WE OWE IT TO EACH OTHER,
TO TELL STORIES.

Neil Gaiman

CARESS THE TALES
AND THEY WILL DREAM YOU REAL.

Nightwish

STORIES AND SONGS
ARE THE LANGUAGE OF THE HEART.

Stephen Lawhead


ALL STORIES ARE TRUE.
Patrick Rothfuss

A DREAMER IS ONE WHO CAN ONLY FIND HIS WAY BY MOONLIGHT,
AND HIS PUNISHMENT IS THAT HE SEES THE DAWN
BEFORE THE REST OF THE WORLD.
Oscar Wilde

THE CORE OF ALL LIFE
IS A LIMITLESS CHEST OF TALES.

Nightwish
ALL THE TRUTH IN THE WORLD
IS HELD IN STORIES.

Patrick Rothfuss

venerdì 26 ottobre 2012

When a man cannot choose he ceases to be a man. [A. Burgess]



Qualche giorno fa mi è tornato in mente un racconto di Dino Buzzati, Il disco si posò.
Per qual motivo mi sia tornato in mente, non saprei dirlo, ma ormai ho imparato che il mio cervello viaggia per sentieri a me sconosciuti e ho da tempo stabilito di lasciarglielo fare.

Il racconto parla di una coppia di extra-terrestri che una sera atterra sul tetto di una chiesa, sul nostro mondo. Il curato li osserva e nota la loro curiosità nei confronti della croce, così si offre di spiegare loro il significato di un tale simbolo. Lo fa, partendo da Adamo ed Eva, fino ad arrivare alla venuta di Gesù, alla sua morte e alla sua resurrezione.
Gli alieni sono stupefatti: anche sul loro pianeta esiste l'albero della conoscenza del bene e del male, proprio come nell'Eden biblico. E anche a loro Dio aveva comandato di non mangiarne i frutti. La differenza è che loro hanno obbedito!
Quale non è, poi, la loro sorpresa e indignazione nello scoprire che, una volta che Dio si fu preso la briga di scendere sulla terra per rimettere le cose a posto, gli esseri umani lo avevano ammazzato!
Inizialmente il curato è umiliato dalla purezza spirituale dei nuovi arrivati, ma subito ha un moto di orgoglio: ha scoperto che gli alieni non pregano, quindi è sicuro che si sentano molto soli, nonostante il loro comportamento impeccabile. Alla fine conclude che Dio preferisce di sicuro i terrestri, che, pur con tutte le loro pecche, alla fine della giornata gli rivolgono la parola, e che comunque una vita perfetta deve essere senz'altro una vita noiosa.

Dino Buzzati è un autore che apprezzo: i suoi racconti dicono sempre qualcosa e personalmente mi piace anche il suo stile di scrittura.
Il disco si posò mi lascia la bocca piena di osservazioni, che in alcuni casi hanno forse più a che fare con il mito della creazione che con il racconto in sé.

Per prima cosa, direi che il concetto di libertà di scelta rimane pesantemente mortificato dalle minacce, e questo vale sempre, in ogni contesto, la mia non è una presa di posizione anti-religiosa.
In bocca a Dio sono state messe le parole del frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare: perché nel giorno che tu ne mangerai, per certo sarà la tua morte.
Considerato che Adamo ed Eva erano appena stati creati e non avevano mai visto né conosciuto nulla prima di quel momento, sicuramente non avevano idea 1) di trovarsi in un paradiso; 2) di cosa fosse bene; 3) di cosa fosse male; 4) di cosa fosse morte.
Mi spiego: un conto è dire a qualcuno Se ti butti dal dodicesimo piano ti spiaccichi al suolo, perché le cose cadono sempre dall'alto verso il basso e il marciapiede è più duro di te; un altro è dirgli Tieni questa cosa bellissima, ma non devi usarla mai altrimenti succederà qualcosa che non sai cos'è e io non te la spiego.
La prima differenza tra le due frasi è che nel primo caso si tratta di una legge fisica ineluttabile, mentre nel secondo caso è una decisione arbitraria del proprietario della cosa bellissima.
La seconda differenza è che nel primo caso ho effettivamente una scelta: mi è stato spiegato in modo comprensibile cosa mi succede se decido di buttarmi dal dodicesimo pino. Nel secondo caso, invece, vengono utilizzati termini che esprimono concetti sonosciuti: come posso scegliere consapevolmente, se non comprendo di quali conseguenze si sta parlando?
Citando Pratchett & Gaiman, dal loro "Good Omens": People couldn't become truly holy, he said, unless they also had the opportunity to be definitely wicked (= Le persone non possono diventare davvero sante, disse, a meno che non abbiano anche l'opportunità di essere completamente malvage).

Erano felici, Adamo ed Eva, prima di mangiare il frutto proibito? Come potevano esserlo? O in ogni caso: come potevano rendersi conto di esserlo? Non avevano conosciuto altro! Non avessero dato retta al serpente, prima o poi all'albero sarebbero arrivati comunque spinti dalla noia! In questo sono d'accordo con il don Pietro del racconto; gli extra-terrestri, con la loro vita da perfettini primi della classe si dovevano annoiare di brutto!
Ma qui abbiamo una contraddizione, perché invece di annoiarsi debitamente, gli alieni sono addirittura riusciti a costruire un'astronave che ha permesso loro di viaggiare nello spazio e raggiungere il nostro pianeta, prima che noi fossimo in grado di farlo! Il che significa che tutte le scoperte che abbiamo compiuto noi esseri umani (e molte altre), sono state compiute anche da loro: il fuoco, per esempio, o la ruota. Solo che mentre noi - avendo acquisito la conoscenza del bene e del male - siamo in grado di utilizzare ogni scoperta in modo costruttivo o distruttivo, loro possono utilizzare ciò che scoprono solamente... aspetta un attimo: se non conoscono né il bene, né il male, come possono utilizzare bene o male ciò che scoprono?
Secondo me, in una situazione di assenza della conoscenza dei concetti di bene e male, non si scopre un bel niente. Perché se non si sente il bisogno di migliorare la propria condizione, non si inventa né si scopre niente, ma il bisogno di migliorare la propria condizione si avverte solamente se si è consapevoli che detta condizione possa essere migliorata, ergo: bisogna conoscere e saper distinguere ciò che è bene da ciò che è male, ciò che è meglio da ciò che è peggio.

In conclusione: se teniamo per buono il racconto dell'albero della conoscenza del bene e del male, i due extra-terrestri non sarebbero mai potuti atterrare sul tetto della chiesa di don Pietro.

In quanto al fatto che Dio preferisca gli esseri umani, credo che questo cozzi con il concetto cristiano di Dio creatore e padre: un padre non deve fare preferenze tra i suoi figli!
E se ci avesse davvero creati desiderando per noi una vita senza conoscenza di bene e male, di cosa dovrebbe essere contento? Ciascuno di noi sceglie in continuazione di agire bene o male!
Mi tornerebbe di più se Dio avesse concesso la conoscenza del bene e del male agli esseri umani e poi avesse detto Mò, adesso io sono contento solo se scegliete il bene. (Sebbene il seguito debba in questo caso essere E però se scegliete il male vi punirò per l'eternità, la scelta non è proprio liberissima, eh. Dev'essere anche per questo, che tanta gente sceglie alla fine di non credere neanche a una parola di questa storia...)

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