WE OWE IT TO EACH OTHER,
TO TELL STORIES.

Neil Gaiman

CARESS THE TALES
AND THEY WILL DREAM YOU REAL.

Nightwish

STORIES AND SONGS
ARE THE LANGUAGE OF THE HEART.

Stephen Lawhead


ALL STORIES ARE TRUE.
Patrick Rothfuss

A DREAMER IS ONE WHO CAN ONLY FIND HIS WAY BY MOONLIGHT,
AND HIS PUNISHMENT IS THAT HE SEES THE DAWN
BEFORE THE REST OF THE WORLD.
Oscar Wilde

THE CORE OF ALL LIFE
IS A LIMITLESS CHEST OF TALES.

Nightwish
ALL THE TRUTH IN THE WORLD
IS HELD IN STORIES.

Patrick Rothfuss

mercoledì 6 gennaio 2010

Wolves have no kings.

Ho finito di leggere Royal Assassin, il secondo volume della saga "Farseer Trilogy" scritta da Robin Hobb.
Ho recensito a suo tempo il primo libro, Assassin's Apprentice che già mi era piaciuto molto ed era riuscito nel difficile compito di convincermi. Avevo trovato le premesse poco incoraggianti, ma per una volta i pregiudizi nei confronti di una saga fantasy il cui protagonista è il figlio bastardo di un erede al trono che può usare la magia... si sono rivelati senza fondamento. Assassin's Apprentice era stata una piacevolissima e soddisfacente lettura.
Se c'è una cosa che la Hobb sa fare bene, è raccontare una storia. Questo, secondo me, è il suo primo e più gran pregio.

A ciò si aggiunge una storia ben costruita; personaggi solidi, di cui nessuno viene lasciato per strada; uno scopo chiaro alle azioni di ciascuno; lucidità nel trattare le situazioni difficili, sia da parte dei protagonisti, sia da parte degli antagonisti.
Apprezzo che nonostante sia perfettamente chiaro dalla parte di chi deve schierarsi il lettore, i nemici non vengono trattati da idioti, l'antagonista per eccellenza non si comporta mai da Cattivo, semplicemente tiene fede ai propri propositi. Non desidera danneggiare il protagonista e i suoi perché sì, per lui si tratta di ostacoli da superare e/o eliminare per ottenere quello che vuole.

La magia è un altro punto trattato in un modo che mi ha molto favorevolmente impressionato. Non si tratta di un mero dono piovuto dal cielo perché sei il Prescelto. Si tratta di un dono in misura del tutto minima, poi è questione di abilità, è qualcosa che va appreso.
Senza addestramento, nessuno riesce a usare questa "magia", nemmeno se è il protagonista della serie! Sbalorditivo, al giorno d'oggi!!

Come nel primo libro, anche qui è riservato un ampio spazio a una caratteristica di Fitz, ovvero la sua capacità di creare un legame molto profondo con gli animali. Non capita con tutti gli animali, e per di più è una capacità talmente abominevole agli occhi dell'intera società, che chi viene sospettato di utilizzarla viene messo a morte.
Nel primo libro, Fitz era legato a un cane. In questo secondo libro si tratta di un lupo.
Il loro rapporto è descritto in modo splendido, secondo me.
Quando Fitz vede, sente e percepisce il mondo con le priorità di un lupo; quando per il lupo, Nighteyes, alcune cose sono difficili da comprendere perché troppo umane, o altre sono troppo scontate persino per consentire a Fitz di metterle in forse, tipo "we are pack" (siamo un branco), quindi non esiste che il lupo non accompagni Fitz in battaglia ("we hunt together", andiamo a caccia insieme).
Alla fine del libro la loro relazione è diventata così profonda e coinvolgente, da risultare persino commovente!

Mi è piaciuta la storia, il modo in cui è stata costruita e soprattutto il modo in cui è stata raccontata. Adesso devo avere il prossimo volume, ho bisogno di sapere come va a finire!

2 commenti:

  1. ANCHE IO!!!!!!!!! :D
    cmq sono d'accordo con tutto quello che dici, e vedrai come, nei libri successivi, il loro rapporto è sviluppato... spettacolo!!!!

    sono felice che ti sia piaciuto, anche io che pur sono spesso molto scettica sul fantasy, qui non ho nulla da ridire!!! Robin Hobbes fa tutto quello che la Rowling ci ha promesso e non è stata in grado di mantenere!!!! soprattutto non lasciar per stada i personaggi e renderli tutti assolutamente credibili

    sabri

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  2. W l'assassino del re che fa strage :D :D

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