Con diverse settimane di ritardo rispetto alle previsioni ho assaltato il romanzo Il Circolo degli Dei Sognanti, di Jacopo Casiraghi.
Inutile che mostriate quella faccia, questa volta il ritardo non è colpa mia.
Il pacco in cui era contenuta la mia preziosa copia è stato saccheggiato prima di raggiungermi. Ho rinvenuto nella casella delle lettere una busta strappata su due lati, incellophanata dalla premurosa Deutsche Post, ma ahimé il libro non c'era più e al suo posto... due vetuste guide di viaggi crucche (Turingia e Foresta Nera, nel caso a qualcuno interessasse). Siccome poi stavo per partire, ho aspettato di essere tornata a casa, per farmi spedire una seconda copia, che è arrivata qualche giorno fa.
E' un periodo incasinato, questo, ma ho voluto iniziare al più presto.
Il primo capitolo prende molto e dà l'idea di cosa sarà il libro intero: una storia di paura, ma raccontata in modo divertente, in modo che non sai quando finisce la risata e comincia lo spavento. Beeeeello!
Un paio di dettagli carini e/o interessanti già notati (ma sono solo a pagina 73...).
Le note a piè di pagina. Da leggere o no, a seconda dell'interesse. Insomma, la storia va avanti lo stesso, ma se punge vaghezza si può scoprire di più su qualcosa che viene nominato nel testo... e farsi un paio di risate con la battuta immancabilmente infilata dentro! Un paio di volte mi sono sembrate battute un po' "tirate", o semplicemente "freddine", ma i gusti sono gusti, soprattutto in caso di barzellette, quindi non dubito che altri troveranno spanciose quelle stesse parti e magari nutriranno dubbi su quelle che hanno fatto ridere me.
Tutto chiaro...? Okay, andiamo avanti.
Altra cosa davvero molto carina, per i miei gusti, è la particolarità di Giona, la bambina protagonista del racconto. Immagina in maniera vividissima (se si può dire...) una sorta di realtà alternativa, della quale lei è parte attiva. Si sforza di crederci, interpreta quel che vede/vive attraverso questo specchio deformante e le cose promettono di trasformarsi di conseguenza.
Esempio, riporto qualche riga in cui Giona viene descritta esattamente come si vede lei:
[...] E lei era...
Una principessa. Una principessa armata.
Giona sorrise mentre il ragazzo gesticolava tutto accorato nel tentativo di negare il suo ruolo di Sensitivo. Continuava a sorridere distratta mentre si aggiustava il mantello e sistemava l'armatura che le fasciava le gambe, il torace e le spalle. Una principessa armata. Con il fioretto al fianco e la corona luccicante intorno alle tempie. Sapeva che per Marco era ancora presto: non poteva pretendere che potesse già condividere le sue storie e i suoi sogni.
Chissà, forse è perché io stessa ho utilizzato lo stesso espediente di Giona in passato, per sentirmi più forte, per affrontare il mondo quando mi faceva paura, per... migliaia di motivi! E funzionava! Funzionava sempre! Questo non mi ha mai messo al riparo dalle delusioni e non mi ha mai condotto a confondere la realtà e la fantasia, ma in quei momenti ero più forte!
Secondo me quelli che dicono che un bambino mescola le due cose e si comporta in modo pericoloso sono persone prive di fantasia, che ne sono spaventate. E sicuramente non sanno di cosa stanno parlando.
Per me i due mondi (reale e fantastico) sono sempre stati ben distnti. Ero io, consapevolmente e volontariamente, che li mettevo in contatto. Era un espediente.
Fatemi pensare... no, ultimamente non lo faccio più. Creo ancora mondi e personaggi immmaginari - e quando mai! Però ricorrere al sistema di Giona è qualcosa che al momento non mi è utile, evidentemente sto attraversando una fase sufficientemente equilibrata della mia vita [sono risate, quelle che odo???].
Ma, uhm. Non volevo far diventare questo post una seduta auto-analitica. Meglio finirla qui.
E comunque vi aggiornerò alncora su Il Circolo degli Dei Sognanti, visto che conto di finirlo entro brevissimo!
3 ore fa
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