WE OWE IT TO EACH OTHER,
TO TELL STORIES.

Neil Gaiman

CARESS THE TALES
AND THEY WILL DREAM YOU REAL.

Nightwish

STORIES AND SONGS
ARE THE LANGUAGE OF THE HEART.

Stephen Lawhead


ALL STORIES ARE TRUE.
Patrick Rothfuss

A DREAMER IS ONE WHO CAN ONLY FIND HIS WAY BY MOONLIGHT,
AND HIS PUNISHMENT IS THAT HE SEES THE DAWN
BEFORE THE REST OF THE WORLD.
Oscar Wilde

THE CORE OF ALL LIFE
IS A LIMITLESS CHEST OF TALES.

Nightwish
ALL THE TRUTH IN THE WORLD
IS HELD IN STORIES.

Patrick Rothfuss

mercoledì 21 novembre 2012

Make good art. [Neil Gaiman]



ovvero:  
dei Traumi Infantili

Questa storia risale al mio Natale da dodicenne.

Mio fratello E. quello stesso Natale aveva 11 anni e tra i regali scartati la mattina del 25 dicembre aveva trovato una valigetta di legno piena di articoli da disegno: tempere, pennelli, matite colorate, spugnette e carboncino.

Io avevo ricevuto una valigetta uguale il Natale precedente: erano i gloriosi anni '80 e la ditta (americana) per cui lavorava papà elargiva doni di Natale ai figli dei dipendenti fino agli 11 anni di età. L'ultimo regalo, il più grosso, era appunto la valigetta dei colori.

Nel corso dell'anno avevo utilizzato le tempere e le matite colorate nelle ore di arte a scuola. Il carboncino non l'avevo toccato e per quel che ne so è ancora lì: che ci dovevo fare? Boh?

Un pomeriggio, durante quelle vacanze di Natale, entrai in camera di E., come facevo spesso, per chiacchierare un po', magari far qualcosa insieme per tirare sera.
E. era seduto sul pavimento, la valigetta dei colori aperta di fianco a lui, e teneva in mano un foglio, che stava osservando attentamente.
Quando sono entrata, ha posato il foglio a terra e probabilmente ha cominciato a chiacchierare del più e del meno (vado un po' a intuito, non ricordo con precisione cosa ci siamo detti).

La mia attenzione però era tutta al foglio che E. aveva appena messo da parte: sicuramente un esempio di disegno a carboncino in dotazione alla valigetta. Rappresentava un'auto sportiva ferma ai margini di una foresta, sulla riva di un laghetto, che naturalmente rifletteva tutto.

Ehi, ma cos'è quello?, ho indagato: nella mia valigetta, l'anno prima, non c'erano esempi da copiare! Che ingiustizia!

Oh, quello?, ha replicato E. con somma indifferenza, Niente, volevo solo provare il carboncino!

La mia risposta, allora come adesso è una nuvoletta bianca, straboccante di puntini di sospensione. A cui ha fatto seguito l'immediato pensiero: Okay: E. ha sempre disegnato meglio di me, sono pronta ad ammetterlo. Ma questo è veramente troppo. Non prenderò mai più una matita in mano, per tutta la vita.


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