WE OWE IT TO EACH OTHER,
TO TELL STORIES.

Neil Gaiman

CARESS THE TALES
AND THEY WILL DREAM YOU REAL.

Nightwish

STORIES AND SONGS
ARE THE LANGUAGE OF THE HEART.

Stephen Lawhead


ALL STORIES ARE TRUE.
Patrick Rothfuss

A DREAMER IS ONE WHO CAN ONLY FIND HIS WAY BY MOONLIGHT,
AND HIS PUNISHMENT IS THAT HE SEES THE DAWN
BEFORE THE REST OF THE WORLD.
Oscar Wilde

THE CORE OF ALL LIFE
IS A LIMITLESS CHEST OF TALES.

Nightwish
ALL THE TRUTH IN THE WORLD
IS HELD IN STORIES.

Patrick Rothfuss

martedì 25 settembre 2012

Shall I not have intelligence with the earth? [Henry David Thoreau]

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E così, quest'anno ho fatto il mio piccolo P.O. (Progetto Orto).

Dopo tanta teoria e auto-didattica, ho comprato un sacco di terra, una scatola di compost e qualche sacchettino di semi.
Ho dato avvio alla mia mini-serra privata sui davanzali in camera da letto, baciati dal sole primaverile: lattuga, coste, peperoni e peperoncino sono sbucati dal terriccio verdi e promettenti.
Quando fuori la temperatura ha cominciato a essere tollerabile e le mie creature hanno cominciato a mostrare i muscoli, ho trapiantato le coste e spostato all'aperto i vasi con lattuga, peperoni e peperoncino.
Siamo riusciti ad assaporare la lattuga, a farla ricrescere e ad assaporarla una seconda volta, prima che l'estate alluvionale la annegasse senza pietà.
Peperoni e peperonicino hanno subíto un blocco della crescita, passando dal davanzale della camera da letto al giardino, e un giorno una lumaca più ardimentosa delle altre si è divorata i due centimetri di stelo verde che spuntavano dalla terra.
Nel frattempo, mi ero procurata due piantine di pomodoro e le avevo sistemate in un punto soleggiato del giardino.

È giunto il momento di tirare le somme e con estrema soddisfazione posso affermare di aver messo a dura prova il mio proverbiale pollice nero.Perché qualcosa è cresciuto, e qualcosa è sopravvissuto!

Questa sera, prima di cena, sono andata in giardino munita di un paio di forbici per tagliare qualche foglia dalle piante di coste.
La vicina di sinistra era intenta a zappettare in mezzo a un tripudio di fogliame - presumibilmente rape o qualcosa della famiglia.
Ci siamo salutate e scambiate i soliti convenevoli.
Mi vede armata di forbici in zona coste e chiede: Uh, che bello, cos'è? Una qualche verdura italiana?
Rispondo: Uhm, veramente sono coste.
Lei: Ah. Non dovrebbero essere un po' più grandi?
Io: Eh, uh, ecco. Forse la terra non è molto buona? Non so, non avevo mai avuto un orto prima...
Lei: Ah, certo, la terra non è un granché. Però sono così carine!

Coste piccole ma così carine.

Tornando in casa con il mio mazzo di coste tra le mani, mi è caduto l'occhio sulle piante di pomodoro del vicino di destra: alte due metri e piene di frutti rossi, grossi e visibilmente polposi.
Il che mi ha portato alla memoria i miei pomodori, frutto delle mie piantine, orgoglio e vanto del mio orto e dal sapore di sole e di verde. I miei cinque pomodori.

I miei cinque pomodori, quando erano ancora tre.
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Okay, l'autosufficienza è lontana. Ma il P.O. è avviato!

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