WE OWE IT TO EACH OTHER,
TO TELL STORIES.

Neil Gaiman

CARESS THE TALES
AND THEY WILL DREAM YOU REAL.

Nightwish

STORIES AND SONGS
ARE THE LANGUAGE OF THE HEART.

Stephen Lawhead


ALL STORIES ARE TRUE.
Patrick Rothfuss

A DREAMER IS ONE WHO CAN ONLY FIND HIS WAY BY MOONLIGHT,
AND HIS PUNISHMENT IS THAT HE SEES THE DAWN
BEFORE THE REST OF THE WORLD.
Oscar Wilde

THE CORE OF ALL LIFE
IS A LIMITLESS CHEST OF TALES.

Nightwish
ALL THE TRUTH IN THE WORLD
IS HELD IN STORIES.

Patrick Rothfuss

martedì 5 gennaio 2010

Per Toutatis!

scégliere [ʃ'ʃeʎʎere] - v.tr. (1) prendere, indicare ciò che si giudica migliore; (2) separare la parte migliore da quella peggiore; (3) preferire. [fonte: www.dizionario-italiano.it]

Il dizionario non specifica quanto sia difficile, a volte, scegliere.
Capita sia facile, facilissimo addirittura! Se mi chiedete, cosa scegli: una rosa in dono o una granata nella maglietta?, per esempio, io non ho dubbi di sorta. Preferisco di gran lunga la rosa in dono.
A meno che non ci siano delle ulteriori precisazioni, del tipo che la rosa è stata intinta in un potentissimo veleno inodore, incolore e insapore ma letale se anche solo la tengo nella stessa stanza- mentre invece la granata è un giocattolo. A questo punto, mi sa che cambierei idea e preferirei la granata nella maglietta.

Quando ero piccola, i miei genitori hanno scelto di mandarmi in prima elementare a cinque anni. Non era obbligatorio e probabilmente non avrei subìto danni di sorta, macerando per un altro anno all'asilo. Però, si sono detti, perché no? La piccoletta (alias: IO) era già capace di leggere e scrivere, e un ulteriore anno di asilo può essere utile e gratificante quando non sai ancora distinguere il rosso dal blu, ma se intorno a te sono ancora tutti a quel livello e addirittura alcuni si mangiano le pagine di Topolino perché non sanno come meglio utilizzarle, beh. Concordo con la scelta che a suo tempo fecero i miei, anche se poi di quell'anno "recuperato" non me ne sono fatta un granché.

Il caso di Luca é un po' diverso. Lui la scuola elementare l'ha già iniziata e sta frequentando con gran successo la Quarta. Il punto è che siamo giunti anche noi al nostro personale perché no? nei suoi confronti. Perché anche se i suoi compagni di classe non si mangiano le pagine di Topolino, a costo di sembrare una sbruffona, li supera tutti di un chilometro, in tutte le materie, tedesco compreso.
Dunque la proposta giunta dalle sue maestre è quella di spostarlo all'inizio del prossimo anno scolastico in una scuola per Schnellläufer, letteralmente quelli che vanno veloce, ovvero bambini non necessariamente genii, ma sufficientemente svegli da permettere agli insegnanti di "alzare il tiro" con loro. In pratica è già Liceo, con due anni di anticipo (il Liceo normalmente a Berlino parte in Settima).
Scemato l'iniziale entusiasmo sono cominciate ad arrivare le prime perplessità. Come regge un bambino, già ansioso di natura come lui, il passaggio a una scuola "per grandi", vedendo che i suoi compagni restano alle elementari, e lui si trova alle prese con materie nuove, insegnate tutte in tedesco, senza neppure la spiaggia dell'italiano per dargli un po' di sicurezza...?
Dubbi da cuore di mamma, come dice il mio babbo.

Però noi genitori ci siamo detti, a imparare roba c'è tempo tutta la vita, per essere bambini si ha disposizione una sola occasione.

Quindi abbiamo momentanemante scartato l'opzione Liceo In Quinta e ci siamo riposti la questione: cosa fare per questo bimbo sveglissimo, molto intelligente, attivo, curioso e mai sazio di stimoli?
In Germania esiste una possibilità che giudico molto carina, davvero molto. Si può saltare una classe. Sei bravo e hai ottimi voti in tutte le materie? Cambi classe a metà dell'anno scolastico, oppure ne salti proprio una e all'inizio dell'anno scolastico seguente ti ritrovi avanti di due anni. Naturalmente dipende dalla difficoltà della classe da saltare in questione.
La possibilità che Luca a febbraio molli la Quarta e salti in Quinta, a quanto pare, è fattibile e gestibile con un dispendio di forze minimo, traumi psicologici (di cui ha paura la Mamma) ridotti anche loro al minimo... sembrerebbe la scelta più adatta, salverebbe capra e cavoli.

Per ora vorrei evitare di chiudere una delle due porte, e lasciarle aperte entrambe il più a lungo possibile, perché ancora mi sento indecisa, in fondo stiamo parlando del mio cucciolotto, parte integrante della "Prole" che la sorte ha scelto (ahahah, ridete, su) di regalarmi e quando si tratta dei miei "proli" sono sempre molto ansiosa e desiderosa di fare la scelta perfetta.

Uffa, però, sembra che ci sia sempre un ottimo motivo per farmi assalire dall'ansia... mi chiedo da chi avrà preso Luca?!?

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