WE OWE IT TO EACH OTHER,
TO TELL STORIES.

Neil Gaiman

CARESS THE TALES
AND THEY WILL DREAM YOU REAL.

Nightwish

STORIES AND SONGS
ARE THE LANGUAGE OF THE HEART.

Stephen Lawhead


ALL STORIES ARE TRUE.
Patrick Rothfuss

A DREAMER IS ONE WHO CAN ONLY FIND HIS WAY BY MOONLIGHT,
AND HIS PUNISHMENT IS THAT HE SEES THE DAWN
BEFORE THE REST OF THE WORLD.
Oscar Wilde

THE CORE OF ALL LIFE
IS A LIMITLESS CHEST OF TALES.

Nightwish
ALL THE TRUTH IN THE WORLD
IS HELD IN STORIES.

Patrick Rothfuss

martedì 25 agosto 2009

avere te voglio, o morire

Mi sono svegliata stamattina con il pensiero rivolto alle ragnatele.

Puah, che schifo, già vi sento. Ma aspettate un momento.

Intanto, la ragnatela in sé è un autentico capolavoro. Fili sottilissimi eppure resistentissimi (carico di rottura confrontabile a quello dell'acciaio [fonte: Wikipedia]).
Il ragno secerne una specie di seta da una ghiandola posta sull'addome; con i fili prodotti tesse la tela che servirà come trappola per catturare le sue prede. Esistono fili che risultano adesivi per gli insetti che ci finiscono contro, i quali rimarranno così bloccati fino a quando il ragno non verrà a nutrirsene, senza sprecare energie in faticosi inseguimenti.
E avete mai visto una ragnatela illuminata dalla luce dell'alba, piena di gocce di brina in cui si riflette l'arcobaleno?

Tutto ciò è meraviglioso, la natura ha delle risorse incredibili e alla fine tenersi un ragnetto o due in casa non è una cattiva idea: se ne stanno buoni buoni nel loro angolino e ci liberano di fastidiosi insetti. Si potrebbe dire che il ragno è un pesticida naturale, ehe.

Abitando in una casetta che dà sul prato ed essendoci tutto attorno parchi e boschi, va detto che talvolta si rende necessaria una selezione, specialmente in cantina. Passo da quelle parti con il rombante, temibile Aspirapolvere e lascio sopravvivere solo quei ragni che riescono a fuggire in tempo per non finire aspirati. Leggi naturali asservite alla tecnologia: sopravvivono solo i migliori.

Di tanto in tanto capita, scendendo le scale verso la cantina o passando attraverso le piante sulle scale che dalla terrazza conducono in giardino, di incappare in una ragnatela, portandosela via con tutta la faccia. Oppure ti si attaccano dei fili alle braccia.
Niente di grave, almeno per noi umani: il povero ragno invece si ritrova senza casa e deve ricominciare tutto daccapo.
Suppongo che un aracnide che desideri pace e tranquillità vada a tessere la propria tela in un cimitero abbandonato. Come uno di noi sceglierebbe una casetta in campagna.

Il pensiero del ragno nel cimitero abbandonato mi ha curiosamente suggerito un'immagine inconsueta. Avete presente i disegni un po' cupi, un po' tristi e di solito molto romantici di ragazze (presumibilmente non-morte, o morte, o tutte e due) che incedono con grazia e leggiadria in cimiteri abbandonati, appunto? Magari suonano il violino, piangono sangue o baciano topi (immagine di agosto del mio calendario). Basta farsi un giro sul sito di Victoria Frances per farsi un'idea abbastanza precisa.
In nessun caso se ne è mai vista una incastrarsi in una ragnatela di passaggio, eppure deve essere pieno. Certo, l'immagine perderebbe un pochino di drammaticità, se mentre una di queste entità dagli occhi profondi, cercando di soggiogare con lo sguardo l'incauto viandante regalandogli un'occhiata seducente e irresistibilmente dolce (che lo porterà inevitabilmente a una piacevolissima morte, o a una vita eterna di dannazione, a seconda) si mettesse all'improvviso a sputacchiare perché le è finita una tela di ragno in faccia. Il mistico e incantevole effetto sarebbe inesorabilmente rovinato.

Fate una prova, immaginate la ragazza della foto che vi si sta facendo incontro un elegante passo dopo l'altro. Di botto si ferma e comincia ad agitare le mani, a stropicciarsi la faccia, a scuotersi i capelli e così via. Voi non vedete la ragnatela in cui è incappata, perché le ragnatele sono trasparenti. Posto che non pensiate immediatamente a levarvi di torno in più rapidamente possibile, scommetto che scoppiereste in una risata scomposta.

A cosa ci porta, tutto ciò? A una sola, inevitabile conclusione: le ragazze di queste immagini sono tutte finte, in posa. Non sono state rappresentate in momenti realistici della loro esistenza in quanto abitanti fisse di cimiteri abbandonati. I veri padroni di tali posto sono i ragni.

2 commenti:

  1. Ma... ma... ma... Chiara! Mi hai fatto venire una brutta idea! Nel prossimo topic di gioco... la mia vampira finirà contro a una ragnatela!!! xD Povera Neris!!! xDDDDD

    Sì, sì... ormai ho deciso. Devo solo pensare bene alla scena. *Le luccicano gli occhietti al solo pensiero.*

    Sempre se posso fregarti l'idea, ovviamente! *-*

    P.S. Leggendo questo post sono letteralmente morta dalle risate!!! ^^

    RispondiElimina
  2. povera vampirotta Neris, avviluppata in una ragnatela!! certo che puoi fregarmi l'idea, così siamo pari XD

    RispondiElimina