Sono partita da casa alle 16.30 e, dopo un aereo, un pullman e tre fermate di metropolitana sono approdata a casa di mami e papi all'alba delle 22.30.
Luca, che si era semi-abbioccato nell'ora di tragitto in pullman, improvvisamente si è rivitalizzato: si è messo a tirare la pallina al cane nel soggiorno; a rincorrere il gatto lungo il corridoio; a saltare sulle spalle del nonno; a svuotare il frigorifero della nonna e altre divertenti amenità.
Verso le 23.30 riesco non so come a infilargli a tradimento il pigiama e a ficcarlo a letto.
Nella camera che occupiamo ci sono tre posti letto su un unico, grande soppalco: due materassi affiancati per me e per lui più un terzo, poco distante, per sua sorella. La quasi diciottenne sua sorella.
La quale è in città già da ore ed è al momento occupata a intrattanere ospiti e amici al suo cocktail di compleanno.
Sono quasi riuscita a ipnotizzare Luca, quando la fanciulla fa il suo ingresso trionfale: Tra mezz'ora sono maggiorenne!, declama.
Rificco il piccolo a letto, mi scuso perché l'indomani la mia sveglia trillerà alle 6.15 e mi dileguo nell'oscurità della camera da letto.
***parte che mi è stata riferita da terzi, considerati terzi attendibili***
A mezzanotte e un quarto la fanciulla zompetta per la casa sonnacchiosa e scova sua nonna davanti al PC, che cerca di districarsi sul sito dei mezzi pubblici provinciali e capire che razza di autobus le servirà il dì seguente.
Lo sai? Sono maggiorenne!, annuncia gaia e festosa.
Suo zio fa capolino dalla sua stanza, nella quale stava inutilmente cercando di addormentarsi. Così da oggi puoi astenerti al voto!, commenta con uno sbadiglio.
La fanciulla si allontana.
***fine della parte riferitami da terzi***
È mezzanotte e mezza.
La fanciulla ha atteso invano il ritorno del nonno e del cane, ancora a spasso per la passeggiatina notturna, per annunciare anche a loro di essere maggiorenne. Rimanda alla mattina seguente.
Sale le scale del soppalco dove già dormiamo io e Luca con la grazia di un rinoceronte africano e, ai nostri gemiti di disappunto, commenta giuliva: Sono maggiorenne!
Ma và, sei nata che erano quasi le 11 di sera, bofonchia il fratellino a cui i dettagli non sfuggono.
Sí, ma per l'anagrafe questo non conta, ribatte acida lei.
Poi spegne la luce e, finalmente, calano intorno a noi il silenzio e l'oscurità.
Sono circa le 3.30 am.
La fanciulla si muove con ippopotamica delicatezza annunciando a tout le monde: Ho sete, ho una sete pazzesca, devo per forza andare a bere un po' d'acqua.
Biascico nel sonno: Sí, brava. Vai a bere un po' d'acqua.
Ringalluzzita dalla reazione materna, la fanciulla ne approfitta per infilare lì un bel, Ma guarda che sono maggiorenne e poi scende le scale a precipizio.
Sono circa le 5.00 am.
Non si capisce come, né perché, la fanciulla riesce a far cadere una lampada da comodino di peltro. Un fracasso orripilante sveglia gli occupanti della stanza. Luca balza a sedere sgranando gli occhi e gridando, che succede?!?!Io mi limito a emettere un lamento, al quale la donzella prontamente risponde: A proposito: sono maggiorenne!
Ore 6.00 am.
La fanciulla decide di alzarsi, facendo sapere ai miei ultimi 15 minuti di sonno che è maggiorenne e non riesce più a dormire.
Ho una figlia maggiorenne. Dormivo di più quando aveva sei mesi.
Luca, che si era semi-abbioccato nell'ora di tragitto in pullman, improvvisamente si è rivitalizzato: si è messo a tirare la pallina al cane nel soggiorno; a rincorrere il gatto lungo il corridoio; a saltare sulle spalle del nonno; a svuotare il frigorifero della nonna e altre divertenti amenità.
Verso le 23.30 riesco non so come a infilargli a tradimento il pigiama e a ficcarlo a letto.
Nella camera che occupiamo ci sono tre posti letto su un unico, grande soppalco: due materassi affiancati per me e per lui più un terzo, poco distante, per sua sorella. La quasi diciottenne sua sorella.
La quale è in città già da ore ed è al momento occupata a intrattanere ospiti e amici al suo cocktail di compleanno.
Sono quasi riuscita a ipnotizzare Luca, quando la fanciulla fa il suo ingresso trionfale: Tra mezz'ora sono maggiorenne!, declama.
Rificco il piccolo a letto, mi scuso perché l'indomani la mia sveglia trillerà alle 6.15 e mi dileguo nell'oscurità della camera da letto.
***parte che mi è stata riferita da terzi, considerati terzi attendibili***
A mezzanotte e un quarto la fanciulla zompetta per la casa sonnacchiosa e scova sua nonna davanti al PC, che cerca di districarsi sul sito dei mezzi pubblici provinciali e capire che razza di autobus le servirà il dì seguente.
Lo sai? Sono maggiorenne!, annuncia gaia e festosa.
Suo zio fa capolino dalla sua stanza, nella quale stava inutilmente cercando di addormentarsi. Così da oggi puoi astenerti al voto!, commenta con uno sbadiglio.
La fanciulla si allontana.
***fine della parte riferitami da terzi***
È mezzanotte e mezza.
La fanciulla ha atteso invano il ritorno del nonno e del cane, ancora a spasso per la passeggiatina notturna, per annunciare anche a loro di essere maggiorenne. Rimanda alla mattina seguente.
Sale le scale del soppalco dove già dormiamo io e Luca con la grazia di un rinoceronte africano e, ai nostri gemiti di disappunto, commenta giuliva: Sono maggiorenne!
Ma và, sei nata che erano quasi le 11 di sera, bofonchia il fratellino a cui i dettagli non sfuggono.
Sí, ma per l'anagrafe questo non conta, ribatte acida lei.
Poi spegne la luce e, finalmente, calano intorno a noi il silenzio e l'oscurità.
Sono circa le 3.30 am.
La fanciulla si muove con ippopotamica delicatezza annunciando a tout le monde: Ho sete, ho una sete pazzesca, devo per forza andare a bere un po' d'acqua.
Biascico nel sonno: Sí, brava. Vai a bere un po' d'acqua.
Ringalluzzita dalla reazione materna, la fanciulla ne approfitta per infilare lì un bel, Ma guarda che sono maggiorenne e poi scende le scale a precipizio.
Sono circa le 5.00 am.
Non si capisce come, né perché, la fanciulla riesce a far cadere una lampada da comodino di peltro. Un fracasso orripilante sveglia gli occupanti della stanza. Luca balza a sedere sgranando gli occhi e gridando, che succede?!?!Io mi limito a emettere un lamento, al quale la donzella prontamente risponde: A proposito: sono maggiorenne!
Ore 6.00 am.
La fanciulla decide di alzarsi, facendo sapere ai miei ultimi 15 minuti di sonno che è maggiorenne e non riesce più a dormire.
Ho una figlia maggiorenne. Dormivo di più quando aveva sei mesi.
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