WE OWE IT TO EACH OTHER,
TO TELL STORIES.

Neil Gaiman

CARESS THE TALES
AND THEY WILL DREAM YOU REAL.

Nightwish

STORIES AND SONGS
ARE THE LANGUAGE OF THE HEART.

Stephen Lawhead


ALL STORIES ARE TRUE.
Patrick Rothfuss

A DREAMER IS ONE WHO CAN ONLY FIND HIS WAY BY MOONLIGHT,
AND HIS PUNISHMENT IS THAT HE SEES THE DAWN
BEFORE THE REST OF THE WORLD.
Oscar Wilde

THE CORE OF ALL LIFE
IS A LIMITLESS CHEST OF TALES.

Nightwish
ALL THE TRUTH IN THE WORLD
IS HELD IN STORIES.

Patrick Rothfuss

giovedì 30 aprile 2009

Won't you die tonight for love?


Sì sì, sono proprio soddisfatta!
Ho contribuito a un forum su "Twilight" facendo rispettosamente notare che un vampiro sbarluccicante sotto al sole e che sta a dieta vegetariana (ovvero si nutre solo del sangue di animali - sic!) è vagamente poco credibile e che la sua creatrice poteva evitarselo, se voleva scrivere una love story per adolescenti (ma evidentemente ha trovato la formula per la fama e la ricchezza, quindi mi ritiro sconfitta di fronte a tanta sagacia).
Poi ho fatto la spesa e mi sono anche ricordata di ricomprare il lievito in cubetti, per andare sul sicuro stavolta ne ho presi ben due.
Ho altresì cambiato le tende del salotto, lavando quelle che c'erano prima e ho anche lavato quella della cucina, rimettendola su al suo posto perché mi piace, però l'ho messa su un po' storta, devo andare a sistemare le puntine.
Nonché in mezzo a tutto ciò ho elaborato la parte semi-finale di "Ali Nere", che mi piace un sacco. Adesso devo arrivarci e trovare un finale che stia bene con il resto e che sia degno di ciò che lo precede. Su questo sono un po' indecisa, ma la piega che farò prendere alla storia mi intriga un sacco, speriamo di riuscire a renderla bene.
E siamo solo a metà giornata!! E non ho nemmeno preso il caffè!! Cosa mi sarà successo? Devo preoccuparmi, forse.
Beh, adesso devo uscire, ci penserò più tardi.

mercoledì 29 aprile 2009

E sarai veloce come è veloce il vento


Oggi ho scoperto l'utilità di tenersi in casa, o meglio: in frigorifero, un cubetto di lievito fresco.
Passo a illustrare.
Immaginate di essere una massaia non precisamente super-organizzata nelle sue mansioni. Un pomeriggio in cui vi ponete l'annoso quesito, cosa metto in tavola stasera?, non potete fare a meno di notare che nell'intera vostra cucina è conservato quanto segue:
due mele;
diciotto pacchi di biscotti ai cinque cereali capaci di mandarvi in shock anafilattico al primo sguardo;
qualche patata;
qualche cipolla;
tre chili di orzo;
uvetta sultanina.
Passate a esaminare il frigorifero e ci trovate:
burro;
yogurt;
un pomodoro;
una zucchina;
quattro carote;
mezzo cavolo bianco;
un cetriolo;
tre croste di parmigiano;
due limoni;
Baileys;
il vostro provvidenziale cubetto di lievito fresco.
Cominciate a preoccuparvi un tantino, ma fiduciose aprite il freezer, in cui fanno bella mostra di sé:
due pacchi di pane surgelato (uno di pane bianco, l'altro di pan di segale);
spinaci surgelati;
piselli surgelati;
prezzemolo surgelato.
Okay, niente panico. Guardiamo negli armadietti:
un pacco di farina;
due chili di pasta;
olio;
aceto.
Che razza di cena è possibile combinare con un tale, misero repertorio alimentare? Posto che non vogliate infilare in pentola le ragnatele che campeggiano nel frigorifero - e non volete.
Valutate rapidamente le vostre opzioni. Andare al supermarket? Rovesciate il portafoglio: ne escono una moneta da un euro e tre da due centesimi.
Andiamo, è ridicolo. Non ci si può ridurre in questo stato pietoso.
Pensa, pensa!
La vostra personalità numero centododici prende momentanemanete il sopravvento e assumendo un tono autoritario così si esprime:
farina, patata schiacciata, sale (che te lo dimentichi sempre!) e lievito = focaccia;
zucchina, cipolla, pomodoro e rosmarino da metterci sopra = focaccia farcita.
Sì, lo vedo lo sguardo avido, ti eri dimenticata delle erbe aromatiche che orgogliosamente tieni in giardino (dimenticandotene): basilico, rosmarino, salvia, menta, erba cipollina e rucola, però questa è un po' conciata, non molto utilizzabile al momento, peccato, ci stava bene sulla focaccia, va bene smetto di infierire.
Insomma, una bella focacciona grossa e farcita, e dopo nessuno si lamenterà per la fame, anzi ti faranno i complimenti per aver preparato una cenetta tanto sfiziosa e originale!

Heal the scars and change the stars.


Il mio cervello è in frenetica attività, fate attenzione e spostatevi, potrebbe essere pericoloso. Effetti devastanti (per lo più ignoti) si preannunciano, a seguito di una tale inconsueta circostanza.

Oltre a tenere a mente - entro ragionevoli limiti di tolleranza - scadenze a appuntamenti, ho infatti alfine dato inizio alla stesura del secondo raccontino destinato alla collana "Imparare è un'avventura". Non solo: so addirittura come strutturarlo e ho già il titolo! Quando si dice l'efficienza!!

Settimana prossima dovrò anche preparare l'articolo per "Literature Café", la rubrica di letteratura inglese, e tanto per cambiare non ho idea su che opera o autore incentrarlo. Ma lo scriverò, da qui non si scappa.

Tempi morti nei quali scrivere un nuovo capitolo della mia storia sui Draghi o per provare a buttare giù qualche riga dell'altra, nuova, fantasia malata che mi ha colpito (cosa succederebbe se i sogni diventassero realtà - o qualcosa del genere)... con il ponte del 1 maggio in arrivo, oltretutto, sarà ancora più difficile trovarne! Il piccoletto ha già preparato il programma delle cose che vuol fare in tre giorni di vacanza, a dargli retta non avremmo nemmeno il tempo di andare al bagno o di soffiarci il naso (il che, con l'allergia in piena fioritura, sarebbe drammatico).

In sottofondo sento anche una vocina che blatera di lavare i vetri e stirare. Mah, non so. Forse mi sbaglio.

Sì, sì, mi sono sbagliata. Dice beviti un cappuccino. Sono sicurissima.

martedì 28 aprile 2009

It's the end of the world as we know it (and I feel fine)


L'epopea del rinnovo patente è al momento sospesa.
Dopo essere andati all'ufficio preposto (il cui inquietante nome è: Führerscheinsbüro, e già questo basterebbe a far scappre il più impavido tra gli impavidi, lo so), dicevo: dopo essere colà giunti alle ore 9:30 am scopriamo che al martedì gli sportelli aprono alle 11:00 am.
Passeggiatina di un'ora e mezza imprevista lungo Friedrichstrasse, se non altro in pieno centro, nelle immediate vicinanze del Check Point Charlie e dei Magazzini Lafayette, oltre che di numerosi Starbucks, Balzac Coffee e altre lounge del genere.
Pare che stavolta avessimo tutti i documenti che ci volevano, non abbiamo necessitato di ulteriori viaggi (ieri mi hanno spedito 20 Km a nord per procurarmi un foglio e là la glaciale impiegata mi ha informato che ce l'avevo già. Si potrebbe obiettare che sono cretina io a non saperlo, ma secondo voi io posso ragionevolmente tenere a mente il nome assurdo di quel pezzo di carta, consegnatomi dal comune di Berlino tre giorni dopo il mio arrivo qui?? Quando le sole parole di crucco che sapevo erano danke e bitte??
Ora c'è solo da attendere dalle 10 alle 12 settimane che la nostra patente europea nuova fiammante arrivi a sostituire la nostra patente europea desueta e inutile. Non ho ancora chiaro il perché.
D'altronde.
Così è la vita.

lunedì 27 aprile 2009

Dopotutto, domani è un altro giorno.


Sottotitolo: A cosa servono le amiche?

Amica A acquista un top che le pare tanto carino: ha una fantasia semplice e graziosa e una forma originale.
Incontra Amica B e le mostra la novità.
Amica B commenta: "Bello, davvero! Soprattutto per una con poco seno, come te. Se lo mettessi io starebbe uno schifo, con tutta quella roba che mi ritrovo..."

... Non ho capito. Era un complimento?

Thank you so much for playing my game!

Chi non si è mai trovato invischiato nei reconditi e muffosi meandri della burocrazia italiana? Sapete tutti di cosa parlo, nevvero?
Vuoi il documento A? Devi produrre una serie di altri documenti lunga quanto una quaresima, l'ultimo dei quali è probabilmente impossibile ottenere senza il possesso del detto documento A. E comunque manca ancora qualcosa, da andarsi a procurare possibilmente in capo al mondo, in una giornata / in un orario / a uno sportello diverso da quello attuale.
Ora.
La burocrazia crucca è identica. Solo che è in tedesco. Il che peggiora notevolmente la situazione: nomi chilometrici, impronunciabili, irricordabili, incomprensibili (soprattutto) e introvabili!
Ri-ora.
Fingete di trovarvi in Germania, ma di essere italiani.
Necessitate di comunicare con l'ambasciata italiana per rinnovare la vostra patente che sta per scadere, cosa che si può agevolmente (così vi promettono) fare in Germania.
Voilà, mes amis! Avete la combinazione perfetta di due burocrazie incapaci di comunicare tra di loro e con voi soprattutto. Quanto ci metterete, e soprattutto quante volte sarete costretti a fare il giro della terra prima di avere tra le mani la vostra patente nuova?

Il resto alla prossima puntata, tra almeno sessanta chilometri, quattordici U-Bahn, due o tre tram e il vostro numero verrà chiamato quando siete in bagno!!!!

domenica 26 aprile 2009

Riepilogo!

Veloce, dai, che voglio provare a finire il nuovo capitolo, incastrandolo tra una passeggiata, un BBQ (invidiatemi: grigliata di costolette e salsicce + insalata e mashed potatoes + birra e pseudo-cola -> in giardino, sole, ombra e venticello... che goduria!) e una serie di violenti starnuti da allergia (sigh! nothing's perfect!).

Veniamo a noi:

1- Contro il solito, una certa eloquenza t'ha preso -> preso da uno dei dialoghi del "Fedro", by Platone;
2- Drove my Chevy to the levee but the levee was dry -> preso dalla canzone "Sweet American Pie", by Madonna (e se qualcuno ha ipotesi sul significato profondo di questa frase è pregato di comunicarle alla direzione - ME - che provvederà ad archiviarle con le altre in attesa che Madonna stessa ci faccia sapere la Verità!);
3- Bring me to life -> dall'omonima canzone, by Evanescence;
4- Walk the dark path, sleep with angels, call the past for help -> preso dalla canzone "Nemo", by Nightwish;
5- Brothers in Arms -> dall'omonima canzone, by Dire Straits;
6- To die: to sleep; No more -> preso da "Hamlet", by Shakespeare;
7- Ti staccherai, perché ti tiene su soltanto un filo, sai -> preso dalla canzone "Piccola stella senza cielo", by Ligabue.

Saluti, saluti, baci e adesso vado. Ciao!

venerdì 24 aprile 2009

Ti staccherai, perché ti tiene su soltanto un filo, sai

Categoria: Inutili Cavolate
Sottocategoria: Passatempo / Giochino
Genere: Innocuo
Status: Eseguito
(Note: facoltativo - io lo passo, senza impegno, potrebbe essere carino scoprire che musica ascoltiamo nell'intimità del nostro mp3!)

REGOLE:
1. Imposta il tuo lettore mp3 in "riproduzione casuale".
2. Per ogni domanda, premi il tasto avanti per avere la risposta dal tuo lettore.
3. Scrivi il nome della canzone che compare, non importa quanto stupida.(commentala, se vuoi)

1- SE QUALCUNO TI CHIEDE COME STAI, COSA RISPONDI?
The Cage - Sonata Arctica (?)

2- COME DESCRIVERESTI TE STESSO?
Almost Human - Voltaire (?!)

3- COSA TI PIACE IN UNA RAGAZZA O UN RAGAZZO?
House of Sleep - Amorphis

4- OGGI COME TI SENTI?
Romeo and Juliet - Dire Straits

5- QUAL E' LO SCOPO DELLA TUA VITA?
Brothers in Arms - Dire Straits

6- QUAL E' IL TUO MOTTO?
Friends will be Friends - Queen

7- COSA PENSANO DI TE I TUOI AMICI?
Ever Dream (End of an Era) - Nightwish

8- COSA PENSANO DI TE I TUOI GENITORI?
Funeral of Hearts - HIM (er..)

9- A COSA PENSI SPESSO?
Wings are my Eyes - Amberian Dawn (ali #1)

10- COSA PENSI DEL TUO MIGLIORE AMICO?
The Wind beneath my Wings - Sonata Arctica (ali #2)

11- QUAL E' LA STORIA DELLA TUA VITA?
Eagle fly free - Helloween (ali #3)

12- COSA FARAI QUANDO SARAI PIU' GRANDE?
Hypnotize - System of a Down

13- COSA PENSI QUANDO VEDI UNA PERSONA CHE TI PIACE?
Dead to the World - Nightwish (uhm)

14- COSA BALLERAI AL TUO MATRIMONIO?
The World is Black - Good Charlotte (er..)

15- COSA SUONERANNO AL TUO FUNERALE?
The Truth beneath the Rose - Within Temptation

16- QUAL E' IL TUO PASSATEMPO PREFERITO?
In the Shadows - The Rasmus

17- QUAL E' LA TUA PAURA PIU' GRANDE?
Moonlight Shadow - Mike Oldfield (ebbene sì, lo confesso, sono un lupo mannaro!!)

18- QUAL E' IL TUO SEGRETO PIU' NASCOSTO?
Wolf and Raven - Sonata Arctica

19- COSA STAI FACENDO ADESSO?
The Vampire Club - Voltaire (acc.. beccata anche qua!!)

20- COSA PENSI DEI TUOI AMICI?
Angels - Within Temptation

21- CHE TITOLO METTERAI A QUESTA NOTA?
Nemo - Nightwish

To die: to sleep; No more


Il bilancio della giornata è positivo. Astrologo malefico, beccati questa - ahahah.

Nell'intervallo del mezzodì, avendo esaurito le bieche e noiose faccende burocratiche (in una imitazione mal riuscita di "Asterix e le 12 fatiche") ho accompagnato l'Ale in un giro di shopping.
La tapina deve partecipare a un matrimonio tra poche settimane e aveva bisogno di un vestito decente - di quelli che metti solo una volta e poi te ne dimentichi, insomma.
Mentre lei era inguattata in un camerino da H&M con una pila di pantaloni, camicette, top, abitini, non-so-più-cosa, ne ho approfittato per fare un giretto tra le T-Shirt (non ho matrimoni in vista, io!) e ne ho selezionate un paio, che poi ho provato.
To make a long story short: sembra che io abbia davvero perso una taglia, o persino qualcosina di più! L'avevo detto che mi stavo rattrappendo, me n'ero già accorta. Oggi ho avuto la conferma, e se non quella significa che a H&M hanno sbagliato a mettere tutte le etichette e nessuno gli comprerà T-Shirt questa stagione, perché se la XS sta larga a me, la vedo grigia!!
P.S. importante: se trovate in giro la mia taglia dispersa che va piangendo e pregando che qualcuno le indichi la strada di casa... Beh, per favore: fate finta di non vederla!!!

Altro evento positivo: dopo la scuola mi sono portata a casa tre marmocchi, di cui uno solo condivide il patrimonnio genetico con me (ci tengo a sottolinearlo). Per prima cosa, vista la giornata di sole, li ho spediti alle altalene nel prato dietro casa.
Dopo cinque minuti, uno di loro è tornato precipitosamente indietro per mostrarmi con estremo orgoglio un mazzetto di asparagi selvatici (così sosteneva) indicandomi il modo migliore per cuocerli e gustarli. Mah, bambini d'oggi! Un po' schifata, perché i cani gironzolano con una certa libertà da quelle parti, l'ho ringraziato accarezzandogli la testolina e l'ho rispedito alle altalene.
Poi i tre moschettieri sono rientrati, mettendosi a giocare - in maniera molto civile ed educata - a Super Mario Galaxy.
Sono seguiti un paio di giochi in scatola seduti sul tappeto in cameretta e infine (stupite, o gente di poca fede, stupite!) li ho trovati seduti in cerchio in perfetto silenzio a leggere Donald Duck!!!

Miracles happen.

P.P.S. Oggi non solo non c'è nessun legame tra il post e il titolo, ma neppure tra post, titolo, e immagine. Una disarmonia premeditata e incrociata. Per confondere l'astrolgo, naturalmente.

giovedì 23 aprile 2009

Brothers in Arms

Stasera la stanchezza avanza e la voglia di pensare latita. Ne approfitto per fare il post musicale dedicato a una canzone bellissima dei Dire Straits, che ho ripescato in quest'ultimo periodo:

Brothers in Arms:



These mist covered mountains
Are a home now for me
But my home is the lowlands
And always will be
Some day youll return to
Your valleys and your farms
And youll no longer burn
To be brothers in arms

Queste montagne coperte di nebbia
Sono diventate la mia casa
Ma la mia vera casa è la pianura
E lo sarà sempre
Un giorno farete ritorno
Alle vostre valli e alle fattorie
Non desidererete più
Essere compagni d’armi


Through these fields of destruction
Baptisms of fire
Ive watched all your suffering
As the battles raged higher
And though they did hurt me so bad
In the fear and alarm
You did not desert me
My brothers in arms

Attraverso questi campi di distruzione
Battesimi del fuoco
Ho guardato la vostra sofferenza
Mentre la battaglia infuriava
E sebbene mi abbiano colpito tanto duramente
Nella paura e nell’ansia
Non mi avete abbandonato
Miei compagni d’armi


Theres so many different worlds
So many different suns
And we have just one world
But we live in different ones

Ci sono così tanti mondi diversi
Così tanti soli diversi
Ne abbiamo solo uno
Ma viviamo in mondi differenti


Now the suns gone to hell
And the moons riding high
Let me bid you farewell
Every man has to die
But its written in the starlight
And every line on your palm
Were fools to make war
On our brothers in arms

Ora il sole è sceso all’inferno
E la luna è alta nel cielo
Lasciate che vi dica addio
Ogni uomo deve morire
Ma è scritto nelle stelle
in ogni linea incisa sul vostro palmo
Siamo sciocchi a fare la guerra
Ai nostri compagni d’armi

mercoledì 22 aprile 2009

Walk the dark path, sleep with angels, call the past for help.


Confusione meteorologica - sottotitolo.

Lunedì e martedì sono uscita nel pomeriggio e avevo un gran caldo.
Ho dovuto levare la giacca e per di più ieri, mentre aspettavo che Luca terminasse la lezione di break-dance e mi sono seduta nel parchetto poco distante a leggere, ho addirittura sudato. Avevo i piedi che bollivano, inscatolati nelle scarpe da ginnastica nere.
Quindi oggi ho deciso di farmi furba e imitare - con alcune limitazioni - gli autoctoni. Senza arrivare al punto di indossare bermuda e infradito, mi sono però permessa i pantaloni di cotone alla pescatora, un semplice giubbino sopra una maglietta a maniche corte e le scarpe con la suola di corda intrecciata e i ditini fuori (ovviamente niente calze).
[...]
Qualcuno ha già anticipato la corretta conclusione.
Uscita di casa con il sole che mi baciava la fronte, sono uscita 20 minuti dopo dall'U-Bahn sotto raffiche di vento e pioggia. Temperatura rilevata al suolo: 10°C.
Murphy: perché esisti?

martedì 21 aprile 2009

Bring me to life


E che non si dica che parlo a vanvera.
Ho riportato a destra le tre playlist costituite in queste settimane di auto-imposta astinenza da Nightwish. Come si può facilmente notare, non contengono neppure un loro brano. Non contengono neppure una quantità di altre canzoni che continuavano a venirmi in mente, vecchie e nuove, ma non potevo passare tutto il tempo a ritoccare playlist, altrimenti non facevo altro!!
Se piacciono anche a qualcun altro, sono contenta!

Drove my chevy to the levee but the levee was dry.

Ecco, a quanto pare Luca manifesta già una certa predisposizione musicale. E ai maligni che pensano, per forza lo costringi a sorbirsi metal ad libitum, annuncio che si sbagliano!
Quando era ancora in culla gli facevo sentire Alex Britti, in fondo.
Poi l'ho svezzato con Bon Jovi.
Più tardi qualcuno mi ha suggerito di passare a Mozart, per provare a curare la sua iperattività latente, ma Mozart (pace all'anima sua, e la sua musica non mi dispiace nemmeno, per inciso) ha sortito sul giovanotto l'effetto opposto e, desiderando io mantenere l'imbottitura del divano al proprio posto, ho pensato bene di tornare alla musica moderna.
Pur non disdegnando la sigla dei cartoni animati di Dragon Ball o Pokemon o affini, il piccolo apprezza anche la musica che normalmente ascolto io, in particolare riconosce dopo poche note svariate canzoni dei Nightwish, tra i quali ha una spiccata predilezione per Marco (e il suo aspetto da vichingo con barba intrecciata lo manda in estasi).

L'altra sera, ascoltando DPP, mi ha confidato che anche se quelle canzoni gli piacciono molto e Anette in fondo è tanto brava e carina, lui preferiva Tarja. Gli piaceva di più la voce e poi ha anche detto che gli ricordava me, perché mi somiglia.
Quel bambino è pieno fino all'orlo di amore filiale, diciamocelo. Tanto carino e dolce e affettuoso... e in effetti un dettaglio non trascurabile è che porta gli occhiali dall'età di tre anni.

Mettiamo ora a paragone due ritratti, uno di Tarja e l'altro mio. (Sulla voce non facciamo confronti, per favore, sarebbe come paragonare un usignolo a una marmitta bucata).

Ecco una foto di Tarja:





Ed ecco un mio recentissimo (nonché fedele!) autoritratto:






Uhm. Sì, beh, ecco, forse qualcosina devo ammettere che ci accomuna. Per esempio, se non vedo male ha anche lei i capelli che le coprono le orecchie.

lunedì 20 aprile 2009

Contro il solito, una certa eloquenza t'ha preso.

Da qualche settimana mi ero auto-imposta di ascoltare una miscellanea di musica, non sempre i CD dei Nightwish o le compilation da me stessa medesima composte, con canzoni loro.
Lo dirò: l'importante per me è la musica.
Non tutta, frenate immediatamente l'entusiasmo, anche se a volte bisogna sapersi accontentare.

Ieri sera ho rivolto uno sguardo nostalgico a Dark Passion Play,
che occhieggiava dal comodino. Sotto di lui, con la sua copertina solenne, End of an Era manteneva la postazione
e sotto ancora sbucava Oceanborn, ultimo arrivato (in casa mia).
Ma è stato quando ho visto spuntare Once che non ce l'ho più fatta. Uno sarà libero di avere delle preferenze, delle passioni a questo mondo?
Okay, la pausa l'ho fatta, ho ascoltato altri artisti, oh sono assai felice, che bella esperienza, adesso ridatemi i Nightwiiiiiish!!!!
Da ieri sera credo di essermi riascoltata tutto almeno un paio di volte, con punte di tre per qualcosina. Ho addirittura scoperto che a Mauro piace l'inizio di The Poet and the Pendulum (è TUTTA eccezionale, ma per un profano come lui devo tentare di accontentarmi!)

domenica 19 aprile 2009

Ri-epilogo!

Prima di tutto, un raccattamento doveroso: nell'ultimo riepilogo ho tralasciato una citazione, quindi ora la recupero per prima.
- We're two lost souls, swimming in a fish bowl -> preso dalla canzone "Wish you were here", by Pink Floyd.

Dedichiamoci ora con ritrovata energia alle citazioni-titolo della settimana testè trascorsa, nonché terminata.
1- I am no man -> tratto dal film "Lord of the Rings III, the Return of the King" (Eowyn prima di infilzare il Nazgul!);
2- Love can be like poetry of demons, or maybe God loves complex irony -> preso dalla canzone "White Pearl, Black Ocean", by Sonata Arctica (non la mia canzone preferita, ma questa frase mi piace un sacco);
3- Don't worry, I wouldn't let them touch you -> tratto dal film "King Arthur" (queste sono le parole che vengono pronunciate nel trailer, nel DVD che ho a casa sono Don't worry, I won't let them rape you, il che è notevole, visto che a dirla è Ginevra a Lancillotto!! - Adoro quel film!);
4- Let's keep swimming... -> dal film "Finding Nemo" (Dory a Marlin);
5- I've no choice but to follow that call -> dalla canzone "Moon over Bourbon Street", by Sting.

E anche per oggi abbaimo terminato, posso dire che le citazioni di questa settimana passata mi soddisfano alquanto? Bene, allora lo dico!

sabato 18 aprile 2009

I've no choice but to follow that call


Ecco la mia libreria preferita a Berlino! Mi piace il quartiere in cui si trova, ho diverse scuse per tornarci almeno una volta alla settimana e ho l'impressione che almeno uno dei commessi che ci lavorano a rotazione abbia già memorizzato la mia faccia, il fatto che la musica alta non mi dia fastidio e che compro libri in inglese per me e in tedesco per Luca.




Ecco il mio bottino di oggi: Deadhouse Gates, che sembra a una rapida occhiata scritto in maniera meno da panico di Gardens of the Moon e che leggerò comunque per primo, perché ho l'impressione che in ogni caso non sarà una passeggiata;



e poi Smoke and Mirrors, per la mia maratona di lettura di tutto Gaiman, sto cominciando a chiedermi SE troverò mai qualcosa scritto da quell'uomo che NON mi piaccia!!

venerdì 17 aprile 2009

Let's keep swimming...


Basta, è la fine, il cedimento totale, il collasso astronomico, il punto di non ritorno, la tempesta dopo la quiete, la caduta di Armageddon, il Big Bang al contrario...
Quando si comincia ad annusare soddisfatte la biancheria perché finalmente ci ho trovato un detersivo dal buon profumo e si gioisce intimamente perché è la settimana dell'olio ribassato di 0,20 € a bottiglia al supermercato, la fine non può essere troppo lontana.

Addio, amici gentili, ave atque salve (in perpetuum).

giovedì 16 aprile 2009

Don't worry, I wouldn't let them touch you.

Okay, sono stata da poco a Praga.

Tre giorni di vacanza nel week-end pasquale. Tre giorni di sole e caldo, di camminate attraverso le vie della città, di angoli sconosciuti, parole incomprensibili e dolci bizzarri venduti alle bancarelle. Giorni in cui scattare millemila fotografie!

Nel pomeriggio di sabato ci apriamo timidamente il primo varco all'interno della città. Portiamo diligentemente la macchina fotografica, per documentare luoghi, sorrisi e altro. Al primo tentativo di foto, ci accorgiamo di aver lasciato nella stanza del residence le batterie. La macchina fotografica è - ahimè - ridotta a un inutile involucro di circuiti spenti e non funzionanti. Ci affidiamo al mio cellulare, ma onestamente i risultati sono scarsini.

La sera penso bene di andarmene a dormire senza levare le lenti a contatto. Me ne dimentico beatamente, manco ci penso, a toglierle.
La mattina di Pasqua, quindi, la prima cosa che penso quando apro gli occhi e CI VEDO è miracolo! La mia ingenua esultanza dura assai poco, mi rendo presto conto dell'errore, ops. Fortunatamente ho degli occhi ormai assuefatti alla tortura e reggo apparentemente senza problemi l'accaduto.

Memori della disavventura fotografica del dì precedente, prima di uscire controlliamo di avere sia la macchina fotografica, sia le batterie. Ottimo, potremo sbizzarrirci e scattare le nostre millemila foto artistiche!
Forte di un gran senso dell'ironia mi presto anche come soggetto per fare Raperonzolo che getta la treccina dalla finestrella della torre, in un punto del belvedere che ispira la scena.
Noto con un certo orgoglio che, dopo di me, è pronta la fila di donzelle che copia spudoratamente l'idea.

Che amara sorpresa, oggi, nello scorrere con trepidazione le foto di quella giornata. I miei occhi sembrano essere stati bersagliati da un pugile di professione: due feritoie in cima alla faccia, circondate da gommoso tessuto roseo gonfio come un salvagente!!

E ti saluto foto artistiche...

Love can be like poetry of demons, or maybe God loves complex irony?


Il DNA si ripete saltando una generazione?
Mia nonna non era capace di tenere l'ago in mano, sua figlia (mia mamma) ha le mani da fatina, io lasciamo perdere, mia figlia per ora se la cavicchia. Credo che quando incontrerò mia nonna ci faremo delle grasse risate raccontandoci aneddoti.

Per esempio, io le narrerò del giovedì in cui andai con mia mamma al mercato di via Ampére a Milano e adocchiai un telo di cotone robusto, a quadratini bianchi e azzurri e giubilai. Era esattamente quello che volevo per confezionare una tovaglia per il mio grande tavolo nella nuova cucina.
Ora, come è ovvio, io del telo non me sarei fatta proprio un tubo, e consapevole della triste verità pigolai con la mammina, tiprego-tiprego, me la cuci una bella tovagliaaaaa??
Mammina, di buon cuore, acconsentì ad aiutarmi, ma ci infilò il trucco, nella promessa. Mi fece trovare la macchina da cucire sul tavolo, la furbetta.
Tentai una debole protesta, ma lei si mostrò sicura di sé.
Gli altri non ti conoscevano, non sapevano insegnarti. Ci penso io!, mi assicurò.
Con un sospiro di rassegnazione, mi sedetti davanti all'infernale aggeggio e lo squadrai. Sono certa che lui squadrò me e trattenne l'aspra risata.
Ora, pensa di avere tra le mani un trapano, esordì mammina.
L'idea mi parve talmente originale che decisi di fare un tentativo. L'unico dubbio che ebbi il coraggio di esternare fu, e se poi il filo si ingarbuglia?
Mammina rise, non è possibile ingarbugliare i fili con la macchina da cucire!
Sono certa ancor oggi di aver sentito gli ingranaggi cigolare, te la faccio vedere io, ciononostante dilingentemente chinai il capo ed eseguii le istruzioni alla lettera.
Poco dopo, un rumore insolito si sollevò dal mio angolino, la stoffa prese a tirare in direzioni sconosciute e mammina credette opportuno impartirmi l'ordine di fermare tutto.
Dopo una breve controllatina nella zona incriminata, sollevò su di me uno sguardo incredulo e sconcertato al quale io risposi con un innocente battito di ciglia.
Si è ingarbugliato il filo..., gemette con un filo di voce.
Sono più che certa che la macchina da cucire al proprio interno si stava rotolando dalle risate.

martedì 14 aprile 2009

I am no man.


Prosegue il mio giro per capitali europee, il 2009 rischia di essere un'ottima annata da questo punto di vista!

Dopo aver trascorso due favolosi giorni a Londra, è toccato al week-end pasquale in quel di Praga.

Conoscevo già Londra e avevo già diligentemente fatto tutti gli itinerari classici e turistici - anche se magari non ricordo tutto benissimo, confesso. Ma Londra è una città che ha un posto speciale nel mio cuore, mi piace troppo, per come mi fa sentire.
Londra non è una grande città come tutte le grandi città.
Sembra viva, ti ingloba e tu senti di farne parte. E' così varia che puoi avere l'impressione di perderti nel suo vortice, ma in realtà ti rendi conto che ti tiene stretto e che ti permette di appartenerle.

A Praga non ero mai stata prima, non sapevo nemmeno bene cosa andare a vedere.
C'era tanta, tantissima gente. Il week-end di Pasqua a Praga, evidentemente, non era un'idea particolarmente orginale!
A parte questo, l'ho trovata una città molto curata, piena di angolini caratteristici, stradine strette e tortuose, che si snodano tra case vecchie, campanili e palazzi molto decorati.
C'è tanto oro, oro ovunque, nelle decorazioni sui tetti o alle ringhiere dei balconi. Non vorrei dirlo tropppo forte, mi è parso vagamente pacchiano, come stile. Ma si sa, io di ori ne capisco quanto di trote un beduino del Sahara.
Siccome era Pasqua, in alcuni punti particolarmente battuti dai turisti erano stati allestiti dei mercatini, che vendevano oggetti tradizionali e cibo: c'era una smodata distribuzione di dolci fatti a forma di larghi cannoli vuoti. Avvolgevano l'impasto attorno a dei rulli di legno che ruotavano come degli spiedi sopra la brace accesa. Quando erano cotti li spolveravano di zucchero a velo.
Almeno non sapevano di fritto, ma erano troppo zuccherosi comunque per i miei gusti, molto meglio gli spiedini di carne o la fettona di prosciutto affumicato. Vita grama, per un vegetariano!

La zona su cui avevo puntato maggiormente era quella del castello, ovvero una sorta di borgo contenente due cattedrali, palazzi governativi con tanto di guardie all'ingresso e scenografico cambio della guardia allo scoccare dell'ora e il vicolo d'oro, cioè una strada in cui si aprivano un tempo numerose botteghe nelle quali gli alchimisti cercavano di scoprire la formula per trasformare il ferro in oro. Al momento gli alchimisti sono stati soppiantati da comuni negozianti. E già questo è un peccato, potevano lasciare qualche druido al lavoro, no?!
Questa zona in verità mi ha deluso un po'.
A parte il dettaglio che bisognava pagare per tutto, ingresso al vicolo compreso (unica eccezione: una delle due cattedrali) è tutta sbagliata. Era piena di negozi di souvenir come ne trovi praticamente dappertutto e poi troppo pulita, linda e perfetta. Non dava l'impressione di un posto vissuto, ma solo di una rappresentazione di qualcosa, una finta, una quinta, una specie di Disneyland praghese. La cosa più carina era la banda di quattro musicisti un po' attempati (violoncello, violino, flauto e fisarmonica), simpatici e piuttosto bravi che si esibivano davanti al cancello di ingresso principale.

Molto piacevole, invece, è stata la passeggiata su per la collina (molto ripida, ma con un sacco di alberi in fiore, nuvole di petali bianchi ovunque!) e anche al belvedere, oltre il borgo del castello, da cui si riesce a vedere tutta la città. La giornata era splendida, quindi la vista meritava!

Anche la zona intorno all'orologio astronomico mi è piaciuta. La torre dell'orologio (e l'orologio in sé) è una costruzione storica, interessante e molto particolare e i palazzi intorno hanno ancora un fascino antico che attrae.
Anche in quella piazza era stato allestito un mercatino, con una coppia di fabbri che lavorava all'aperto e vendeva spade, pugnali, scudi e pezzi di armatura! Inoltre un gruppo di cantanti locali si è esibito in musiche storiche, medioevaleggianti, adatte alla cornice.

E dopo le notizie da guida turistica sfaccendata, passiamo ai pettegolezzi.

A Praga non si può morire di fame. Ci sono talmente tanti ristoranti e locali affini da inciamparci dentro. I prezzi sono normalmente abbordabili (e se lo dico io potete credermi!), c'è solo l'imbarazzo della scelta.
Detto questo, siamo riusciti a beccare un posto in cui si sono dimenticati di portarci la cena e quando se ne sono ricordati (quasi un'ora dopo che avevamo ordinato) hanno servito tutti tranne me, sostenendo che non avevo chiesto niente (smentisco clamorosamente!). Era la sera di Pasqua e io sono andata a letto senza cena, in una città che pullula di ristoranti e dopo aver semi-digiunato per l'intera giornata - trascorsa a scarpinare su e giù per Praga! L'arrabbiatura è riuscita a farmi passare la fame.

Ah e poi, complici le indicazioni stradali disastrose (e non parlo solo della lingua incomprensibile, ma proprio di cartelli che fanno concorrenza alle più diaboliche trovate della penisola italica) ci siamo beccati una multa per divieto di sosta! Sempre nella giornata di Pasqua.
Naturalmente il giorno dopo saremmo ripartiti per Berlino ed era festa quindi gli uffici della polizia tecnicamente chiusi... Ci siamo andati lo stesso e il commissario (o chi era, non lo so, di sicuro aveva il baffetto arricciato ed era troppo buffo!) ha deciso che, vista la buona volontà e lo stato d'animo ripieno di sincera contrizione, ce l'avrebbe annullata.

In conclusione, non giudico questo week-end degno di palma d'oro della miglior gita dell'anno e Praga non mi ha conquistato. Forse avrei avuto bisogno di più tempo, boh?

Prossima tappa, io ci provo di nuovo, Copenaghen! Può persino darsi che stavolta riesca a organizzare un rendez-vous con la mia amica Chiara da Milano in estate!!

venerdì 10 aprile 2009

Riepilogo - in anticipo

In previsione della mia assenza nei prossimi giorni (come sono previdente!!) eseguo il riepilogo delle citazioni in data odierna (cioè oggi). Ecco a voi:

1- The advice of poets is the cordiality of kings -> tratto dal romanzo "The Graveyard Book", by Neil Gaiman (consigliato);
2- Goodnight, Demon-Slayer -> preso dall'omonima canzone by Voltaire;
3- Buck did not read the newspapers -> incipit del romanzo "The Call of the Wild", by Jack London (tanto bello quanto triste);
4- Il Gioco di Essere Contenti -> tratto dal romanzo "Pollyanna", by Eleanor Porter (quanto ho odiato quella bambina petulante - una macchia nella mia infanzia: il libro e la bambina, non il mio odio);
5- Ai tuoi ordini -> preso dal film "La Storia Fantastica" (uno di quelli che so quasi a memoria!)

E per questa settimana è tutto - au revoir e buona Pasqua!

Ai tuoi ordini

Oggi non è stata una giornata molto varia o movimentata. L'ho praticamente trascorsa tutta in cucina, preparando dolcetti su commissione per i famelici membri della mia famiglia (e per fortuna che è piccola).



I primi a vedere la luce sono stati dei biscotti rotondi costituiti da due strisce che si rincorrono in una spirale: una alla vaniglia e una al cioccolato (la Poesia fatta Biscotto)




E' stata la volta dei muffin, eseguiti in due pittoresche varianti: ai mirtilli e ai lamponi.






E infine, il Pezzo Forte della produzione. Le girelle francesi al cioccolato! Hanno un sapore che è demenzialmente strepitoso, ma è sicuro che soltanto un francese poteva concepire una ricetta che ti tiene occupato in un arco di 22 ore di tempo e che nella lista degli ingredienti recita, per esempio, 27 grammi di farina 00 - 43 grammi di zucchero semolato bianco - lasciar lievitare per 2,5 ore a una temperatura di 28°C - eccetera!




Ma non crediate che l'arte culinaria sia solo eseguire e sbafarsi divine ricette. Detta arte consiste, soprattutto, nello sconvolgere l'ntero ecosistema della vostra cucina!

giovedì 9 aprile 2009

Il Gioco di Essere Contenti


Non sono una campanilista. Proprio per niente. Non mi importa dove sono nata, dove ho vissuto o dove vivrò. Mi piace cambiare, fare nuove esperienze e conoscere gente e abitudini nuove. Mia mamma si è rassegnata, ormai - oddio, non ci ha messo poi troppo ad accorgersene, è da quando ho 13 anni che va in giro proclamando che io le radici non so proprio cosa siano.
E' vero.
Forse perché (occhio: pensiero profondo in arrivo, indossate l'elmetto) non ho ancora trovato un posto che possa chiamare casa.
Non è dove sono nata, non dove ho vissuto e non dove sto abitando adesso. Forse non lo troverò mai, nel frattempo mi esercito.
Comunque, dicevo che non sono campanilista.
Facile trovare all'estero degli italiani che a gran voce si lagnano di quanto gli manchi un bel piatto di spaghetti alla carbonara o il mitico cappuccio e cornetto o la classica pummarola.
Non mi troverete mai tra di loro, e non peché disdegni carbonara, cappuccio/brioche o pummarola.
Semplicemente perché sono un lavandino e ingollo di tutto.
Non c'è l'espresso ma solo la brodaglia? Vada per la brodaglia.
La pasta è collosa? Non importa, la mando giù lo stesso. Ecco, magari fa un po' fatica a passarci perché si appiccica alle pareti del tubo digerente, ma alla fine va nello stomaco e si mischia con tutto il resto, no?
Devo però ammettere una cosa.
Quando stasera volevo comprare le solite mozzarelle La Capannina a 0,49 € cadauna e lo scomparto del supermercato era vuoto e ho dovuto ripiegare sulle mozzarelle Santa Lucia Galbani - n°1 in Italia a 0,99 € e poi me le sono portate a casa e le ho tirate fuori dal pacchetto e ne ho tagliata una e ho visto uscire il latte ed era così morbida che veniva voglia di mangiarsela solo a vederla e ne ho assaggiato un pezzettino... ahem.
Beh, volevo dire che era molto buona.
Tutto qui.

mercoledì 8 aprile 2009

Buck did not read the newspapers


Cibo assai diffuso sugli scaffali dei supermercati berlinesi è il così chiamato Studenten Futter, letteralmente Mangime per Studenti.
Venduto in grossi sacchetti o barattoli, consiste in una miscellanea di frutta secca sgusciata: ci trovi dentro nocciole, noci, anacardi, arachidi, mandorle e anche uva passa.
Sul retro della confezione, com'è auspicabile, c'è l'elenco degli ingredienti. E una avvertenza.
Attenzione! Potrebbe contenere tracce di frutta a guscio!!

martedì 7 aprile 2009

Goodnight, Demon-Slayer

Sono solo io a trovare geniale il testo di questa canzone/ninna nanna (grazie ico per avermela segnalata: piace molto anche a Luca!)? Altri adulti a cui l'ho proposta ne sono rimasti scandalizzati...
Per chi ha pazienza, sotto metto la traduzione.
Per chi ha fretta, faccio un riassunto: c'è un bimbo che ha paura dei classici mostri nascosti qua e là quando va a dormire. Invece delle secolari parole di conforto non c'è nessun mostro, non preoccuparti, ti lascio la lucina accesa..., il papà invita il bimbo a combattere e sconfiggere il mostro di turno. Non cerca di convincerlo che il mostro non c'è, ma che i veri mostri sono altrove.
Può essere (solo come ipotesi, naturalmente...) che io trovi geniale questa ninna nanna perché è quello che ho fatto io con Luca a suo tempo (testuali parole che gli dicevo: non viene nessun mostro, qua, perché hanno tutti paura di te) e sono molto ma molto fiera delle considerazioni che Luca è in grado di fare da solo oggi.
Io lo so che i Gormiti e i Draghi e tutti quelli lì sono finti e gioco a combatterli, è solo un gioco. I veri mostri sono quegli uomini che drogano i bambini per mandarli a uccidere altri bambini.



There’s a monster that lives ‘neath your bed
Oh for crying out loud it’s a futon on the floor
He must be flat as a board

C'è un mostro che vive sotto al tuo letto
Non c'è bisogno di gridare tanto, il letto è un futon
Il mostro dev'essere piatto come un'asse


There’s a creature that lurks behind the door
Though I’ve checked there 15 times
When I leave then he arrives
Every night

C'è una creatura che sbircia dalla porta
Anche se ho controllato già 15 volte
Appena me ne vado arriva
Ogni notte


Tell the monster that lives ‘neath your bed
To go somewhere else instead
Or you’ll kick him in the head

Dì al mostro che vive sotto al tuo letto
Di andarsene da un'altra parte
O gli darai un calcio in testa


Tell the creature that lurks behind the door
If he knows what’s good he won’t come here no more
Cause you’ll kick in his butt at the count of four

Dì alla creatura che sbircia da dietro la porta
Che se è furba non tornerà più qui
Perché le darai un calcio nelle chiappe dopo aver contato fino a 4


Goodnight demon slayer, goodnight
Now it's time to close your tired eyes
There are devils to slay and dragons to ride
If they see you coming, hell they better hide

Buonanotte sterminatore di demoni, buonanotte
E' ora di chiudere i tuoi occhi stanchi
Ci sono diavoli da fare a fette e draghi da cavalcare
Se ti vedono arrivare, faranno meglio a nascondersi


Goodnight, goodnight, goodnight
Goodnight my little slayer goodnight

Buonanotte, buonanotte, buonanotte
Buonanotte, mio piccolo sterminatore, buonanotte


Tell the monster that eats children, that you taste bad
And you’re sure you’d be the worst he’s ever had
If he eats you, don’t you fret, just cut him open with an axe
Don’t regret it, he deserved it, he’s a cad

Dì al mostro che mangia i bambini che tu fai proprio schifo
Che sei sicuro che non abbia mai mangiato niente di peggio
Se ti mangia, non aver paura, aprilo in due con un'ascia
Non avere rimorsi, se lo meritava, è un mascalzone


Tell the harpies that land on your bed post
That at the count of five you’ll roast them alive
Tell the devil it's time you gave him his due
He should go back to hell, he should shake in his shoes
Cause the mightiest, scariest, creature is you

Dì alle arpie che atterrano sul tuo letto
Che conti fino a 5 e poi le fai arrosto
Dì al diavolo che è arrivato il momento di dargli quel che si merita
Che se ne torni all'inferno, dovrebbe tremare di paura
Perché la creatura più potente, più paurosa sei tu


Goodnight demon slayer, goodnight
Now it's time to close your tired eyes
There's devils to slay and dragons to ride
If they see you coming, hell they better hide

Buonanotte sterminatore di demoni, buonanotte
E' ora di chiudere i tuoi occhi stanchi
Ci sono diavoli da fare a fette e draghi da cavalcare
Se ti vedono arrivare, faranno meglio a nascondersi


Goodnight, goodnight, goodnight
Goodnight my little slayer goodnight

Buonanotte, buonanotte, buonanotte
Buonanotte, mio piccolo sterminatore, buonanotte


I won’t tell you, there’s nothing ‘neath your bed
I won’t sell you, that it’s all in your head
This world of ours is not as it seems
The monsters are real but they're not in your dreams
Learn what you can from the beasts you defeat,
you’ll need it for some of the people you meet

Non ti dirò che non c'è niente sotto al tuo letto
Non ti dirò che è tutto nella tua testa
Questo nostro mondo non è come appare
I mostri sono veri, ma non sono nei tuoi sogni
Impara quello che puoi dalle bestie che sconfiggi
Tì sarà utile con alcune delle persone che incontrerai


Goodnight demon slayer, goodnight
Now its time to close your tired eyes
There are devils to slay and dragons to ride
If they see you coming, hell they better hide

Goodnight, goodnight, goodnight
Goodnight my little slayer goodnight

Goodnight, goodnight, goodnight
Goodnight.

lunedì 6 aprile 2009

The advice of poets is the cordiality of kings!


La prima giornata di indefesso lavoro è ormai alle (mie) spalle.
Ho avuto ragione dell'armadio, delle sue ante, dei suoi cassetti, dei suoi ripiani... E ho anche avuto ragione del povero scaffale, montato, smontato, rimontato e così via una innumerevole quantità di volte, e nonostante ciò esso stoicamente resiste.
Scommetto che volendo c'è qualche lezione filosofica da trarre, dal vetusto scaffale.

Non ho fatto feriti, né prigionieri.
Non mi sono avanzati pezzi strani che si scopre solo alla fine che andavano inseriti per primi; non ho spaccato nessun pezzo di legno (legno, pfui, se quell'armadio ha mai visto un albero in vita sua mi mangio una frittella: al massimo un deposito di segatura!); non ho perso il martello; non ho camminato sui chiodi (almeno, non che me ne sia accorta); non ho sfondato muri o porte... Insomma, è andato tutto alla grande.
Se evitiamo di chiedere ai miei muscoli e, soprattutto, al dorso del mio piede destro, cioè.
Non so, forse l'anta da 40 chili che tenevo sollevata in bilico sul piede mentre mi affannavo ad avvitare le cerniere all'interno della struttura era un po' troppo. Vedremo domani se Mr. Right Foot decide di collaborare (spero di sì, altrimenti la vedo grigia!), visto che stasera rifiuta persino le ciabatte...

domenica 5 aprile 2009

We're just two lost souls swimming in a fish bowl

ovvero:
Varie & Eventuali

Entro venerdì (-5 giorni da adesso) devo aver provveduto allo smistamento dei vestiti del piccoletto, oltre che dei suoi innumerevoli giocattoli; deciso cosa tenere e cosa fare del resto; smontato lo scaffale che occupa il lato della sua cameretta di fronte alla finestra; montato al suo posto l'armadio comprato oggi; stirato una quantità di panni incalcolabile (e ho pure finito l'acqua per il ferro da stiro); cambiato le tende in salotto; fatto sparire i campanellini rosso luccicante che avvolgono il lampionicino fuori dalla porta d'ingresso dai tempi di Natale '08; preparato rifornimenti per il viaggio a Praga del we pasquale; sbrigato un paio di faccende burocratiche (rinnovo della patente in primis!!)... e una svariata lista di altre entusiasmanti attività similari.

E qual è l'unica cosa che mi preoccupa al momento?

Che è arrivato il punto in cui devo accoppare un personaggio che mi dispiace eliminare e sto cercando il modo di rendere interessante l'episodio che lo riguarda senza toglierlo di mezzo!!

Quando le mie rotelle prenderanno a girare per il verso normale, preoccupatevi: la fine del mondo sarà vicina. Augh.

Ri-e-pi-lo-gooooo

Al (quasi) termine di un week-end da 29 ore e al (quasi) principio di una settimana che ne avrà poco poco 180... prima che mi salti l'ultimo fusibile ecco a voi il riepilogo!!

1- La vita è solo una, se non ne hai altre di scorta stai in campana! -> spezzone di Mr. Capra, tratto dal film "Cappuccetto Rosso e gli Insoliti Sospetti" (spassoso!!);
2- Meet me in dreamland, come, take my hand -> dalla canzone "I am a Star", by Amberian Dawn (finnish metal rulez!);
3- Pressapoco tra il gilet e i pantaloni -> dal film "Oscar, un fidanzato per due figlie" (visto decine di volte, mi fa morire dal ridere ogni volta!);
4- The time is running out for me -> dalla canzone "Follow me", by Pain - feat. Anette Olzon;
5- Make my heart a better place -> dalla canzone "All I need", by Within Temptation.

Oh, che fortuna, erano poche questa settimana!

venerdì 3 aprile 2009

Make my heart a better place


Comincerò con un'affermazione.

Io credo nella fisica. Davvero. Ci credo sul serio. E' un tarlo di famiglia, probabilmente.

I primi anni del liceo alcuni dei miei compagni mi hanno soprannominato legge fisica, perché li stressavo in continuazione indicando leggi fisiche ovunque mi guardassi intorno.
Magari non le conoscevo, ma sapevo che dovevano esserci.

Quando avevo 15 anni, durante un viaggio a Lucerna con la mia famiglia, mi sono fatta regalare un piccolo orologio a pendolo (verde, con tutti i pitturini svizzeri tradizionali) da appendere nella mia cameretta.
Il mio scopo ultimo, in verità, era verificare che T=2 π √ l/g , cosa che mi ha scompensato un po', a dire il vero, perché quel pendolino di latta non faceva proprio il suo dovere, diciamocelo.

Quando mi sono sparata le 700 e passa pagine del Pendolo di Foucault di Umberto Eco (che Dio lo abbia in gloria, lui e la sua onnipossente conoscenza!!) in verità speravo di carpire qualcosa di più sulla fisica terrestre.
Inutile dirlo, sono andata incontro a una nuova delusione, dal momento che il Sig. Eco sembrava molto più interessato a Templari, assassini e segreti millenari che al pendolo in sé, del quale sapevo con molta probabilità molte più cose io che lui.

Comunque. Questi sono ricordi lontani. E teorici.

Perché io credo come a un dogma di fede assoluto che nulla si crea e nulla si distrugge.L'ovvia conclusione è che tutto cambia di posto.

Ma perché la polvere, invece che uscire di casa, ci entra?

giovedì 2 aprile 2009

The time is running out for me


Nobody Owens, conosciuto come Bod, è un ragazzo normale. Sarebbe completamente normale se non abitasse in un cimitero, allevato dai fantasmi, con un guardiano che non appartiene né al mondo dei vivi, né a quello dei morti. Per un ragazzo ci sono molte avventure in un cimitero - un antico Uomo Indaco, l'ingresso a una città di demoni abbandonata, lo strano e terribile Sleer. Ma se Bod lasciasse il cimitero, per lui ci sarebbe il pericolo dell uomo Jack - che ha ucciso la sua famiglia.




Dopo aver portato a termine la lettura di Gardens of the Moon che non è stata delle più semplici (anzi - sia per l'inglese da panico, sia per la storia non proprio lineare da capire; comunque per parecchi dettagli lo considero un buon libro)




Adesso attacco con somma soddisfazione The Graveyard Book di cui ho tentato più sopra di copiare, traducendolo, il testo riportato sul retro della copertina. Già l'uomo indaco e lo Sleer (slayer?) si preannunciano cose interessanti... sono curiosa di vedere se la mia traduzione cambierà alla fine!!



Forse quando avrò finito anche questo potrei prendermi un libro di Nursery Rhymes, giusto per rilassare un po' il cervello!!

mercoledì 1 aprile 2009

Pressappoco tra il gilet e i pantaloni!



C'era un volta una ragazza brianzola che fece amicizia con una coetanea milanese.
Le due erano molto legate, avevano quel genere particolare di legame per il quale non è necessario spendere un sacco di tempo insieme, il che era un enorme vantaggio per la loro amicizia, dal momento che il tempo scarseggiava per entrambe e non abitavano precisamente a due passi di distanza l'una dall'altra.
Alle volte era sufficiente un bigliettino, un sms, una breve telefonata, una sola parola, insomma. Ma era sempre, immancabilmente, la parola giusta al momento giusto.
Un giorno la giovane brianzola si sposò con un italo-americano e la coppia decise di trasferirsi nella città natale di lui. E chiamali scemi: da Milano a San Diego...
Per le donzelle la separazione fu un po' un trauma, pur continuando a sentirsi.
La lontananza, però, ebbe infine la meglio e le due, sebbene rimanendo in sporadico contatto tra loro, trovarono, com'è logico aspettarsi, altre amicizie più vicine.
Il tempo, la lontananza, il fatto che entrambe crescendo cambiassero, hanno fatto in modo che quella concordanza di fase tra le loro emozioni e i loro pensieri andasse diminuendo, fino a non essere per nulla scontata.
La fanciulla rimasta a Milano, nel momento in cui l'amica era partita per la California, aveva pensato E adesso cosa mi importa di rimanere qui? Cioè. Se già prima che l'amica se ne andasse la vita a Milano/Italia le garbava pochino, dopo la partenza della brianzola non aveva più alcun motivo di rimanere lì.
Così, in capo a un paio d'anni se n'era andata in Germania, portandosi appresso l'intera famigliola.
Non che questo fatto ponesse delle ulteriori complicazioni all'amicizia tra le due, fu semplicemente un ulteriore cambiamento.
I mesi e gli anni trascorsero e tuttora dell'amicizia con la brianzola la milanese conserva un caldo ricordo, l'unica cosa che le secca un po' di tutta la faccenda è che l'amica si sia sempre mostrata troppo indaffarata per rispondere alle sue mail in tempo ragionevole, che si faccia sentire un po' solo quando ne ha voglia lei, insomma.
Essendo la milanese una persona che odia perdere ore della propria vita su rimuginamenti inutili, lascia le cose così come stanno. Inutile rincorrere la coda di un topo dietro la porta.
Fatto sta che un bel mattino, dopo mesi di silenzio da parte sua, l'amica ex-brianzola ora californiana le manda un breve messaggio, che suona così "Non ci si vede mai, che peccato. Fortuna che posso guardare le tue foto. Certo che il tempo passa velocemente per tutti"
Che commentare?
Grazie, cara, altrettanto a te????