WE OWE IT TO EACH OTHER,
TO TELL STORIES.

Neil Gaiman

CARESS THE TALES
AND THEY WILL DREAM YOU REAL.

Nightwish

STORIES AND SONGS
ARE THE LANGUAGE OF THE HEART.

Stephen Lawhead


ALL STORIES ARE TRUE.
Patrick Rothfuss

A DREAMER IS ONE WHO CAN ONLY FIND HIS WAY BY MOONLIGHT,
AND HIS PUNISHMENT IS THAT HE SEES THE DAWN
BEFORE THE REST OF THE WORLD.
Oscar Wilde

THE CORE OF ALL LIFE
IS A LIMITLESS CHEST OF TALES.

Nightwish
ALL THE TRUTH IN THE WORLD
IS HELD IN STORIES.

Patrick Rothfuss

mercoledì 7 aprile 2010

The young are light of mind.

Sto lentamente proseguendo nella lettura del libro The Druid Path, di Marah Ellis Ryan. Come già detto da qualche parte in uno dei post recenti, si tratta di una raccolta di leggende irlandesi. Per la precisione, ce ne sono sei.
Sto leggendo la quarta, Dervail Nan Ciar, o Dervail of the Shadows. Non sono ancora a metà, ma c'è un breve passaggio che mi ha colpito. Il contesto, in due parole è il seguente: un personaggio saggio, tale Kieran Dail, cieco, sta raccontando la verità sulla stirpe da cui proviene una fanciulla, Dervail, che sta turbando la quiete della mente di alcuni. Narra di antenati magici e crudeli, parla di giuramenti e di sangue pericoloso. Dice che il patto che era stato stipulato tra la tribù del sangue dei lupi di Alba (da cui discende Dervail) e la sua gente è stato rispettato per più di ottocento anni.
E poi? chiede Diarmod.
Ecco cosa risponde Kieran:
Then the young had the teaching that no thing could be truth but the truths spoke by the saints of the New God, though truth was in the world before Mary came to the birth. Truth is truth for always, and even the pagans had many true things in their hearts. But the young are light of mind, and do not see these things. [Poi ai giovani fu insegnato che non ci poteva essere altra verità a parte quella dei santi del Nuovo Dio, sebbene la verità fosse nel mondo ben prima che Maria vedesse la luce. La verità è vera per sempre, e persino i pagani avevano molte verità nel proprio cuore. Ma i giovani hanno la mente leggera e non capiscono certe cose.]

Sono stata colpita dala frase che ho messo in neretto: la verità è vera per sempre.
Probabilmente sono stata colpita da questa frase perché avrei voluto dirla io. Vorrei avere abbastanza sicurezza in me per poterla enunciare senza ombre, in realtà purtroppo di ombre ne vedo parecchie.
Non per l'assioma in sé, mi sembra abbastanza matematico da poterlo considerare vero.
Piuttosto per ciò che comporta.
Diverse civiltà e diverse culture vuol dire in genere diverse tradizioni e diverse fedi. Ciascuno pone la propria personale filosofia di vita idealmente al di sopra di tutte le altre, considerandola vera.
Era verità, il fatto che gli dei andassero placati nella loro ira con dei sacrifici umani? La cosa oggi ci fa inorridire, eppure una volta e per qualcuno era la prassi.
Era verità, che i musulmani dovessero essere convertiti o sterminati? Mi sto riferendo alle Crociate, anche se in effetti pensandoci mi rendo conto che qualcuno che ancora lo pensa esiste. Globalmente però confido che sia un'idea considerata sbagliata, come globalmente presumo sia condiviso che non fosse verità il motivo alla base dello sterminio degli ebrei per mano dei nazisti.
E così via, non voglio impegolarmi in discorsi politici, ché prima di tutto non è proprio il mio settore e poi ci sono tanti modi e tanti posti perfetti per litigare al mondo, che preferisco mantenere un'oasi di pace almeno qui. E se è vero che il blog non abbonda di visitatori, corro comunque il rischio di mettermi a litigare da sola, il che sarebbe ridicolo e imbarazzante.

Nocciolo della questione.
I prepotenti rovinano quanto di spontaneamente bello esiste a questo mondo, imponendo la propria visione dei fatti con le buone o con le cattive. La storia si ripete sempre, e i prepotenti si aggiudicano sempre l'ultima mano. Culture come quella dei nativi americani, degli indigeni in america Latina, o come quella dei pagani a cui si allude nella storia sono state quasi soffocate, debellate persino con cattiveria da... prepotenti.
Questo mi fa rabbia, e non è solo che ho una certa predisposizione d'animo nei confronti dei perdenti. Mi fa rabbia perché non è giusto verso una minoranza e mi fa rabbia da un punto di vista globale, perché milioni e miliardi di esseri umani sono stati privati, nel corso dei secoli, di venire a conoscere qualcosa di diverso solo perché considerato sbagliato dai famosi prepotenti.

Quando la razza umana ingloberà definitivamente il concetto, già proprio di molti, per cui diverso NON È sinonimo di sbagliato? Perché non diventa di moda pensare che se non ti attrae ciò che è diverso sei un ignorante? Sarebbe un passo avanti, ma una come me non può affermarlo, perché altrimenti cadrei in contraddizione con me stessa, platelamente considerando sbagliato un atteggiamento diverso dal mio.

PUM. Siamo punto e a capo e ad averla vinta saranno sempre i soliti.

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