WE OWE IT TO EACH OTHER,
TO TELL STORIES.

Neil Gaiman

CARESS THE TALES
AND THEY WILL DREAM YOU REAL.

Nightwish

STORIES AND SONGS
ARE THE LANGUAGE OF THE HEART.

Stephen Lawhead


ALL STORIES ARE TRUE.
Patrick Rothfuss

A DREAMER IS ONE WHO CAN ONLY FIND HIS WAY BY MOONLIGHT,
AND HIS PUNISHMENT IS THAT HE SEES THE DAWN
BEFORE THE REST OF THE WORLD.
Oscar Wilde

THE CORE OF ALL LIFE
IS A LIMITLESS CHEST OF TALES.

Nightwish
ALL THE TRUTH IN THE WORLD
IS HELD IN STORIES.

Patrick Rothfuss

mercoledì 25 novembre 2009

Marley, prima di tutto, era morto.

Ogni volta che resto per qualche giorno a casa di mamma e papà ne approfitto.
Ci sono tantissimi libri, là. Libri vecchi-vecchissimi, risalenti alla prima metà del secolo scorso, per lo più si tratta di letteratura per ragazzi.
Poi ci sono i libri che io e miei fratelli leggevamo da piccoli, quantomeno ci sono quelli che sono sopravvissuti. E poi libri letti a scuola (quattro ragazzi, quattro scuole, quattro raccolte ormai mescolate tra di loro).
Ancora, libri appartenuti a qualcuno di noi, impossibile spesso ricordare a chi, ma si trovano ancora nelle librerie che vanno dal pavimento al soffitto lungo un'intera parete in quella che è stata per anni la camera dei miei tre fratelli, o nelle librerie che con gli anni si sono moltiplicate: in quello che viene pomposamente chiamato studio (e che nacque come corridoio), nelle librerie che sono approdate nella camera da letto dei miei (ex-mia), sulle mensole in cucina e nel corridoio che è rimasto tale. Ecco. Libri ovunque.

Secondo voi, come posso resistere? Che si tratti di libri che ho letto anni fa e che, rivedendoli occhieggiare da un ripiano, mi ispirano nostalgia, o di libri che non ho mai letto prima, qualcosa trovo sempre.
La settimana scorsa ho approfittato di un libro che era stato recentemente regalato a mia mamma e gliel'ho letto prima che potesse metterci le mani sopra.
Si tratta di Censura, di Shahriar Mandanipour. Il sottotitolo è "una storia d'amore iraniana", anche se alla fine è talmente molto di più di una semplice storia d'amore, che trovo estremamente difficile definirlo o assegnarlo a una categoria. Viene raccontato l'Iran, con leggerezza ma senza nasconderne i lati più ostili, difficili da accettare per noi "occidentali". Eppure l'impresa di renderli comprensibili anche a noi riesce in pieno.
Credo di non aver mai letto niente di così concepito, senza mezzi termini direi che l'autore è un genio. Mi spiacerebbe rivelarvi gli espedienti di cui si è servito nel corso della narrazione, ma dubito che vi siate imbattuti in qualcosa del genere, prima.

Ho selezionato una citazione, che mi è molto piaciuta (e che non parla d'amore, perché come ho detto non si tratta solo di una storia d'amore):

"Ma pensi davvero che se gli scrittori scrivono di un lupo, quello comparirà magicamente dietro di loro?"
"Dipende. Se sanno scrivere, sì [...]."

[da: Censura, by Shariar Mandanipour, pag. 222]

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