tre volte al giorno, seguendo l'ordine: aspirina, sciroppo, caramella. Una volta appena sveglio, poi dopo colazione e infine dopo pranzo. Vedrai che tutto passerà.

mercoledì 6 ottobre 2010

Double, double, toll and trouble















L'inizio delle superstizioni negative legate ai gatti può essere fatto risalire ai tempi dei romani, quando uno sciocco soldato uccise un gatto e in seguito un gruppo di delinquenti irruppe in casa sua e lo rimosse forzatamente dall'elenco dei vivi.

Diversi secoli più tardi, l'immagine negativa dei gatti provenne dall'inquisitore Nicholas Remy, il quale dichiarò che tutti i gatti erano demoni.
Nel 1837 si diffuse la voce che le streghe adoravano il diavolo in forma di gatto e i cristiani dell'epoca presero a torturare i gatti e a bruciarli sul rogo insieme alle streghe.
Nel corso di alcune feste [...] era abitudine bruciare i gatti chiusi in ceste di vimini, per seguire le credenze religiose.

Sembra tuttavia che i gatti si siano abbondantemente vendicati. Nel corso del Medio Evo più di 27 milioni di persone morirono a causa della peste bubbonica, la cosiddetta Morte Nera. Se la chiesa avesse consentito alle persone di tenersi i gatti di casa, le pulci dei ratti (ovvero i vettori della piaga) magari non avrebbero ridotto l'Europa in ginocchio.

[Halloween, by Silver Ravenwolf; tradotto liberamente da Me]

martedì 5 ottobre 2010

Which witch is which?

Piccola e (forse) inutile lezioncina di storia europea, che insegna una cosa soltanto, credo: abbiamo intrinsecamente e cromosomicamente bisogno di nemici su cui scaricare ogni nostra paura. Distruggere il nemico = distruggere la paura. Quando un nemico si esaurisce, passa di moda, o diventa un bersaglio politicamente scorretto se ne inventa subito un altro.
Abbassiamo le luci, stiamo per piombare nel Medio Evo.

"Entro l'XI secolo, tutte le "streghe" che adorassero divinità pagane sul territorio controllato dalla Chiesa Cattolica erano ormai morte e sepolte. La maggior parte delle culture paleopagane dell'Europa centrale o occidentale era stata distrutta ed erano infine stati stipulati dei "programmi di pace" con ogni ulteriore oppositore. Essendosi quindi disfatti di ogni valido concorrente al di fuori della Chiesa, i cristiani cominciarono a uccidersi a vicenda. Così nacque l'Inquisizione e così vennero organizzate le crociate nei confronti degli eretici (che ebbero assai più successo di quelle mosse contro i Musulmani, i quali avevano la fastidiosa abitudine di vincere).

Arrostire gli eretici divenne presto una fonte di ricchezze, potere e soddisfazione sessuale tanto per gli inquisitori quanto per i loro aiutanti civili. In ogni caso, a un certo punto cominciarono a scarseggiare gli eretici da mandare al rogo. Il che fu un vero disastro, dal momento che molti inquisitori e nobili avevano costruito autentiche fortune confiscando le proprietà sottratte alle loro vittime. Alcuni sadici pieni di buone speranze, tuttavia, suggerivano già da tempo al Papa che anche maghi e streghe dovessero essere dichiarati eretici. Il che venne lentamente eseguito, lungo un arco di tempo di due secoli.

Nel 1324 Bernard Gui scrisse un manuale per il cacciatore di eretici, che ebbe grande influenza su altri manuali che vennero scritti in seguito. Nel 1376 Nicholas Eymeric pubblicò un manualetto per inquisitori, che rimase in uso fino alla fine del XV secolo. Nel 1428 la Chiesa stabilì sei punti per definire l'eresia a Calais e Arras (in Francia), che vennero infine adottati quale nuova definizione di "stregoneria".

Le vittime venivano torturate fino a quando confessavano che:
(1) avevano stipulato un patto (accordo legale) con il Diavolo dei cristiani;
(2) avevano avuto rapporti sessuali con il Diavolo dei cristiani;
(3) avevavo svolazzato in giro la notte (come nel Canon Episcopi) in compagnia del Diavolo dei cristiani;
(4) avevano praticato la magia;
(5) avevano frequentato incontri segreti la notte
e
(6) erano stati sessualmente promiscui (cioè: avevano fatto più sesso degli inquisitori).

[...]

Siccome esisteva solo "un Dio, una Fede, una Chiesa", chiunque fosse in disaccordo con la Chiesa Cattolica Romana (o più tardi con le Chiese Protestanti) era automaticamente un eretico. Seguendo questo ragionamento, chiunque si servisse della magia al di fuori del controllo della Chiesa lo stava "ovviamente" facendo con l'aiuto del Diavolo cristiano. Satana, dopotutto, era la sola altra "divinità" la cui esistenza era accettata dalla mitologia cristiana - sebbene chiunque considerasse Satana una divinità venisse ucciso all'istante. Dal momento che il Diavolo cristiano non avrebbe concesso potere magico a nessuno che non gli appartenesse, le streghe dovevano "per forza" adorare Satana.

[...]

Così la Chiesa creò praticamente dal nulla la religione del Satanismo [...]

Le donne, i bambini e gli uomini uccisi furono un numero compreso tra 50.000 e 250.000, le stime variano ampiamente a seconda degli studiosi. Le vittime venivano violentate, mutilate, menomate e uccise in modi che fanno apparire le atrocità moderne e gli squadroni della morte come giochi per bambini.

[...]

Questi orrori non si limitarono alla Chiesa Cattolica. Dopo la riforma protestante i nuovi leader religiosi concordarono che le streghe dovessero morire. Quindi andarono avanti ad arrostire streghe, eretici, cattolici e l'un l'altro."

[Witchcraft: A concise Guide, by Isaac Bonewits; tradotto liberamente da Me]

N.B. Le streghe, come tutti "pagani", antichi e moderni, si rivolgono a una quantità di dei che sono di norma manifestazioni di alcuni stati naturali. Tra queste divinità, alcune delle quali antichissime, naturalmente non figura Satana, invenzione più recente di ognuno degli altri dei.

lunedì 4 ottobre 2010

La vita è piena di scelte difficili, non te l'hanno detto?

Definizione di pagano.

Il termine "pagano" deriva dal latino paganus, che stava a significare contadino, campagnolo. I soldati romani si servivano di tale parola per indicare i civili [cfr. qui].

I romani erano un popolo politeista, eppure non avrebbero mai utilizzato il termine "pagano" per definire se stessi. I primi cristiani adottarono quel termine per riferirsi a ogni persona che si rifiutava di adorare il Dio cristiano, preferendo offrire il proprio culto a divinità più antiche. I romani dell'epoca non gradirono molto.

Nel corso dei secoli, il termine "pagano" ha assunto valenza di insulto e veniva applicato ai seguaci monoteisti di Maometto dai cristiani e viceversa; dai protestanti ai cattolici e viceversa... presto divenne sinonimo di "seguace di una religione fasulla".

All'inizio del XX secolo, il primo significato istintivamente associato al termine "pagano" era quello di "ateo, agnostico, edonista, senza Dio..." (quando riferito a un individuo europeo, non celtico, maschio, bianco, provvisto di un'educazione, eterosessuale) e di "selvaggio ignorante e/o pervertito" (quando riferito a chiunque altro).

Nei primi anni del XX secolo diversi gruppi estremisti cominciarono a definire le proprie dottrine "pagane" (per esempio le filosofie fascista e nazista) e alcuni meso-pagani (vedi oltre) lo fanno ancora.

[cit. Witchcraft - A Concise Guide, by Isaac Bonewits; traduzione libera by Me]

sabato 2 ottobre 2010

For death is no more than a turning of us over from time to eternity.



Venerdì scorso, alle 7.00 del mattino, il termometro mi ha informato che la temperatura esterna era di 2,3°C. Insomma: fredda.
Intendiamoci: non ho niente contro il freddo. Sono nata in pieno inverno, in uno dei cosiddetti giorni della Merla, tradzionalmente i più freddi dell'anno. Mia mamma si ricorda che quella notte fu particolarmente fredda, e naturalmente c'era la luna piena, ma questa è un'altra storia.
Comunqe, 2,3°C sono pochini per andare in giro con la felpa. E risultano pure pochi per sfoggiare il bellissimo cappottino nero con cappuccio che ho comprato l'anno scorso, ma che pure non è più caldo di una felpa pesante. Per non parlare del giubbino impermeabile monostrato, che ha la sola utilità di riparare dall'acqua e dal vento, ma non dal freddo.
Nel corso del rigido inverno 2009 il mio giaccone-pesante-da-inverno ha ceduto le armi, o piuttosto le cuciture portanti, dopo tre gloriose stagioni. Il che significa che per affrontare il presumibilmente rigido inverno 2010 me ne serve uno nuovo, con le cuciture ancora a tenuta.
Questo è ciò che ho pensato venerdì mattina prima di partire all'assalto dei negozi di abbigliamento della città.

Ho degli standard precisi, per il mio giaccone invernale. Lo so, sono un po' pedante. Il punto è che sopporto molto bene il freddo, anche il molto freddo, a patto di essere bene equipaggiata.
Quindi il mio giaccone invernale deve essere:
1- pesante;
2- lungo almeno fino a metà coscia;
3- impermeabile;
4- con il cappuccio;
5- economico - quanto più possibile.
Ultimamente, causa le ultime mode femminili imperanti, sono stata costretta ad aggiungere anche:
6- con le maniche sufficientemente larghe da farci passare un maglione.

Sapevo che la caccia al giaccone si sarebbe profilata ardua, dal momento che avevo giá adocchiato le vetrine: rigurgitanti giubbottini che non scendono sotto l'ombelico, sottili come uno strato di panno-carta e con le maniche talmente strette da poterci indossare sotto niente di più spesso di un top di garza smanicato.
Ora, sarò all'antica, ma non mi sembra che un capo di abbigliamento del genere possa rientrare nella categoria "giaccone per l'inverno", secondo la mia definizione personale- ma anche secondo la definizione di qualsiasi dizionario con pretese di realismo.
Senza contare che un coso così non viene proposto a meno di 70,00 - 80,00 €. Oltraggioso.

Sono quindi entrata determinata e munita di mirino militare in un grande magazzino. Ho scannerizzato la zona con un'occhiata a campo lungo, identificando quanto segue:
* giaccone impermeabile, lunghezza giusta, maniche impraticabili, niente cappuccio;
* giacchetta impermeabile, maniche appena sufficienti, cappuccio bordato di stola di pelo di procione finto inspiegabilmente abbondante (tale da pregiudicare una corretta visuale al di sotto del cappuccio), lunghezza vergognosamente insufficiente;
* giaccone impermeabile, lunghezza giusta, maniche okay, cappuccio, colore: un allucinogeno viola lucido e glitterante.

[...]

Metto i puntini, che stanno a indicare che la ricerca è stata lunga, laboriosa e insoddisfacente, fino a che...

Individuo con un tuffo al cuore una zona in cui i giacconi appaiono fin da lontano pesanti, lunghi, con le manche larghe, cappucci e tutto. Scatto come Flash e comincio a provarne uno. Mi specchio. Uhm. Potrei essere più larga di un buon 75%, forse è meglio tentare con quattro o cinque taglie di meno. Che però non ci sono.
Cambio giaccone, e il risultato è lo stesso, anzi peggio perché questa volta ci starei comodamente tre volte da incinta. E anche questa volta non ci sono alternative.
Alla terza esperienza virtualmente identica, affiora un sospetto nella mia mente obnubilata dal pregiudizio. Forse che... mi trovo nel reparto Taglie Forti!
È vero che le tabelle che misurano peso-altezza-massa grassa mi definiscono senza pudore come cicciottella, ed è pur vero che io stessa, nei miei peggiori momenti (di solito in coincidenza con le prime "prove costume" della stagione estiva) mi autodefinisco palla di lardo, ma a quanto pare la strada che mi separa da una Taglia Forte è ancora lunga. Grazie siano rese a Obelix The King.

Faccio un nuovo tentativo con un giaccone di taglio sportivo, verde militare, in tessuto pesante, con gli alamari sopra la cerniera, un gran cappuccio e le maniche decisamente abbondanti. Mio Dio, non posso davvero comprarlo, è talmente pieno di sbuffi (forse in un ridicolo tentativo di ingentilirne l'austerità) che quando lo indosso assomiglio a una caramella!

Individuo infine un modello quasi nascosto in un cantuccio, ce ne sono a malapena una mezza dozzina suddivisi in due varianti: marrone cioccolata e verde marcio.
I requisti paiono esserci tutti quanti: pesante (addirittura con un doppio strato interno in peluche asportabile), lungo quasi fino al ginocchio, maniche capienti q.b., cappuccio, niente sbuffi, niente fiocchi, colore tutto sommato gestibile (quello verde marcio), prezzo 40,00 €. Abbordabile, visto che la durata media dei miei giacconi invernali è tre anni l'uno.
Lo provo e suscito la curiosità di una signora peruviana, un po' più bassa e un po' più grassa di me. Le piace, dice che mi sta bene e lo specchio mi conferma che è portabile. Ne vuole uno anche lei, cominciamo a provarci taglie e colori diversi reggendoci la borsa a vicenda e commentando ciascuna con la propria personale versione della lingua tedesca.

Dopo dieci minuti buoni di indecisione, mi muovo con passo sicuro verso la cassa e sfodero la carta di credito. Il mio ultimo pensiero, prima che la cassiera la strisci è: se riporto indietro il giaccone e mi faccio ridare i soldi in contanti, guadagno un mese di interessi su 40,00 €.
Ma non lo riporterò indietro. Fa freddo e mi serve.