WE OWE IT TO EACH OTHER,
TO TELL STORIES.

Neil Gaiman

CARESS THE TALES
AND THEY WILL DREAM YOU REAL.

Nightwish

STORIES AND SONGS
ARE THE LANGUAGE OF THE HEART.

Stephen Lawhead


ALL STORIES ARE TRUE.
Patrick Rothfuss

A DREAMER IS ONE WHO CAN ONLY FIND HIS WAY BY MOONLIGHT,
AND HIS PUNISHMENT IS THAT HE SEES THE DAWN
BEFORE THE REST OF THE WORLD.
Oscar Wilde

THE CORE OF ALL LIFE
IS A LIMITLESS CHEST OF TALES.

Nightwish
ALL THE TRUTH IN THE WORLD
IS HELD IN STORIES.

Patrick Rothfuss

venerdì 23 aprile 2010

Ogni volta è sempre un colpo all'anima

Recentemente è riaffiorato un buffo ricordo di quando S. era piccolina.
Aveva 5 anni, un caschetto biondo e un paio di occhi azzurro pervinca in mezzo a due guanciotte morbidose.
Quel giorno stavo male, non ricordo i dettagli ma avevo deciso di rimanere a letto senza neppure uscire di casa per accompagnarla all'asilo.

La mamma va a fare la nanna, adesso. Fai la brava, okay?
'key. Posso guardare una videocassetta?
Va bene, te la metto. Dimmi cosa vuoi vedere.
SetteSposePerSetteFratelli!
ANCORA? Ma sei sicura?
Sìsìsì!
D'accordo, ecco qua.


La mamma se ne va a letto e piomba in un sonno profondo.
La bambina finisce di guardare il musical e spegne il viedoregistratore. Appare l'immagine del programma televisivo che sta passando in quel momento: una televendita. Si tratta di una nota casa produttrice di materassi e reti ortopediche, che all'ordine aggiunge, complice il sorriso smagliante di una graziosa signorina, un coprimaterasso in lana merinos e due guanciali in piume di struzzo argentino, nonché una trapunta in pura oca norvegese.
La bambina osserva incantata tutto quel tripudio di merci pregiate, la sua coscienza ecologista non si è ancora risvegliata e poco le cale delle oche norvegesi o dei poveri struzzi argentini spiumati senza pudicizia.
China la testa di lato con espressione interrogativa, allorché una signorina dal dolcissimo sorriso la invita a non attendere oltre e comporre seduta stante il numero telefonico in sovraimpressione.

Telefonare non è complicato. La bambina prontamente obbedisce.

*** Buongiorno! Posso aiutarla?
Ehm, non lo so.Ma chi parla?
Io, S.
Uhm, e la mamma dov'è?
Oh, la mia mamma è a letto ammalata.
Capisco. E tu, perché hai telefonato?
Beh, la TV ha detto: "chiama subito!" e io ho chiamato.
Er... Brava, ma adesso metti giù, okay?
Bah, okay. Se lo dici tu.


Dopo questa esperienza la bambina è un po' perplessa e decide di andare a chiedere lumi alla madre: ma cosa vogliono, prima mi dicono di chiamare e poi mi dicono di mettere giù?!. La quale madre, con i neuroni arrostiti dalla febrre, ci mette un bel po' a capire cosa è successo e scoppiare in una grassa e sonora risata. Che rende la bambina ancora più perplessa.

I grandi, non hanno mica tutte le rotelle a posto.

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