Tra poco più di un mese è Natale.
Natale è una bella festa, mi piace.
Mi piacciono le luci, gli addobbi e i colori; mi piace camminare per le strade illuminate dai lampioni, sotto un cielo già scuro; mi piace stringermi la sciarpa al collo e soffiare nuvolette di vapore dalla bocca mentre alle mie spalle un organetto suona una musica tradizionale.
Ci sono anche tante cose veramente insopportabili che succedono in questo periodo, dettate dall'avidità e dalla prepotenza delle persone; dall'ipocrisia di coscienze facilmente tacitabili con una piccola offerta donata con la mano destra mentre la sinistra spende cifre spropositate per inscenare un pasto da re; dalle pubblicità sguaiate che non sanno nemmeno più cosa significa l'espressione spirito natalizio.
Ma riesco a ignorare in gran parte tutto ciò perché penso che a Natale rivedrò la mia famiglia, ci stringeremo attorno allo stesso tavolo ritrovandoci per la prima o seconda volta in un anno. Ci sarà della musica più o meno a tema di sottofondo, ci saranno renne di peluche che danzano e cantano Santa Claus is coming to town con la voce di Frank Sinatra e maialini di peluche che camminano sculettando e cigolando Old McDonald had a farm - ya ya yo! mentre il gatto li insegue soffiando e rizzando il pelo e il cane salta distribuendo leccate a chiunque gli capiti a tiro, e il nonno mostra orgoglioso la treccia di pane appena uscita dal forno e la nonna impila l'ennesima ciotola di assaggini sul tavolo e lo spazio tra il televisore e il divano è irrimediabilmente ricoperto di pacchettini colorati... E dopo aver mangiato e riso tutti insieme ci divideremo un panettone intanto che, in un preciso rituale, uno alla volta apriremo i nostri regalini commentando, ridendo, facendo fotografie...
E al ricordo di tutto questo, il resto sfuma.
Ma questa volta non intendo permettere ai dolci ricordi di offuscare la verità storica. Quindi a breve vi proporrò un posto che riguarda un possibile incubo natalizio.
3 ore fa
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