WE OWE IT TO EACH OTHER,
TO TELL STORIES.

Neil Gaiman

CARESS THE TALES
AND THEY WILL DREAM YOU REAL.

Nightwish

STORIES AND SONGS
ARE THE LANGUAGE OF THE HEART.

Stephen Lawhead


ALL STORIES ARE TRUE.
Patrick Rothfuss

A DREAMER IS ONE WHO CAN ONLY FIND HIS WAY BY MOONLIGHT,
AND HIS PUNISHMENT IS THAT HE SEES THE DAWN
BEFORE THE REST OF THE WORLD.
Oscar Wilde

THE CORE OF ALL LIFE
IS A LIMITLESS CHEST OF TALES.

Nightwish
ALL THE TRUTH IN THE WORLD
IS HELD IN STORIES.

Patrick Rothfuss

giovedì 29 aprile 2010

All prophesies he denied.

Oggi ho fatto uno di quegli stupidi test su Facebook: "quale band metal ti rappresenta?"
Una Domanda Esistenziale, ca va sans dire.

Ecco cosa è risultato: Ti piace l'epico, il mito, l'atmosfera avventurosa e fantastica. Gli Ensiferum, a quanto pare, sono il gruppo viking metal che fa per te. I cori e le tastiere ti affascinano, i temi epici ti interessano tanto e probabilmente hai una gran passione per la birra, le locande medievali e le battaglie!

Er. Persino la passione per la birra è riuscito a far saltar fuori. Un piccolo dettaglio, tuttavia: chi cappero sono 'sti Ensiferum? Non credo di averli mai sentiti.
Cerchiamo di rimediare, è il momento di acculturarsi un po'.
Vado sul loro sito, eccolo QUA. Entro e vado diretta a vedere chi sono i membri della band, e magari scoprire di dove sono, anche se la dicitura viking metal mi puzza un po' di Scandinavia.
Scorro i nomi: Petri Lindroos, Markus Toivonen, Sami Hinkka, Janne Parviainen, Emmi Silvennoinen... chissà perché ho una premonizione: saranno mica finlandesi?! Passo alla storia della Band e... surprise, surprise! Ensiferum started its training in Jan 1996 at the Pasila Youth Center in Helsinki [...]. Et voilà: finlandesi.

Un ultima curiosità: che vuol dire il nome Ensiferum? Nella pagina della "storia" si narra del dí in cui Markus, in visita a casa di Sauli, trovò un dizionario di latino, tutto solo poverino, e lo prese in mano per saggiarne la consistenza (sì, sto abbellendo un po' l'aneddoto). Lo sfogliò casualmente e lo aprì dove capitò, leggendo quindi ad alta voce il primo vocabolo che gli saltasse all'occhio. Indovinato? Era "ensiferum", che lo colpì molto come termine, nonché per il significato.
Orbene. E che vorrà mai dire? Qui hanno addirittura lasciato i puntini di sospensione, sarà qualcosa di proibito? Di piccante?? Di illegale???

Non sto più in me dalla curiosità.

Per prima cosa vado su Dizionario Latino punto com e provo a cercare la parola "ensiferum".
Copio-incollo il risultato: La ricerca di ensiferum non ha prodotto alcun risultato.
Uff. E come avrà fatto un finlandese a trovare 'sta parola? Il dizionario latino-finlandese forse ha le forme già declinate... ma chi se lo ricorda, il latino?
Rimugino.
Voglio dire. Io sono italiana. La mia lingua madre deriva direttamente dal latino, se ce l'ha fatta un finlandese, la cui lingua contiene più accenti ostrogoti di lettere nell'alfabeto, devo arrivarci anche io, è una questione di orgoglio nazionale.
La parte finale della parola, "ferum", mi fa pensare a "fero", che sta per "porto". Tipo: "Lucifero" significa "portatore di luce", quindi secondo me "ensiferum" è qualcuno che porta qualcosa, ma cosa?
Provo "ensus", non esiste. Provo "ensi", neppure. E ma qui si fa mattina.
Come capsita finivano le declinazioni dei sostantivi? C'era la prima, rosa, rosae... "ensa"? Mmmmmhhh, mi par brutto, ma proviamo. Nada.
La seconda? Boh, mi pare finisssero in -um, o -us... proviamo, dai. Nein. Né "ensum", "ensus" l'ho già provato prima.
Argh, si fa dura. Chi se le ricorda, le altre?
La quarta, faceva -us anche lei, mi pare, la terza era un'accozzaglia indegna di eccezioni, se devo provarle tutte non mi passa più.
La quinta? La quinta... aspetta, ci sono. Nel nome "Lucifero", la prima parte deriva da "Lux, lucis", che non è per caso della quinta? E non era della quinta forse anche "Res, rei"? Vediamo se il mio fido dizionario conosce il vocabolo "ensis"... nooooo, ma sono un genio!! Non solo esiste, ma ha anche un significato acconcio all'uopo: significa "spada".
Quindi "ensiferum" vuol dire "portatore di spada". Epico!!

... Mi viene un'idea. Magari su Wikipedia c'è scritto. Vado a controllare. Ecco, appunto.
Cito: Il nome "Ensiferum" è un vocabolo latino che significa letteralmente "portatore di spada".

Ehm, cough, cough.
Okay, ricomponiamoci. Non bisogna mica essere furbi per legge, no? E poi, non ho ancora sentito neppure un brano di 'sti giovanotti finnici.
Vado su You Tube. Uh, il titolo di questa canzone è interessante, "Smoking Ruins". Forse il cantante ha le corde vocali piene di polipi, ma in fondo non mi dispiace: la melodia è gradevole e il suo ruggito è un buon contrasto.
La voce "da oltretomba" che preferisco è sempre quella del cantante dei Draconian, che non sono finlandesi, ma svedesi. Sempre Vichinghi, in effetti.

Ogni tanto mi figuro la scena: io che cammino beata lungo la strada con gli auricolari, mentre una di queste voci tanto growl mi sputano accordi nelle orecchie.
Passo accanto alle panchine del parco dove, con sguardi beati e sereni le anziane signore siedono al tepore dei raggi del sole, e aspettano indisturbate che esso (il sole) compia il suo giro.
Mi rivolgono pure il sorriso e io, che non so resistere a una vechietta sorridente, chino il capo e sorrido a mia volta.
Nel farlo, però, strappo inavvertitamente il cavetto dal telefono, che comincia subito a sparare attraverso il microfono una canzone degli Ensiferum a tutto volume.
Il sorriso della vecchietta si trasforma immediatamente in una smorfia di orrore, le cadono persino gli occhiali e le si disfa lo chignon.
Comincia a temere che la squarterò seduta stante per sacrificarla al dio del metal. Grida, chiama la polizia, arrivano degli omaccioni in tenuta antisommossa, il cane sta facendo pipì in braccio alla vecchietta che continua a strillare, qualcuno lancia un petardino nel cestino della spazzatura, che esplode in bagliori rossastri subito seguiti dai fumi dei lacrimogeni...

Bene, forse mi sto lasciando prendere la mano. Ehi, questa musica è proprio epica!

mercoledì 28 aprile 2010

Share with me this dance

.
Zwei Dinge sollen Kinder
von ihren Eltern bekommen:



Wurzeln und Flügel

[J.W. Goethe]

martedì 27 aprile 2010

Abbiamo sogni, però troppo grandi e belli, sai.

.
UUUFFAAA...
... e in una sola parola intendo riassumere la noia, il fastidio, la sfiducia, l'impossibilità, la rabbia, l'impotenza, la caducità, la ribellione, l'esasperazione, la fuga, l'ansia, la claustrofobia, la gabbia, la rassegnazione, la tristezza, la depressione, il torbido, la costrizione, l'ineluttabilità, la morte.

Perché solo di due cose ci può essere certezza al mondo. Una à la morte. E l'altra, sono le tasse.

lunedì 26 aprile 2010

Sure I can speak whale!

.



... Perché quando una è sveglia, è sveglia!

Stamattina ho riesumato l'incombenza dello scorso venerdì, ma per andare sul sicuro prima di spengnere il pc mi sono detta: suvvia, controlliamo ancora una volta orari e indirizzi sul sito.

(Per chi non avesse voglia di sciropparsi il post di venerdì scorso, faccio un riassunto veloce: venerdì mi sono recata - dopo varie peripezie - presso un ufficio comunale, che però non era dove doveva stare e per di più era chiuso).


Cosa scopro, in meno di dieci secondi e con somma gioia, tripudio e - decisamente - SORPRESA?
Che i moduli che mi servono possono essere scaricati e stampati comodamente da casa!

Se fossi Sailor Moon mi apparirebbe una gocciolona di sudore in prossimità della fronte, grossa come un camion. Ma si può essere più frescone di così? Per una volta che il mondo tecnologico volge a mio favore, io lo ignoro bellamente!
Beh, per fortuna mi sono ravveduta in tempo: ho prontamente stampato i fogli incriminati e adesso ho la mattina libera (si fa per dire, naturalmente, ma schivare la burocrazia è una sensazione di assoluto tripudio, che va condivisa).

domenica 25 aprile 2010

Riepilogo della Domenica

Al termine di una domenica tranquilla, trascorsa a leggere in giardino godendo del tepore dei primi raggi caldi del sole, mi stiracchio e faccio un riepiloghino.

- I believed you were my saviour in my time of need -> dalla canzone "Angels" by Within Temptation;

- For ten long years he'll count the days -> dalla canzone "Over the hills and far away", by Gary Moore;

- Only human -> omonima canzone, by Damh the Bard;

- Nothing's what it seems to be -> dalla canzone "Replica", by Sonata Arctica;

- Ogni volta è sempre un colpo all'anima -> dalla canzone "Un colpo all'anima", by Ligabue;

- Unwakupi e`cela e wiconi wanji unmakainapi ta yelo -> dalla canzone "Creek Mary's Blood", by Nightwish (e vuol dire: il solo debito che abbiamo è una vita per la Madre [Terra])

E ora vi saluto, augurandovi una buona settimana.

sabato 24 aprile 2010

Unwakupi e`cela e wiconi wanji unmakainapi ta yelo

Oggi pomeriggio sono stata alla libreria Nimmersatt, a Berlino. Guardate QUI cosa dicono! Dicono che l'autrice italiana Chiara De Giorgi (che sarei io - ehm, ehm) leggerà delle storie dal suo libro Muraco, Sisika e l'Acchiappasogni.
Abbiamo avuto poco tempo per pubblicizzare l'evento, in più si trattava di una lettura in italiano, a Berlino. Per questo motivo, SETTE bambini presenti (okay, togliamone pure uno dal conteggio: Luca non conta!). Quindi, dicevo: SEI bambini presenti è un ottimo risultato, io personalmente più di tre compreso mio figlio non mi aspettavo, e invece!
La libreria è piccolina, e oggi con la mia presenza ha inaugurato la sezione libri italiani.
Io e i bambini ci siamo seduti in cerchio sul lenzuolone pitturato di cui ho parlato qualche post fa.
A ogni bambino ho regalato una piumetta colorata, io stessa ne avevo infilate tra i capelli e mi ero addirittura fatta le treccine (che, con i capelli "corti" da topo che mi ritrovo al momento, è stata un'impresa!), nonché dipinta delle strisce colorate sulle guance. Avevo anche recuperato degli orecchini fatti con piccolissime piumette blu e indossavo una maglietta un pochino etnica, con disegni vagamente tribali realizzati in paillettes. In sottofondo, musiche tradizionali pellerossa ci facevano compagnia. Il risultato era ottimo per l'occasione, me lo dico da sola!

Ho raccontato a grandi linee la storia, mostrando i disegni.
Poi ho fatto scegliere ai bambini quale, tra le varie leggende proposte, avrebbero voluto ascoltare. Ne hanno scelte due: "La Danza del Bisonte" e "Come i Bisonti Vennero sulla Terra". Evidentemente ce l'avevano con i bisonti.
Alla fine ho spiegato loro cosa è un acchiappasogni e poi abbiamo concluso.
Le bambine si sono fatte infilare la piumetta nell'elastico per capelli, poi sono rimaste a sfogliare il libro.
Nel frattempo i "grandi" si rifocillavano con biscottini e caffè.

La ragazza che gestisce la libreria era entusiasta anche se non ha capito una parola, mi ha anche chiesto la disponibilità per organizzare dei laboratori a settembre.

Che bello, sono contenta. È stata una bella esperienza, mi sono divertita e penso di riuscire a fare ancora meglio le prossime volte.

venerdì 23 aprile 2010

Ogni volta è sempre un colpo all'anima

Recentemente è riaffiorato un buffo ricordo di quando S. era piccolina.
Aveva 5 anni, un caschetto biondo e un paio di occhi azzurro pervinca in mezzo a due guanciotte morbidose.
Quel giorno stavo male, non ricordo i dettagli ma avevo deciso di rimanere a letto senza neppure uscire di casa per accompagnarla all'asilo.

La mamma va a fare la nanna, adesso. Fai la brava, okay?
'key. Posso guardare una videocassetta?
Va bene, te la metto. Dimmi cosa vuoi vedere.
SetteSposePerSetteFratelli!
ANCORA? Ma sei sicura?
Sìsìsì!
D'accordo, ecco qua.


La mamma se ne va a letto e piomba in un sonno profondo.
La bambina finisce di guardare il musical e spegne il viedoregistratore. Appare l'immagine del programma televisivo che sta passando in quel momento: una televendita. Si tratta di una nota casa produttrice di materassi e reti ortopediche, che all'ordine aggiunge, complice il sorriso smagliante di una graziosa signorina, un coprimaterasso in lana merinos e due guanciali in piume di struzzo argentino, nonché una trapunta in pura oca norvegese.
La bambina osserva incantata tutto quel tripudio di merci pregiate, la sua coscienza ecologista non si è ancora risvegliata e poco le cale delle oche norvegesi o dei poveri struzzi argentini spiumati senza pudicizia.
China la testa di lato con espressione interrogativa, allorché una signorina dal dolcissimo sorriso la invita a non attendere oltre e comporre seduta stante il numero telefonico in sovraimpressione.

Telefonare non è complicato. La bambina prontamente obbedisce.

*** Buongiorno! Posso aiutarla?
Ehm, non lo so.Ma chi parla?
Io, S.
Uhm, e la mamma dov'è?
Oh, la mia mamma è a letto ammalata.
Capisco. E tu, perché hai telefonato?
Beh, la TV ha detto: "chiama subito!" e io ho chiamato.
Er... Brava, ma adesso metti giù, okay?
Bah, okay. Se lo dici tu.


Dopo questa esperienza la bambina è un po' perplessa e decide di andare a chiedere lumi alla madre: ma cosa vogliono, prima mi dicono di chiamare e poi mi dicono di mettere giù?!. La quale madre, con i neuroni arrostiti dalla febrre, ci mette un bel po' a capire cosa è successo e scoppiare in una grassa e sonora risata. Che rende la bambina ancora più perplessa.

I grandi, non hanno mica tutte le rotelle a posto.

Nothing's what it seems to be

Stamattina mi ero prefissata una Commissione Importante.
C'è un certo ufficio comunale che mi ha inviato a casa dei moduli da compilare e riconsegnare. Il/la solerte impiegato/a ha pre-compilato il nome nella prima riga di ben tre fogli! Onore al merito, ma - ahimé - ha sbagliato a scrivere. Così, anziché limitarmi a spedire indietro la busta affrancata, devo andare là e farmi dare dei moduli in bianco.

Stamattina presto ho acceso il pc, per controllare l'indirizzo di detto ufficio, ma prima mi sono soffermata a dare un'occhiata alla posta e ai vari gruppi/forum che frequento abitualmente. Poi ho spento e, mentre il monitor emetteva l'ultimo flebile barbaglio luminoso, mi sono ricordata che non avevo controllato l'indirizzo.

Va beh, tanto mi ricordo dov'è.

Mi infilo il cappottino e le scarpe e ci vado.
Già da lontano i finestroni polverosi e i cartelli gialli e arancioni affissi ai vetri fanno sorgere dentro di me una certa inquietudine. Avvicinantami posso riconoscere le parole che campeggiano minacciose su detti cartelli: ZU VERKAUFEN (in vendita).

Sospiro e attraverso la strada, nella speranza che qualche anima buona abbia lasciato un indizio, a mò di sassolino bianco in stile Pollicino. Ho ben confidato: si avvisa la gentile utenza che nel maggio 2009 ci siamo trasferiti... segue indirizzo. Però. Maggio 2009. Eh-ehm.
Ok, annoto l'indirizzo e non posso fare a meno di notare che si tratta di una via lunghissima e che naturalmente io non ho mezza idea di dove si trovi il numero 282.
Sospiro.
Scendo nell'U-Bahn, poi ci ripenso e salgo a prendere la S-Bahn. Faccio una fermata e mi ritrovo lungo la via dell'indizio, più o meno a metà.
Di qua, o di là?
Al primo tentativo (totalmente casuale, anzi no: ero certa che sarei dovuta andare nell'altra direzione, ma così, giusto per controllare...) azzecco.
Azzecco e cammino, cammino. Mi faccio a piedi un paio di fermate d'autobus e finalmente giungo dinanzi al portone dell'ufficio oggetto delle mie brame. Che al venerdì è chiuso.
Sospiro e ricontrollo gli orari affissi sulla porta a vetri. Nessuno sbaglio: al venerdì, siamo chiusi.
Sospiro.

Che fare? La giornata è ancora giovane il sole splende e ho il portafogli pieno (ehm, non ho ancora fatto la spesa per la settimana, ma questo è un dettaglio: abbiamo ancora il frigorifero pieno di zucchine e budino al cioccolato).
Decido di andare a fare un po' di shopping. Un paio di intramontabili jeans va sempre bene, non ne ho mai troppi. E comunque nel caso specifico non ne ho, a parte due paia stracciatissimi e uno di un tessuto che vorrei sapere cos'è mi prude dappertutto.
Girovago totalmente rilassata in un negozio di abbigliamento per - credo - un'oretta almeno. Ne esco con un paio di jeans e una camiciola simil-country.
Un'ora per due robine? Eh, ma tutto quello che ho lasciato giù?
Ecco quel che non ho comprato oggi (come sono risparmiosa!!): 1 paio di jeans uguali a quelli che ho comprato, ma più piccoli; 1 paio di jeans uguali a quelli che ho comprato, ma più grandi; 1 giubbotto-felpa nero senza cappuccio; 1 giubbotto-felpa bluastro-nerastro-grigiastro con cappuccio; 1 camicia di nylon a fiorellini rosa su fondo nero; 1 camicia come quella che ho comprato, ma lilla.

Poi ho cambiato negozio e ho deciso di prendermi un completino di biancheria, di cotone bianco con pizzetti di simil-sangallo sui bordi. Anche in questo caso, ho rinunciato a qualcosa: 1 completino a strisce rosa e beige anni '70; un completino blu con pizzi tono su tono, in fibra sintetica; 1 paio di calzettoni con su Homer Simpson.

Infine, un tocco ai capelli: nell'ultimo negozio visitato mi sono procurata un tubo di colore (lo so, lo so: non è una buona idea... ma sbagliando si impara, prima o poi riuscirò a farmi la tinta in casa senza fare disastri!): è naturale; è puzzolente; è confezionato insieme a un paio di guanti di plastica; deve rimanere in posa sulla testa per due ore. E per portarmi a casa quel particolare tubo di colore ne ho lasciati giù almeno tre che richiedevano un tempo di posa di dieci minuti. Per il momento il boicottaggio alla Garnier mi costa 100 minuti, ma mi ha fatto risparmiare circa 2,- € e poi vuoi mettere la soddisfazione?

giovedì 22 aprile 2010

Only Human

Non so suonare alcuno strumento e non ho la voce di un usignolo - anche se con un po' di esercizio forse potrei evitare di frantumare qualche bicchiere cantando.
Ma trovo che la musica abbia un potere incredibile. Le note, la voce modulata, le parole giuste... possono esprimere qualunque stato d'animo, e possono farlo spesso molto meglio di un lungo discorso.
Quindi oggi si va di post musicale, con il brano Only Human di Damh The Bard. Una musica delicata e un testo un po' triste e molto vero.
E a ciascuno le proprie considerazioni.






Isnt it crazy
Isnt it cruel

Non è folle?
Non è crudele?


That a man can Earn millions
From kicking A ball

Che un uomo possa Guadagnare milioni
Prendendo a calci Un pallone


While for Other countries
We roll The dice

Mentre per Altre nazioni
Tiriamo A sorte


For a little Clean water
And a bowl Of rice

Per poca Acqua pulita
E una ciotola Di riso


Politicians and Empty promises
Help lessen Our pain

Politicanti e Vane promesse
Alleviano
Il nostro sconforto

Its only human

Siamo solo esseri umani

Isnt it wonderful
Isnt it right

Non è meraviglioso?
Non è giusto?


Theres nothing As worthless
As an animals Life

Non c'è niente che valga meno
Della vita di un Animale


But it helps me Feel better
When I Feel ill

Ma mi aiuta A stare meglio
Quando Sono ammalato


I cant taste The pain
In this Little pill

Non sento Sapore di dolore
In questa Pillolina


A thousand lives Given to live
Just a few More years

Mille vite Da vivere
Solo qualche Anno ancora


Its only human

Siamo solo esseri umani

Tear down A forest for
Grass that Wont grow

Abbattiamo Una foresta per
Erba che Non crescerà


To help melt The ice caps
To help melt The snow

Aiutiamo a fondere La calotta polare
Aiutiamo a sciogliere La neve


Well watch The seas rise
With nowhere To go

Vedremo Gli oceani sollevarsi
E non sapremo Dove andare


Its only human

Siamo solo esseri umani

Isnt is holy
Isnt it good

Non è santo?
Non è buono?


That people Kill people
In the name Of their God

La gente Uccide altra gente
Nel nome Del proprio Dio


A bomb for A Father
A bullet for A Son

Una bomba per Il Padre
Un proiettile per Il Figlio


And a smile For the child
That carried The gun

E un sorriso Per il bimbo
Che ha portato Il fucile


Only one God Can be right
When all's said And done

Un Dio solamente Potrà avere ragione
Quando non ci sarà più nulla da dire O nulla da fare


Its only human

Siamo solo esseri umani

Its only human

Its only human

mercoledì 21 aprile 2010

For ten long years he'll count the days

Uff, altro che vacanza-mantra e tutta quella roba lì. Spero di riuscire a recuperare, prima o poi.
Nel frattempo la creatività latita, oppure dopo tutte le folgorazioni delle settimane passate ha deciso di andarsene in ferie, almeno lei.
Quindi riciclo un articolo scritto da qualcun altro:
Salvate la miosfera, di Stefano Benni, apparso su La Repubblica.it in data 20 aprile 2010.

UN preistorico vulcano islandese erutta e tutto il modernissimo traffico aereo è bloccato. Ma l'Italia sembra far parte di un'altra galassia e pensa solo alle sue piccole beghe. Il fifone schiva-processi dice che la mafia è un'invenzione dei media e Dell'Utri è un cartone animato. Bossi dà la colpa della nube alla crisi monetaria islandese e reclama le banche del Polo Nord.

Bertone è alla ricerca di un'analogia tra i crateri e i sodomiti. Bersani dice, si sciolgano pure i ghiacciai, basta che non si vada al voto. E alla fine il ministro Matteoli se ne esce con una proposta geniale: nessuno viaggi. Abbiamo capito perché è ministro.

Il terremoto di Haiti dopo una settimana è sparito dai media, ma al suo posto impazza una catastrofe ben peggiore: Minzolini e colleghi che si accapigliano sul milione di telespettatori perduti. Intanto abbiamo nuovi sismi in Nuova Guinea Afghanistan e Cina, ma l'argomento è logoro, non interessa più.
E dire che di problemi ambientali ne abbiamo anche noi. La penisola italica sembra snella ma è obesa. Con l'Alta Velocità possiamo schizzare da Roma a Milano in tre ore e due pacchetti di biscottini. Ma attraversarla per il largo da Roma a Cesena è come affrontare il Sahara. I cantieri della Salerno-Reggio Calabria sono patrimonio archeologico, al posto degli autogrill potrebbero avere dei nuraghi. Le autostrade a pagamento sfavillano di asfalto drenante, ma quando piove un terzo delle strade normali frana o è inagibile.

L'acqua sarà il business del futuro, è già pronta la privatizzazione con relativa spartizione. Ci sarà l'acqua Padana, metà Po metà Tevere, perché la Lega ha il cuore a nord ma l'esofago a Roma. Poi avremo Pidiella, l'acqua che combatte la renella e gli avvisi di garanzia. L'Acquafini che fa digerire i magoni e ripristina l'obbedienza. L'acqua Centrorosso, con lieve percentuale alcolica per far finta che le elezioni siano state un trionfo. Infine l'Acqua del sud, che essendo la mafia un'invenzione televisiva, sarà imbottigliata da Maria De Filippi.

In quanto all'aria le nostre città sono avvelenate dallo smog ma è tutto un fiorire di Ecomaratone, Vivilabici, Corricheseisano, Domenica Respira. Una o due volte all'anno migliaia di cittadini in tuta e scarpette testimoniano la loro volontà di sopravvivere. Ma il giorno dopo Domenica Respira c'è già Lunedì Ansima e poi Martedì Strozzati. È uscito anche un decalogo "per attraversare bene una città", come a dire, la colpa non è dell'inquinamento, ma dei cittadini idioti che non sanno respirare. In quanto alla Fiat, ha le auto elettriche pronte ma finché c'è il petrolio mancano le prolunghe.

E tra poco riavremo il nucleare. Verranno costruite solo centrali della moderna terza generazione. Vuole dire che ci devono guadagnare almeno tre grosse industrie. Nessuno ha proposto di costruire una nuova generazione di edifici scolastici, non si guadagna abbastanza.

Tutto questo testimonia che, di fronte a un emergenza ambientale senza precedenti, l'Italia continua a mostrare scarsissima conoscenza e coscienza ecologica. Ci sono singoli parlamentari, associazioni benemerite, comitati di cittadini, qualcuno come Grillo o Vendola che ci sta provando. Ma il partito verde italiano è sempre stata la cenerentola dei partiti verdi europei.

Tutti sentiamo parlare di pale eoliche e pannelli solari, ma le pale restano ferme, e sul fotovoltaico c'è un caos di leggi, di certificazioni improvvisate e di confusione sui costi. Sui nostri tetti l'unica cosa che trionfa è la parabolica.

Camion e navi con rifiuti tossici non hanno smesso un istante di attraversare i nostri territori e il nostro mare. Basta pagare una multa e si riparte. E la nostra prevenzione incendi è al livello di quella degli eschimesi.
Forse c'è una spiegazione. Forse l'Italia si è affezionata all'immagine di qualcosa di sporco, franante, disordinato, e guasto. Le nostre bellezze devono avere un contrappunto fetente, per venire incontro alle aspettative ai turisti. Che infatti fotografano con la stesso interesse i nostri quadri e la spazzatura per strada.

Eppure la parola "pulito" salta fuori in ogni nuovo slogan, iniziativa, e palingenesi. Berlusconi si è promozionato ripulendo una parte di Napoli, poco importa che adesso tutto stia tornando come prima. Le gallerie ferroviarie "ecostabili" della Roma-Bologna hanno distrutto i torrenti dell'Appennino, ma non sentirete mai un'amministrazione rossa protestare per questo scempio. Andate sullo Jonio e vedrete che per un ecomostro abbattuto, un altro sta spuntando.

Chi ci difende da questo massacro mafioso-cementizio? I geologi, i sismologi, i metereologi sono ormai post-esperti. Nel senso che vengono ascoltati solo dopo i disastri. Sarebbe bellissima una trasmissione televisiva in prima serata col titolo "Io l'ho visto" in cui si denunciano i pericoli e i guasti del dissesto idrogeologico e si indica come intervenire subito. Ma i disastrologi devono constatare, non inquietare. E i più furbi tra loro hanno un argomento rassicurante, che garantisce un nuovo passaggio in televisione: dicono "è vero, è un disastro ma è già successo nel 1937". Verrebbe voglia di farsi trovare a letto con la loro moglie dicendo "quello che lei pensa è vero ma non si arrabbi, è già successo nel 1998".

Il vulcano, dicono gli scienziati, non è una malvagia anomalia, ma un motore della biosfera. In questo caso il prefisso "bio" viene usato seriamente: ma ormai non c'è prodotto che non esibisca queste tre lettere come pennacchio. Da biogas si è passati a bioyogurt, biomassaggio, biodentifricio e anche biopannolino per bioculi grandi e piccini. Quando si tratta di vendere, sono tre lettere magiche. Quando però si parla di biosfera, cioè di un organismo che non si può vendere, ma che si dovrebbe difendere dalla sfrenatezza economica, il discorso cambia. Ogni istanza ecologica diventa biochiacchiera apocalittica. E i giapponesi con cinica serietà scientifica ci informano che la crisi totale della biosfera è già in atto, e scommettono chi sul 2013 chi sul 2050. Non è un dubbio cosmico come "chi vincerà lo scudetto", ma varrebbe la pena di rifletterci.
Fortunatamente per i dirigenti italiani le tre lettere sacre non sono bio, ma "mio", la miosfera del privilegio e dell'impunità. Quel vulcano è un rompiballe, che probabilmente ha dentro al cratere un ritratto di Che Guevara. Dimentichiamolo in fretta.

Recentemente Obama ha detto che entro il duemilatrenta l'uomo deve assolutamente andare su Marte. Ci viene un dubbio: lo ha detto per desiderio scientifico o sta preparando un'arca di Noè? Sarebbe bello se l'inevitabile nube islandese ci spingesse a pensare alle nubi evitabili del nostro futuro. Ma la fine del mondo sembra ormai l'ultimo grande spettacolo che ci è rimasto. Non conviene rinviarla, abbiamo già venduto tutti i biglietti.

lunedì 19 aprile 2010

I believed you were my saviour in my time of needs

La lingua italiana cresce, cambia, si evolve e sta a noi adeguarci. Da che mondo è mondo, il linguaggio si modifica a seconda delle necessità e delle abitudini della popolazione che ne fa uso.
Ultimamente abbiamo assistito ad alcuni cambiamenti sostanziali, modifiche importanti che stravoglono il seignificato di talune parole. Meglio fare attenzione, perché il fraintendimento è dietro l'angolo e in questi tempi cupi non si sa mai dove un fraintendimento può portarti.
Nello specifico, sembra che l'ultima settimana sia stata basilare nell'affermare un grosso cambiamento in alcuni termini, che passo a illustrare, coadiuvata dal supporto grafico:




1) questo, per esempio, è un terrorista talebano;







2) e questo, invece, è un operatore di pace.







Abbiamo poi:



3) un centro di smistamento di armi pericolose;

e




4) zona direzionale di "operazioni chirurgiche".

domenica 18 aprile 2010

Non leggere questo Blog!: Liberati i 3 operatori di Emergency. Nonostante Frattini.

Non leggere questo Blog!: Liberati i 3 operatori di Emergency. Nonostante Frattini.

Senza. Parole.

.


Sono contenta e sollevata, commossa e leggera. Ho vissuto questa vicenda molto da vicino: i miei genitori conoscono personalmente tutti e tre i ragazzi coinvolti. Abbiamo seguito la storia, visto le trasmissioni, commentato i comizi e partecipato con il cuore in tempo reale. E adesso sono così contenta che non ho voglia di dare retta al mio lato cinico e sempre in agguato, che vorrebbe costringermi a guardare più da vicino e sollevare un paio di veli, rivelando possibili verità sull'accaduto. Tipo che *loro* (mettete chi volete tra gli asterischi...) si sono resi conto che la loro montatura si è smontata da sola in meno tempo di quanto non si sarebbero aspettati. Per dirne una.

Ci sarà tempo, adesso l'importante è che Matteo, Matteo e Marco siano liberi. Da lupi e da lupi travestiti da agnelli. Agnelli, no.

Sono ferita e amareggiata constatando il silenzio di tante persone, che mi hanno deluso ancora una volta rimanendo al di fuori di una faccenda che mi ha colpito da vicino e che per me era molto, molto importante.
Persone che si riempiono la bocca di Verità e Bontà, e al momento di dimostrare qualcosa di più potente dell'aria che esce loro dalla bocca assordano con il loro silenzio, costruito con la pigrizia e la codardia di prendere una posizione personale e non veicolata da "qualcuno".
Coscienze troppo vuote, sensibilità stretta come il celebre orticello, vista che si rifiuta di guardare oltre il naso.
Persone dalle quali ormai io rifiuto ogni giudizio, persone che vivono in un mondo parallelo costituito da false battaglie e da una moralità fasulla e pretesa.
Persone le cui convinzioni non posso più condividere, perché lontane anni luce dal mondo in cui vivo e che loro si rifiutano di vedere come loro.

Riepiloghiamo...

Faccio il riepilogo, che devo fare? Avrei dovuto trovarmi a Vienna, ma la nube di cenere minaccia ancora tutto il Nord-Europa e gli aeroporti sono chiusi fino a data da destinarsi. Ecco qua. Il mio tour de force è cominciato così: con un fiasco di dimensioni epocali, anche perché quando ci torno a Vienna per cinque giorni, quattro dei quali spesati?!

Va beh, sorvoliamo. Seguono i titoli degli utimi post:

- The only reason for time is so that everything doesn't happen at once -> bellissima frase pronunciata da Albert Einstein;

- Io sto con Emergency -> non è un titolo, ma un dato di fatto;

- How many ears must one man have? -> dalla canzone "Blowin' in the Wind", by Bob Dylan;

- The hills are without eyes -> dalla canzone "Bye bye, beautiful", by Nightwish.

E anche per questa settimana, il riepilogo è stato debitamente riepilogato. Alla prossima!

The hills are without eyes

Sto raffinando la mia personalissima idea sull'evoluzione della specie. Mi riferisco alla specie umana.

Il concetto di evoluzione, senza stare qua a citare fonti o altro, è comunemente inteso come miglioramento. La base della teoria di Darwin è che, per esempio, sopravvivono le giraffe con il collo più lungo perché riescono a cibarsi delle foglie migliori. Le altre, con il collo corto, lentamente si estinguono e come patrimonio genetico trasmissibile resta gradualmente solo quello dei "colli lunghi". L'evoluzione in questo caso si svolge per esclusione dei soggetti meno adatti a sopravvivere alle condizioni di vita proprie delle giraffe.

Questo dal punto di vista, presumo, meramente fisico.

Da un punto di vista intellettuale, e qui mi sposto alla specie umana: l'homo sapiens si è imposto su quello di Neanderthal perché le sue migliori capacità cognitive e applicative gli hanno fornito uno strumento in più per sopravvivere in condizioni di vita difficili da affrontare. Anche questa è chiamata evoluzione.

Mi piace la serie di fumetti (e film) X-Men.

Ho sempre pensato che gente come Einstein rappresentasse il futuro evolutivo della nostra specie. Senza nulla togliere all'eccezionalità del genio, perché credo che sia sempre possibile incontrarne, indipendentemente dal livello evolutivo raggiunto, considero le qualità di pensiero concreto e vasto; del ragionamento come regola di valutazione e giudizio di ogni singola circostanza; dell'obiettività sopra l'emotività; della capacità di astrazione e generalizzazione senza cadere nello scontato e mantenendo la personalizzazione delle opinioni... elementi carattersitici di una mente evoluta.

Quello che sto con rammarico constatando è che persone così restano per lo più nell'ombra. Che quando si trovano a dover controbattere degli scimmioni ottusi e prepotenti mancano le parole, gli argomenti: ci si rende conto che nulla riuscirà a penetrare la corteccia di sughero che hanno al posto del cervello, e che cercare di farli ragionare e controbattere con intelligenza e logica è come buttare una palla su una parete di gomma e sperare che si fermi. E allora il soggetto che io considero più evoluto lascia perdere. Non ho detto "rinuncia" di proposito, perché non la vedo come una rinuncia. Sarei anzi portata a considerare un tale comportamento superiore, un "lasciar perdere" dettato dalla consapevolezza che lanciare una palla su una parete di gomma sperando che si fermi è una solenne perdita di tempo, che il tempo a nostra disposizione non è illimitato e che vale la pena spenderlo in qualcosa di più costruttivo e interessante.

Qual è il problema di tutto ciò? Quale il baco nella mia valutazione del concetto di evoluzione?

Non mi pare si tratti di un baco logico, quanto di un baco prettamente funzionale rilevato empiricamente.

Sono sempre partita dal presupposto che il risultato dell'intero processo fosse la sopravvivenza del più evoluto, ossia del migliore. Ho sempre pensato che la vittoria del sapiens sul neanderthalensis fosse stato il privilegiato uso della mente sopra i muscoli, dell'intelletto sopra la forza bruta.
Mi sta venendo il fondato sospetto di essermi sempre ingannata. In fondo mica ero là a vedere.

Quello che vedo intorno a me è infatti esattamente il contrario.
Vincono gli scimmioni e gli intellettuali vengono relegati ai margini.
Politici onesti e che mettono il benessere dei cittadini davanti al loro tornaconto personale vengono "fatti fuori"; giornalisti che insistono nel proporre la verità e non il copione di Beautiful subiscono la stessa sorte; mafiosi morti assurgono al ruolo di eroe e medici volontari in paesi in guerra vengono superficialmente etichettati come terroristi...

Come può affrontare tutto ciò un essere umano evoluto?
Gli manca la capacità di trattare chi genera tutto questo come un animale da rinchiudere, visto che alla base del suo pensiero e della sua considerazione da evoluto c'è un fondamentale rispetto per la vita altrui. E quindi viene calpestato (e soppresso) dalla mandria.
Mandria che elegge i propri "intellettuali", scegliendoli accuratamente all'interno dei soggetti non evoluti, da contrapporre agli altri.
È uno stadio evolutivo che non supera i tre anni di età, quando "il mio papà è più grosso del tuo" è la risposta migliore che viene in mente per reagire a un'ingiustizia.

Qui potete ascoltare, per esempio, lo storico Luttwak che dall'alto della sua posizione afferma quelle che per gli "scimmioni" sono Perle di Saggezza.

So che è una cosa infame da ascoltare, ma non siete obbligati. Io ho messo il link perché non si dica che ho inventato/travisato.

Costui afferma che le organizzazioni umanitarie sono la causa del prolungarsi delle guerre. Ebbene sì. I veri guerrafondai non sono i militari che sparano, o i governi che ordinano il lancio di missili. La vera guerra non si fa con fucili e bombe a mano. La Verità Illuminata, la Genialata Che Fa Riflettere, il Pensiero Stupendo, il Punto Di Vista Originale è che sono i medici, con la loro insana mania di curare i feriti, a prolungare la guerra. Perché (e la logica sostiene in maniera ferrea tale argomentazione, si badi bene che non sostengo il contrario) se un soldato/civile mutilato viene lasciato crepare, a un certo punto matematicamente la guerra finisce. Tabula rasa, nessun nemico/ribelle/oppositore/resistenza da far fuori, contro chi vuoi farla, la guerra?

Ma quelle maledette organizzazioni umanitarie, che vanno in zone di guerra per curare i feriti, tengono in vita e rinvigoriscono quelle stesse persone contro cui i poveri soldati sono poi costretti a sparare di nuovo, mettendo doppiamente a rischio la propria vita e sprecando costose munizioni.

Se avete guardato il filmato avrete visto Gino Strada ridere. Da persona evoluta, questo è il momento in cui si rende conto che tentare di far penetrare qualcosa attraverso il sughero del Prof. Luttwak è tempo sprecato.

Non era neppure la sede per rivolgere un appello al medico personale del Professore in questione. Avrebbe dovuto dirgli:
"La prego, la smetta di sprecare risorse. Il pianeta è già sovrappopolato così, e ogni volta che lei cura il Prof. Luttwak invece di lasciarlo morire, lei spreca soldi, medicinali e tempo. Lei, e tutta la categoria che lei rappresenta, siete i veri e unici responsabili delle malattie nel mondo. Lasciate che un bambino colpito dal morbillo muoia, così una volta guarito non potrá prendersi la varicella, l'influenza, la scarlattina, la polmonite, il cancro... È logico, è sacrosanto. Voi medici siete la rovina sanitaria dell'umanità. Le statistiche di ammalati e morti di tumore crollerebbero a picco, se voi la smetteste di curare chi si prende una diarrea."

E così via: una volta posto il ragionamento su questo livello si può andare avanti all'infinito.

A questo punto, la mia flebile speranza nel destino di un'umanità legato all'evoluzione della specie trema, vacilla e crolla. La razza umana è inesorabilmente destinata a un processo (iniziato chissà quanto tempo fa) di devoluzione. E quelli come me, quelli... sono Leggenda.

N.B. nessuna offesa è intesa agli Scimmioni.

venerdì 16 aprile 2010

How many ears must one man have?

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Un evento eccezionale richiede reazioni eccezionali.
E avviso che sono tornata ai miei consueti registri di facezie. Non perché la situazione di Emergency si sia risolta o in qualche modo mi interessi di meno, tutt'altro (a proposito, firmate l'appello).

Comunque, dicevo: a eventi eccezionali corrispondono reazioni eccezionali. L'energia del mondo in qualche modo ha bisogno di equilibrio. Ergo un viaggio di ben cinque giorni in compagnia della dolce metà (per imbatterci in un accadimento analogo dobbiamo tornare indietro fin nel gennaio 2002), richiede come minimo la più spettacolare e devastante eruzione di un vulcano islandese, che immetta nell'atmsfera quantità di ceneri tali da bloccare il traffico aereo di quasi tutto un continente, e influenzando quindi anche tutto il resto del mondo.

...Devo spiegare qualcos'altro?

martedì 13 aprile 2010

IO STO CON EMERGENCY

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Scusate, ho sempre detto che non volevo trattare questioni spinose in questo blog, ma questo è troppo.

Sostengo e seguo il lavoro di Emergency da anni, i miei genitori sono volontari molto attivi all'interno dell'organizzazione, la conoscono "da dentro", seppure solo in ambito italiano.

Gettare fango su chi fa così tanto bene alle persone, con rispetto, senza imporre alcuna visione di vedere le cose o vivere la vita, integrando la propria opera nell'ambiente in cui si trova, dal punto di vista storico e tradizionale... beh, è veramente l'ultima risorsa di chi è meschino fino in fondo all'anima.

Sono indignata.

EMERGENCY

domenica 11 aprile 2010

The only reason for time is so that everything doesn't happen at once.

[Albert Einstein]



Apnea.

Da domani inizia il mio personalissimo tour 2010. Il tour de force 2010, per la precisione.
I miei genitori sono in viaggio per venire a trovarmi, saranno qui in meno di quarantott'ore. Il che comporta quantomeno sommaria pulizia della casa (dopo le pulizie di primavera della settimana scorsa, questa volta posso permettermi di farle un po' alla come va, va). Pulizie che incastrerò nelle ore in cui Luca è a scuola, tra la spesa e le altre commissioni che devo svolgere.

Dopodiché seguiranno cinque giorni a Vienna. Giorni di vacanza. Dovrò continuare a ripetermelo come un mantra, temo: sei in vacaza, sei in vacanza, sei in... Fallirò, ne sono certa. Se non mi porto dietro un po' di materiale per scrivere il libro di Piccolo Mago in quei giorni, non esco più dal primo capitolo.

Tornerò e nel giro di un paio di giorni toccherà a me orchestrare il pomeriggio di lettura alla libreria Nimmersatt, in balía di bambini, pellerossa, acchiappasogni, gatti e lenzuoloni colorati.

Ai primi di maggio volo in Liguria, per prendere parte a una manifestazione libraria, nel corso della quale le mie già comprovate nonché fantasamagoriche abilità pellerosseggianti verranno sfruttate ancora una volta a totale beneficio di teneri virgulti innocenti.
Questo viaggio sarà una sfacchinata. Un'autentica sfacchinata. Mi tocca prendere un aereo che decolla all'alba, per arrivare a Milano alle prime luci del mattino, trascorrere senza sapere cosa fare qualche ora per poi prendere il treno e spararmi quattro ore di viaggio per raggiungere il ridente paesino ligure ove si terrà la manifestazione, alloggiare in una pensione per ritemprarmi fino al mattino dopo, quando alle 9.00 dovrò già essere bella pronta, pimpante e con tutti gli accessori al posto giusto (penne nei capelli, perline, musica tradizionale pellerossa ON...) ad accogliere la prima torma di minorenni. Dopodiché prendere un altro treno per tornare a Milano - altre quattro ore - cenare con la mia famiglia, dormire e ripartire all'alba per essere di ritorno a Berlino entro mezzogiorno.
Ecco, sono già stanca morta adesso.

Ma non è finita! Perché un paio di settimane dopo si bissa! Nuovo aereo, stavolta con Luca, diretti a Milano, dove altre classi di bambini mi attendono colme di aspettativa, affinché io li intrattenga con favole e lavoretti ad hoc (cose a cui la mia mente si sta applicando con successo, preda di continue dirompenti folgorazioni).


E dopo? Dopo la mia mente anela solo al Nulla, a dolci visioni di Campi Elisi e frappè di mango e cocco.

Riepilogo Riepilogante.

Vi scrivo con le narici invase dal dolcissimo profumo dello zucchero a velo, che ricopre leggiadro i canestrelli che ho appena cotto nel forno...

Ma veniamo a noi: è l'ora di riepilogare, mi sa che devo recuperare anche un paio di post della scorsa settimana, perciò: al lavoro!

- Fly on a rainbow dream -> omonima canzone by Edenbridge (post musicale);

- Buona Pasqua! -> nessuna citazione, erano gli auguri;

- I will lead you everywhere -> dalla canzone "Fly on a Rainbow Dream", by Edenbridge (ero un po' in fissa...);

- Irish Blessing -> nessuna citazione, ho postato una benedizione celtica;

- I'm il love with my lust, burning angel wings to dust -> dall canzone "Wish I had an Angel", by Nightwish;

- The time has frozen -> dalla canzone "Black Roses", by Tacere;

- The young are light of mind -> dalla leggenda irlandese "Darvail of the Shadows";

- One dream, one soul, one prize, one goal, one golden glance of what should be -> dalla canzone "A Kind of Magic", by (mitici!) Queen;

- The yellow day is falling -> dalla poesia n. J 469, by Emily Dickinson.

E anche per oggi: that's all folks!

sabato 10 aprile 2010

The Yellow Day is falling

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Oggi si va di nuovo di Poesia! No, non sto diventando un'appassionata, ma leggere queste mi piace. E, perbacco, ho talmente tanti libri da leggere sul comodino che non so quale prendere in mano!

J 469
.
The Red Blaze is the Morning
The Violet is Noon
The Yellow Day is falling
And after that - is None
But Miles of Sparks at Evening
Reveal the Width that burned
The Territory Argent that never yet consumed


La Rossa Fiamma è il Mattino
La Viola è il Mezzogiorno
La Gialla il Giorno che cala
E dopo ciò - è il Nulla
Ma Miglia di Scintille a Sera
Rivelano l'Ampiezza che bruciò
Il Territorio Argenteo mai tuttavia consumato



J 1263
.
There is no Frigate like a Book
To take us Lands away
Nor any Coursers like a Page
Of prancing Poetry -
This Travel may the poorest take
Without oppress of Toll -
How frugal is the Chariot
That bears the Human Soul -

Non c'è Vascello che eguagli un Libro
Per portarci in Terre lontane
Né Corsieri che eguaglino una Pagina
Di scalpitante Poesia -
È un Viaggio che anche il più povero può fare
Senza paura di Pedaggio -
Tanto frugale è il Carro
Che porta l'Anima dell'Uomo -

giovedì 8 aprile 2010

One dream, one soul, one prize, One goal, one golden glance of what should be

PITON!!

Ormai il grande esperto di Difesa Contro Le Arti Oscure è diventato la mia ultima speranza! Se non mi salva lui, non mi salva nessuno!

C'è di tutto in rete, fidatevi. I consigli per liberarsi dal mal di testa si sprecano!
Ci sono i cuscini con le erbe; c'è il collare da indossare tiepido; c'è la fascia da stringersi in fronte; c'è il punto esatto da schiacciare con forza sovrumana tra pollice e indice; ci sono le sezioni di pianta del piede da spremere e punzecchiare; ci sono le svariate aree corporee da massagiare...

BASTA! Invoco Piton!

Ho avuto un mal di testa atroce per tutto il giorno, ho ingozzato più pastiglie di quanto sia umanamente raccomandabile (e confessabile) e questi pretendono che mi metta a seguire pedissequamente la mappa del corpo umano con le aree da massaggiare? Ma sapete cosa me ne faccio delle vostre mappine? VUOOOOOSHHHH!! Ecco, le ho appena buttate giù per lo scarico del ###**@@

*SIGH* ...una pozione, mi basta... una che funzioni...

mercoledì 7 aprile 2010

The young are light of mind.

Sto lentamente proseguendo nella lettura del libro The Druid Path, di Marah Ellis Ryan. Come già detto da qualche parte in uno dei post recenti, si tratta di una raccolta di leggende irlandesi. Per la precisione, ce ne sono sei.
Sto leggendo la quarta, Dervail Nan Ciar, o Dervail of the Shadows. Non sono ancora a metà, ma c'è un breve passaggio che mi ha colpito. Il contesto, in due parole è il seguente: un personaggio saggio, tale Kieran Dail, cieco, sta raccontando la verità sulla stirpe da cui proviene una fanciulla, Dervail, che sta turbando la quiete della mente di alcuni. Narra di antenati magici e crudeli, parla di giuramenti e di sangue pericoloso. Dice che il patto che era stato stipulato tra la tribù del sangue dei lupi di Alba (da cui discende Dervail) e la sua gente è stato rispettato per più di ottocento anni.
E poi? chiede Diarmod.
Ecco cosa risponde Kieran:
Then the young had the teaching that no thing could be truth but the truths spoke by the saints of the New God, though truth was in the world before Mary came to the birth. Truth is truth for always, and even the pagans had many true things in their hearts. But the young are light of mind, and do not see these things. [Poi ai giovani fu insegnato che non ci poteva essere altra verità a parte quella dei santi del Nuovo Dio, sebbene la verità fosse nel mondo ben prima che Maria vedesse la luce. La verità è vera per sempre, e persino i pagani avevano molte verità nel proprio cuore. Ma i giovani hanno la mente leggera e non capiscono certe cose.]

Sono stata colpita dala frase che ho messo in neretto: la verità è vera per sempre.
Probabilmente sono stata colpita da questa frase perché avrei voluto dirla io. Vorrei avere abbastanza sicurezza in me per poterla enunciare senza ombre, in realtà purtroppo di ombre ne vedo parecchie.
Non per l'assioma in sé, mi sembra abbastanza matematico da poterlo considerare vero.
Piuttosto per ciò che comporta.
Diverse civiltà e diverse culture vuol dire in genere diverse tradizioni e diverse fedi. Ciascuno pone la propria personale filosofia di vita idealmente al di sopra di tutte le altre, considerandola vera.
Era verità, il fatto che gli dei andassero placati nella loro ira con dei sacrifici umani? La cosa oggi ci fa inorridire, eppure una volta e per qualcuno era la prassi.
Era verità, che i musulmani dovessero essere convertiti o sterminati? Mi sto riferendo alle Crociate, anche se in effetti pensandoci mi rendo conto che qualcuno che ancora lo pensa esiste. Globalmente però confido che sia un'idea considerata sbagliata, come globalmente presumo sia condiviso che non fosse verità il motivo alla base dello sterminio degli ebrei per mano dei nazisti.
E così via, non voglio impegolarmi in discorsi politici, ché prima di tutto non è proprio il mio settore e poi ci sono tanti modi e tanti posti perfetti per litigare al mondo, che preferisco mantenere un'oasi di pace almeno qui. E se è vero che il blog non abbonda di visitatori, corro comunque il rischio di mettermi a litigare da sola, il che sarebbe ridicolo e imbarazzante.

Nocciolo della questione.
I prepotenti rovinano quanto di spontaneamente bello esiste a questo mondo, imponendo la propria visione dei fatti con le buone o con le cattive. La storia si ripete sempre, e i prepotenti si aggiudicano sempre l'ultima mano. Culture come quella dei nativi americani, degli indigeni in america Latina, o come quella dei pagani a cui si allude nella storia sono state quasi soffocate, debellate persino con cattiveria da... prepotenti.
Questo mi fa rabbia, e non è solo che ho una certa predisposizione d'animo nei confronti dei perdenti. Mi fa rabbia perché non è giusto verso una minoranza e mi fa rabbia da un punto di vista globale, perché milioni e miliardi di esseri umani sono stati privati, nel corso dei secoli, di venire a conoscere qualcosa di diverso solo perché considerato sbagliato dai famosi prepotenti.

Quando la razza umana ingloberà definitivamente il concetto, già proprio di molti, per cui diverso NON È sinonimo di sbagliato? Perché non diventa di moda pensare che se non ti attrae ciò che è diverso sei un ignorante? Sarebbe un passo avanti, ma una come me non può affermarlo, perché altrimenti cadrei in contraddizione con me stessa, platelamente considerando sbagliato un atteggiamento diverso dal mio.

PUM. Siamo punto e a capo e ad averla vinta saranno sempre i soliti.

martedì 6 aprile 2010

The time has frozen.

Un'altra, magica giornata Art Attack sta per concludersi!
Questa volta posto la foto del risultato, così potete inorridire in compagnia, domandandovi con espressione imbarazzata: ma che cappero è quella roba?!
Vi tolgo dalle spine e ve lo spiego io, perché sono tanto gentile e pura di cuore.
Mi serve una coreografia pellerosseggiante per le presentazioni con animazione inclusa che devo guidare nelle prossime settimane, incentrate sul libro Muraco, Sisika e l'Acchiappasogni.
Da qui l'idea del lenzuolone pittato, visto che organizzare un tepee Ikea-style era un po' complicato, soprattutto considerando che la maggior parte delle presentazioni dovrò farle in Italia e quindi mi devo portare la coreografia nel trolley.
Insieme al mio fido aiutante Luca, quindi, ho elaborato tale creazione.
Il lenzuolone da buttare ce l'avevo già: per prima cosa ho levato gli elastici ai quattro angoli.
Poi mi sono messa nuovamente a ravanare nel secchio della raccolta differenziata carta/cartone e ne ho estratto quel che rimaneva del pacco dei cereali cacao-nocciola (già mutilato ieri per il segnalibro celtico), nonché una scatolina di tè verde.
Da questa raffinata materia prima ho ritagliato delle forme, accuratamente selezionate secondo criteri severissimi, che si rifacevano a modelli di simboli pellerossa, scovati su interent.
A questo punto arriva il bello: ho posizionato qua e là dette formine e le ho tenute ben ferme mentre Luca, armato di una spugnetta intrisa di tempera colorata, picchiettava tutto attorno al bordo, creando un originale effetto stancil, oh yeah!

Inoltre sono stata folgorata e ho avuto l'idea per l'attività da realizzare nel corso del laboratorio sul libro La Luce dell'Acqua. Preparerò dei segnalibri, tipo quello che ho costruito ieri, con disegni di sole, pianeti, robe romane, greche e celtiche, il gatto... e li proporrò come modelli, in modo che ciascun bambino possa realizzarne uno secondo il proprio gusto.
Certe volte mi folgoro da sola.

Per quanto riguarda il laboratorio sul libro dei pellerossa, invece (quello per cui ho preparato la coreografia), incentrerò l'attività sul sogno, aiutando i frugoli a costruire un acchiappasogni collettivo, che racchiuda tutti i loro sogni e desideri.
Devo stare attenta che tutte queste folgorazioni non mi carbonizzino.

lunedì 5 aprile 2010

I'm in love with my lust, burning angel wings to dust

... E dopo Pasqua, c'e sempre Pasquetta. Tradizionale la gita fuori porta. A noi sarebbe bastato un BBQ in giardino, ma c'erano due grossi MA:

1- il tavolo per il giardino arriva settimana prossima;
2- pioveva a catinelle.

Al primo inconveniente era possibile ovviare con una discreta deviazione: sebbene il BBQ sia fuori, ci si poteva limitare a cucinare fuori, apparecchiando però in casa.
Al secondo inconveniente era già più difficile rimediare: non c'è tettoia, o gazebo, o alcunché che ripari il BBQ, siamo a cielo aperto. E il cielo era tecnicamente aperto sul serio. Tra l'altro, con 7°C anche la voglia di godersi la giornata all'aperto diminuisce alquanto.

Pazienza. Abbiamo vissuto comunque una giornata piena di magia!

Al mattino, insieme a Luca abbiamo letto un po' di leggende scozzesi. Alla fine ne ha scelte due per il compito di inglese: la leggenda dell'erica e L'Aquila e lo Scricciolo. Le abbiamo tradotte in tedesco, poi stampate in entrambe le lingue.

Dopo pranzo, lui si è dedicato ai compiti di italiano: coniugazione dei verbi! Intanto che lui si esercitava sulla terza coniugazione, io mi sono dedicata a un piccolo, personale Art Attack.
Siccome ho perso il mio segnalibro rosso con i ghirigori neri vellutati che mi piaceva tanto (e per il quale, se non ricordo male, ho addirittura speso la folle cifra di €1,49), ho deciso di costruirmene uno nuovo.
Dopo aver frugato nella raccolta differenziata casalinga in mezzo a carta e cartone ho selezionato la materia prima: il pacco di cereali al cioccolato e nocciola! Ne ho ritagliata una striscia circa cm 20x5.
A questo punto, ho scelto dei ghirigori e li ho riprodotti sui bordi di un foglio di carta bianca di uguale dimensione. Poi ho scelto una benedizione celtica (May your day be filled with blessings / Like the sun that lights the sky /And may you always have the courage / To spread your wings and fly, come da post precedente) e l'ho scritta nello spazio vuoto. Mi avanzava ancora un po' di spazio e ho pensato bene di riprodurre il simbolo dell'Awen.
Infine ho sparso della polvere di mina di matita verde delicatamente su tutta la superficie del pezzo di carta.
L'opera si è conclusa dopo che ho incollato la carta sul cartoncino e l'ho ricoperta di strisce di scotch per rendere il tutto un po' più robusto.
Potrei farla semplice e postare una foto, ma siccome la descrizione fa sembrare il mio lavoro assai meglio riuscito di quanto non sia in verità, preferisco lasciare libero spazio alla vostra immaginazione!

La magia è proseguita con un bel gioco che faccio spesso insieme a Luca, ovvero la stesura di piccole storie che deve seguire le seguenti modalità: ciascuno dei due ha davanti un foglio di carta bianco e scrive in cima il nome di chi sarà il protagonista della storia. Poi piega il foglio, in modo da nascondere quel che ha scritto, e lo passa all'altro. Segue un'azione compiuta dal protagonista, il momento della giornata (o il quando, in generale), il luogo in cui si svolge la vicenda, in compagnia di chi si trova il protagonista e perché fa ciò che fa. Il risultato sono due storie scritte un elemento ciascuno, e di solito fa ridere! In più abbiamo aggiunto la regoletta che ognuno avrebbe scritto qualcosa di senso compiuto, leggibile alla fine una riga di qua e una riga di là.

E ora ci apprestiamo a compiere l'ultima magia della giornata! Ovvero: un finto BBQ! Cucineremo le bistecche sulla griglia in casa e immagineremo di essere al parco, con le api che ronzano e il profumo dei fiori che aleggia nell'aria.

Una ulteriore piccola magia si può notare nella foto di questo post e si può andare avanti a scoprirne altre qui.

Irish Blessing

Irish Blessing

domenica 4 aprile 2010

I will lead you everywhere

Okay, sono ufficialmente ingolfata. Non ce la farò mai a uscire da questo tunnel. Mi sono messa a leggere una quantità di libri insostenibile, come faccio ad arrivarne a capo?
Al momento ho in sospeso:

1. Stiefschwestern, di Katrin Rohnstock

More about Stiefschwestern

che tra l'altro mi è stato prestato, prima o poi dovrei anche restituirlo e sono a circa un terzo;

2. The Count of Monte Cristo, di Alexandre Dumas (padre)

More about The Count of Monte Cristo

iniziato addirittura il 28 gennaio e interrotto per leggere uno sproposito di altra roba (sono riuscita a leggermi 14 libri, da allora, ripeto: QUATTORDICI);

3. The Mysteries of Druidry, di Brendan Cathbad Myers

More about The Mysteries of Druidry

che mi è arrivato ieri da Amazon, perché i libri che avevo non mi bastavano e allora ne ho ordinato uno per posta;

4. The Druid Path, di Marah Ellis Ryan

More about The Druid Path

raccolta del primo '900 di leggende irlandesi. Delizioso da leggere, ma lo stile è un po' antiquato e vado a rilento;

5. Scottish Fairy and Folk Tales, di George Douglas

More about Scottish Fairy and Folk Tales

questa è invece una raccolta di leggende scozzesi e ho iniziato a leggerle per aiutare Luca nei compiti d'inglese per le vacanze: deve trovare e portare a scuola delle leggende delle Highlands. Molto carino, scritto in modo semplice sebbene sia un testo datato 1901. Iniziato per la piccola pulce, lo finirò per me, ca va sans dire.

Ci sarebbero anche questi altri due libri:

More about The Summoning. e .More about The Awakening

(The Summoning e The Awakening, parte prima e seconda di una trilogia chiamata The Darkest Powers) che non ho ancora deciso se fidarmi o no, quindi per ora li tengo in sospeso.

Insomma, dove lo trovo il tempo per fare altro?!
Il problema della mia inquietudine, ahimè, sta proprio qui: io faccio altro, per il 90% del mio tempo e intanto la mia mente febbricita (esiste? mah?) al pensiero di tuuuutte quelle povere centinaia di pagine di libro che se ne stanno povere, sole solette, e che prendono vita solo quando i miei occhi vi si posano sopra avidi e divoratori! E poi, quando finalmente arriva l'agognato momento, l'attimo di pacifico raccoglimento in cui posso dissetare la mia arida anima stanca alla fonte di cotanta saggezza e intrattenimento... (ehm, dov'ero rimasta...? ah, sì...), ecco, quando arriva il momento vengo assalita dall'indecisione: a chi andranno i miei favori? A questa, o a quell'opera? Mi bendo gli occhi, agito il dito ma fremo e alla fine, per non scontentare nessuno, apro un nuovo libro a pagina UNO.

Buona Pasqua!

venerdì 2 aprile 2010

Fly on a rainbow dream

La prima settimana di "vacanze di Pasqua" è al termine.
È stata una settimana piuttosto pienotta, mi sono data da fare soprattutto con attività fisiche, più che mentali, tanto per cambiare.
Ho cominciato venerdì scorso con una passeggiata all day long in giro per Berlino insieme a Bea; poi ho fatto le pulizie "di primavera" (se volete venire a trovarmi, vi conviene farlo adesso che le ragnatele sono debellate!); ieri c'era un sole splendido e, nonostante la temperatura non proprio alta, sono andata insieme a Luca, Isa e Bea al Tierpark.
Ho letto poco, lavorato al pc ancora meno, la TV manco l'ho considerata (solo per spolverarla).
E al termine di tutto ciò devo confessare di sentirmi piuttosto soddisfatta. Stanca, ma rivitalizzata.

Ergo mi sento proprio dell'umore giusto per propinarvi un post musicale e la canzone prescelta è Fly On A Rainbow Dream della band austriaca Edenbridge, che ho scoperto da poco e che mi ha già conquistato.




Fly, forever fly along
Let your wings just breathe the air tonight
To foreign skies fly on a rainbow dream

Vola, per sempre vola
Lascia che le tue ali respirino stanotte
Verso cieli sconosciuti vola su un sogno d'arcobaleno


She's straying from reality
Her imagination leaves her mind
Like a falcon she is passing her old home

Si allontana dalla realtà
L'immaginazione lascia la sua mente
Come un falco supera la sua vecchia dimora


She's calling the spirits up there
She's freeing herself from clandestine eyes
Awaiting brightened skies

Chiama gli spiriti di lassù
Si libera di occhi clandestini
E attende cieli illuminati


I will bring this dream to you believe
I will lead you everywhere

Ti porterò questo sogno, credimi
Ti condurrò ovunque


Fly, fly on a rainbow dream
Just glide into the gleaming sky
Eternally away from staring eyes

Vola, vola su un sogno d'arcobaleno
Scivola semplicemente nel cielo luccicante
Per sempre lontano da occhi che ti fissano


Fly, forever fly along
Let your wings just breathe the air tonight
To foreign skies fly on a rainbow dream

Vola, per sempre vola
Lascia che le tue ali respirino stanotte
Verso cieli sconosciuti vola su un sogno d'arcobaleno


She enters horizons unseen
Away from the whispers of the night
In a reverie she's heading on and on

Attraversa orizzonti non vista
Lontano dai sussurri della notte
Fantasticando continua ad avanzare


She's passing elysian fields
Ascending on wings of a glorious ride
She feels the falcon's pride

Supera i campi elisi
Si solleva sulle ali di una gloriosa cavalcatura
Fiera come un falco


I will bring this dream to you believe
I will lead you everywhere

Ti porterò questo sogno, credimi
Ti condurrò ovunque


Fly, fly on a rainbow dream
Just glide into the gleaming sky
Eternally away from staring eyes

Vola, vola su un sogno d'arcobaleno
Scivola semplicemente nel cielo luccicante
Per sempre lontano da occhi che ti fissano


Fly, forever fly along
Let your wings just breathe the air tonight
To foreign skies fly on a rainbow dream

Vola, per sempre vola
Lascia che le tue ali respirino stanotte
Verso cieli sconosciuti vola su un sogno d'arcobaleno


Is it stardust of time
In these pictures of infinity?
All the memories appearing one by one
Are reflections in me

È polvere di stelle del tempo
In questi quadri di infinito?
Tutti i ricordi che appaiono uno per volta
Si riflettono in me


Fly, fly, fly, spread your wings and touch the sky (high), high, high
One more time I face the falcon eye to eye
Before the rainbow's fading
Then gold is at the end
Right on your dream through time
Forevermore, fly on a rainbow dream

Vola, vola, vola, spalanca le tue ali e tocca il cielo (alto), alto, alto
Ancora una volta fisso i miei occhi in quelli del falco
Prima che l'arcobaleno svanisca
Allora ci sarà l'oro, in fondo
Dritto verso il tuo sogno attraverso il tempo
Per sempre ancora, vola su un sogno d'arcobaleno