Come può concludersi un sabato pomeriggio al centro commerciale senza un giretto nel negozio di scarpe? Come resistere, oltretutto, considerando i cartelloni rossi con scritte gialle, ultimi saldi, se compri tre paia di scarpe in offerta ne paghi solo due...
Abbandonato Mauro nel reparto TV di Media-Markt a venerare il suo Panasonic preferito, mi allontano furtiva e faccio un sopralluogo nel negozio accanto, Deichmann (scarpe), appunto.
Dopo un po' lui mi raggiunge: vuole giocare a Cenerentola anche lui e comincia a propormi alcuni modelli.
Urgh.
Cerco di essere carina e gentile, di spiegargli che se lo scorda che io accompagni Luca a break-dance sospesa su tre millimetri quadrati di tacco alto dodici centimetri. Una decina di proposte più tardi si abbatte: non ho ancora provato nemmeno uno dei modelli che mi ha proposto lui.
Lo esorto e lo incoraggio (bontà mia) a cercare qualcosa che si avvicini al mio gusto.
Avido, si lancia nella ricerca e torna con un paio di stivaletti che si distaccano in maniera abbastanza decisa dalle décolleté che mi ha propinato fino a un minuto prima. Vedere foto per credere.
Colpita, lo assecondo.
Tra l'altro, perdonate il mio gusto vagamente anticonvenzionale, ma personalmente non mi dispiacciono affatto. Indosso gli stivaletti in questione e mi rimiro nello specchio, muovendo leggiadri (ehm) passi su e giù per la corsia mentre Luca tenta di convincermi a comprare un paio di ballerine viola del 40.
"Ecco, questi non sono male per niente!", affermo soddisfatta senza levarmeli.
Vedo Mauro che deglutisce e tenta di ricomporsi.
"Allora, ehm", balbetta, "Che fai, li prendi?"
Medito un attimo sulla questione. Il mio giretto da Deichmann era turismo, shopping fotografico, come lo chiamo io. Non intendevo spendere soldi sul serio, solo giocare un po' a provare scarpe. E comunque si tratta di un modello autunnale e noi siamo ai primi di agosto, posso sempre tornare tra un mesetto. Tento ugualmente un colpo d'ala.
"Se me li regali tu, sì", rispondo sorridendo e battendo le ciglia (trucchetto che a quanto pare non sono capace di rendere bene, visto che con lui non funziona mai!!)
Vedo che vacilla appena.
"Oh, eh, ecco."
Cos'è, un sospiro di sollievo? Mi sa di sì.
"Sai com'è", tossicchia, "Avevo qualcos'altro in mente, ehm. E poi, dai", riprende con forza, "Non sono nemmeno di vera pelle!"
"Oh, è vero", mi arrendo subito io, intanto che mentalmente prendo nota di tornare fra tre settimane, "Beh, okay. Però hai visto? Sei riuscito a trovare un modello che andava bene!", gli faccio notare entusiasta.
"Eh, sì, che bravo, eh?", balbetta ancora, sudando freddo per lo scampato pericolo.
Ancora non sa, che è solo questione di tempo...
13 ore fa
e un mese dopo il piano di conquista è pronto. quando si dice un meccanismo inarrestabile :D.
RispondiEliminala pazienza è la virtù dei forti ;)
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