WE OWE IT TO EACH OTHER,
TO TELL STORIES.

Neil Gaiman

CARESS THE TALES
AND THEY WILL DREAM YOU REAL.

Nightwish

STORIES AND SONGS
ARE THE LANGUAGE OF THE HEART.

Stephen Lawhead


ALL STORIES ARE TRUE.
Patrick Rothfuss

A DREAMER IS ONE WHO CAN ONLY FIND HIS WAY BY MOONLIGHT,
AND HIS PUNISHMENT IS THAT HE SEES THE DAWN
BEFORE THE REST OF THE WORLD.
Oscar Wilde

THE CORE OF ALL LIFE
IS A LIMITLESS CHEST OF TALES.

Nightwish
ALL THE TRUTH IN THE WORLD
IS HELD IN STORIES.

Patrick Rothfuss

domenica 17 gennaio 2010

Il temporale rotolava da lontano in un tripudio di tuoni e lampi - Parte I

Spinta da alcune accese diatribe trovate sul web a riguardo, ho deciso di affrontare l'opera prima di un autore esordiente italiano. Trattasi di Wunderkind, l'autore è Giuseppe Luca D'Andrea.
Sono arrivata poco oltre la metà, per il momento e ho già trovato due aspetti positivi riguardo a questa lettura. Il primo è che il libro mi è stato prestato. Il secondo che non è molto lungo. E dubito che ne troverò altri prima della fine.

L'incipit fa pensare a uno scherzo:
Il temporale rotolava da lontano in un tripudio di tuoni e lampi.
Avete presente i Peanuts?



Proseguendo la lettura ci si rende conto con raccapriccio (ed è proprio il caso di utilizzare questo termine, credetemi!) che non è uno scherzo.
È persino doloroso constatare quantol'autore creda in quello che scrive. È come se fosse convinto della possibilità di rendere il suo romanzo in grado di trasmettere paura e orrore semplicemente abusando di termini sinistri, anche a sproposito.
Qualche esempio?
Abbiamo piccioni stolidi e maligni; croissant insidiosi; corridoi sinistri; oggetti crudeli; grammatica violenta...
Ci imbattiamo in una zona di Parigi, Rue Felix, caratterizzata da un affresco il cui soggetto non era solo volgare, ma addirittura sinistro. La vernice con cui era stato disegnato, di un appariscente rosso scarlatto, doveva essere stata di qualità scadente, perché una miriade di gocce e sbavature si dipanavano dalla figura centrale dando allo spettatore un'idea di malsano sadismo. ... Sì, ma cosa diamine c'era disegnato? Cioè: non è che perché uno mi dice, brutto, orrido, ributtante, sadico..., io mi spavento per forza, no?

Ci sono anche alcune scene di violenza un po' più descritta.
Sorvoliamo sul Cattivo: brutto, lercio, pingue, puzzone e tutti gli accessori di default. La scena in cui minaccia il Cid e condanna un Chagoulard (mostro più orrido e puzzone di lui), circondato da altri orridi mostri riesce a incutere meno timore della scena del Re Leone in cui Scar parla alle iene (cfr. qui).

Ci sarebbero anche delle idee carine, tipo l'interpretazione di magia: dal nulla nasce il nulla, quello che normalmente viene definito magia in realtà è una permuta, ovvero il risultato che si desidera ottenere lo si ottiene in cambio di qualcosa.
Peccato che questo qualcosa siano i ricordi, come ne La Storia Infinita in cui Bastian perdeva un ricordo per ogni desiderio espresso, cosa rischiosa, perché si creava una sorta di dipendenza. Vi sorprenderebbe sapere che anche in questo romanzo l'utilizzo di questa abilità crea dipendenza? No, vero? Neppure a me.

I rapporti tra i personaggi sono stereotipati, per nulla originali. Si veda Gus vs. Grünwald. Gus è il classico tipo freddo, duro, la vita lo ha forgiato, ecc. È tutto tatuato, crede che i tatuaggi siano in grado di proteggerlo. Grünwald è la sua tatuatrice di fiducia. La scena in cui si parlano suona da morire come, Io Tarzan, tu Jane e non ha assolutamente nulla di originale. Ecco cosa si dicono: Fa' attenzione! / Growl! Come sempre! / Ma sei ferito! / È solo un graffietto! / Non andare! / Devo farlo! .
Come non ha assolutamente nulla di nuovo la struggente relazione d'amore tra il Licantropo Buliwyf (il suo nome, provate a dirlo!) e la Rarefatta Rochelle. Trovo che la figura della Rarefatta sarebbe stata molto ben sviluppabile, ma ahimé i due non si dicono che le Solite Cose seguendo il copione degli Amanti Infelici - a causa della propria medesima condizione e dell'impossibilità di vivere il loro amore.

Non avevo intenzione di parlare così a lungo del libro, non l'ho neppure ancora finito. Ma come mi era capitato con "Il Nome della Rosa" e "L'Assenza", ci sono troppe cose che mi stonano sin dal principio.
Qua e là sono inserite frasi che, suppongo, vorrebbero essere a effetto, in stile Grande Letterato (es. La furia tenuta a bada fino ad allora.
La furia che era la sua maledizione e il suo sangue.
La furia che era il lupo.
La furia si scatenò.
Buliwyf la lasciò libera di colpire.
Sorella furia.
[cap 20]).
L'effetto che mi fanno, personalmente, è penoso. Tutto il libro è scritto in un modo che farebbe quasi ridere, se non fosse che è palese che sia stato scritto seriamente. Tutte le scene che ho letto finora e che presumibilmente volevano essere terrificanti, sono schifosamente splatter, come vedersi Kill Bill con l'aggravante (per il romanzo) che almeno in Kill Bill un filo di trama e di motivazione ci sono.

Queste sono le mie impressioni fin qui, ma potrei sbagliarmi e magari nella seconda metà la storia riesce a motivare l'inconcludente prima parte. Spero di scoprire che i mostracci, per esempio, hanno un significato e non sono stati messi lì in quanto mostracci e stop. Che so, potrebbero magari risultare il riflesso delle nostre paure o roba così. Per ora, però, confesso che il livello di quel che ho letto mi è parso talmente basso che mi sembra irrecuperabile.

8 commenti:

  1. oh, ma cosa trovo qui :P. un'opportuna mezza recensione su wunderkind in cui sono d'accordo con ogni singola parola :D.
    se solo GL non fosse una delle persone più sgradevoli del mondo gli manderei un bel linkino per questa recensione, ma dopo ho idea che arriverebbe qui con l'insultatrice portatile :S.
    avanti con la seconda parte, oh yes ^_^

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  2. mi sa che stasera lo finisco, così mi tolgo il pensiero. non mi piace per niente, lo trovo brutto, scritto male, senza storia, banale...

    non disturbarti a fornire il link, se G.L. vuole, sono sicura che lo trova da solo ;)

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  3. Ma loool, linko a palazzo ;-D. I piccioni "stolidi e maligni" son roba coraggiosa, eh :S. Strano che GL non sia ancora arrivato col lanciafiamme, aspettiamo con fiducia. Ciao!

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  4. personalmente trovo che i croissant insidiosi e la grammatica violenta non abbiano pari...
    ma probabilmente è solo che non siamo in grado di apprezzare certe finezze linguistiche.

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  5. Anche a me il libro è stato prestato, ma ho letto soltanto l'introduzione, per ora, e la prima frase mi aveva fatto venire in mente la stessa tua osservazione: "era una notte buia e tempestosa...".
    Però non mi pronuncio oltre finchè non l'ho finito.

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  6. ciao Lisse, io mi sono accanita perché alla fine mi ha dato fastidio leggere una storia che non mi ha comunicato assolutamente nulla a parte noia e interrogativi senza risposta. interrogativi non rivolti alla trama in sé, quanto al "perché mai scrivere una roba del genere?"
    se non ti trovi d'accordo con qualsiasi cosa io abbia detto, o se trovi una risposta ai miei interrogativi, ti prego di comunicarlo anche qui ^^ grazie!

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  7. anche io ho intenzione di leggerlo fino in fondo nonostante tutto e se troverò delle risposte, te lo farò sapere, ma ne dubito fortemente!
    Ok, forse parto prevenuta, ma come si fa a non esserlo quando un romanzo comincia in una notte buia e tempostosa?!?

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  8. ^^ fammi sapere, comunque, non si sa mai! ciao e buona lettura (ehm...)

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