WE OWE IT TO EACH OTHER,
TO TELL STORIES.

Neil Gaiman

CARESS THE TALES
AND THEY WILL DREAM YOU REAL.

Nightwish

STORIES AND SONGS
ARE THE LANGUAGE OF THE HEART.

Stephen Lawhead


ALL STORIES ARE TRUE.
Patrick Rothfuss

A DREAMER IS ONE WHO CAN ONLY FIND HIS WAY BY MOONLIGHT,
AND HIS PUNISHMENT IS THAT HE SEES THE DAWN
BEFORE THE REST OF THE WORLD.
Oscar Wilde

THE CORE OF ALL LIFE
IS A LIMITLESS CHEST OF TALES.

Nightwish
ALL THE TRUTH IN THE WORLD
IS HELD IN STORIES.

Patrick Rothfuss

venerdì 10 luglio 2009

Spider-Man is having you for dinner tonight


L'epopea del commercialista sembra conclusa. Tra fatture salvate su USB rotte; cantine svaligiate dai ladri che si sono fregati anche le fatture dell'anno scorso (ma chi era il ladro? un commercialista pazzo con la bava alla bocca? o un normale ladro di cianfrusaglie che si è pure fatto la fatica di trasportare scatoloni pieni di scartoffie nel suo covo? mah?); impiegati dell'ufficio delle tasse che, da bravi burocrati, sono capaci di spararti una raffica di risposte differenti a una stessa domanda facendoti collezionare tre possibilità e diciotto dubbi amletici in quattro minuti e otto decimi netti... insomma, dopo aver consegnato in tempo utile il mio bravo formulario, il sentimento predominante non è di sollievo ma un più fastidioso "che dio me la mandi buona".

James Bond viveva più tranquillo.

Anche se ieri sera ho visto l'ultimo James Bond (Quantum of Solace, ma che vorrà dire, poi?) e non mi è piaciuto per niente.
La mia sua Daniel Craig credo di averla già detta.
Ma cosa aveva Timothy Dalton che non andava, dico io? Se fossi una Bond-girl (e si sta parlando di un periodo ipotetico del quindicesimo tipo, chiaramente) salterei addosso molto più volentieri a Timothy Dalton che a Daniel Craig.
Anzi, in effetti a Daniel Craig salterei addosso, ma per imbavagliarlo, immobilizzarlo e inguattarlo da qualche parte per impedirgli di arrecare ulteriore danno all'immagine mitica di 007.

Ecco, io nella mia epopea delle tasse crucche non ho nemmeno avuto la soddisfazione di ritrovarmi con il figone finale.
La commercialista è una donnona mascolina che mi ha accolto in tuta nel suo studio e l'impiegato dell'ufficio delle tasse era brutto e antipatico.
Bisogna considerare il fatto, indiscutibile, comunque, che per piacermi un impiegato dell'ufficio delle tasse dovrebbe come minimo essere un incrocio tra Johnny Depp, Brad Pitt, Bon Jovi e possibilmente un'abbondante percentuale di Tuomas Holopanien. E naturalmente offrirsi di pagare lui il conto.

Temo soprattutto questa ultima.

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