WE OWE IT TO EACH OTHER,
TO TELL STORIES.

Neil Gaiman

CARESS THE TALES
AND THEY WILL DREAM YOU REAL.

Nightwish

STORIES AND SONGS
ARE THE LANGUAGE OF THE HEART.

Stephen Lawhead


ALL STORIES ARE TRUE.
Patrick Rothfuss

A DREAMER IS ONE WHO CAN ONLY FIND HIS WAY BY MOONLIGHT,
AND HIS PUNISHMENT IS THAT HE SEES THE DAWN
BEFORE THE REST OF THE WORLD.
Oscar Wilde

THE CORE OF ALL LIFE
IS A LIMITLESS CHEST OF TALES.

Nightwish
ALL THE TRUTH IN THE WORLD
IS HELD IN STORIES.

Patrick Rothfuss

lunedì 30 luglio 2012

Getting a taste for the bard

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 ☆ ☆ ☆

 Grazie alla Icon Books che mi ha messo a disposizione una copia di Shakespeare on Toast, ho potuto leggere questo libro, scritto da un attore shakespeariano in carne e ossa: Ben Crystal.

Mi aspettavo ciò che il libro sin dall'inizio prometteva: un testo semplice, in grado di avvicinare a Shakespeare tutte quelle persone che ne temono addirittura il nome.

Essendomi io innamorata di William al primo verso, e non essendo la mia infatuazione mai venuta meno negli ultimi venticinque anni, non riuscivo a crearmi nella mente un identikit del presunto destinatario di Shakespeare On Toast: com'è fatta una persona che ha paura di Shakespeare? Cosa fa nella vita? Quali sono i suoi hobby?

Fin dai primi paragrafi, Ben Crystal mi leva ogni dubbio: si tratta di qualcuno che tra guardare la TV e leggere un libro non ha dubbi e sceglie la TV.
Si tratta di quegli individui che esclamano con superiorità: "Ma perché leggere il libro? Hanno fatto il film...!"
Si tratta di persone che, pur essendo madrelingua inglese, chiudono atterriti un libro se scorgono un thou sulla pagina.
 Per conquistare tale pubblico, Shakespeare viene ripetutamente paragonato a un odierno sceneggiatore di soap-opera, e i suoi superbi scritti (le sue tragedie, le sue commedie...) assimilati senza pietà, per intensità di sentimenti e drammaticità di trama, alle telenovela che affliggono l'umanità da decenni.
Inutile dire che qualcuno che, come me, ami Shakespeare alla follia, rimarrà scioccato e anche un po' turbato da tali affermazioni. 

Nella seconda metà del libro si esplorano, con dovizia di esempi e l'utilizzo di linguaggio e simboli tecnici: scelta dei vocaboli, metrica, espedienti poetici, sottigliezze del linguaggio... rischiando a mio parere di riprecipitare nel terrore quei lettori appena convinti della semplicità e abbordabilità di Shakespeare.

Che dire: l'intento era buono, ma il libro non ha mantenuto la promessa.

Personalmente penso che Shakespeare parli, oggi come 400 anni fa, al cuore e alla pancia, più che al cervello.
Penso che non sia assolutamente necessario sezionare Macbeth per coglierne la drammaticità, o ispezionare Sogno di una notte di mezza estate per sentirne la magia.
E - inter nos - penso che non sia necessario che tutti e chiunque apprezzino Shakespeare.

Non posso consigliare la lettura di Shakespeare On Toast a un appassionato del sommo, ma penso che chi abbia una cultura letteraria molto superficiale e sia curioso di saperne di più sarà più che soddisfatto.

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The purpose of this book is to let people who fear Shakespeare, stop fearing him and start to appreciate the greatest English poet of all times. It is a book for those people who normally choose TV over books.
That's why all through the book Shakespeare is easily compared to a soap-opera scriptwriter, and all his dramas and plays are compared to modern day soap-operas.

Whoever, like myself, loves Shakespeare and his work, is going to be shocked by such statements. Since this book does not add a thing to other works about Shakespeare, I wouldn't suggest anyone who has a passion for the great writer read it.

The second half of the book deals a lot with syllables and metrics, Elizabethan language, poetry tricks and subtleties... with plenty of examples and a technical language that will possibly scare all those readers who just convinced themselves that Shakespeare was easy to read and to understand.
I believe that it is not at all necessary to dissect "Macbeth", to grasp the drama in it, nor to inspect "Midsummer's night's dream", to feel its magic. Shakespeare wins one's heart today as he did 400 years ago: through one's heart and gut, much more than through one's brain.

I think this book started with a noble intent, but was not able to keep the promise.

Thanks to Icon Books for the reading.

giovedì 26 luglio 2012

Beautiful queen of the waters...

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... Solar rays will carry me far away from here 
Take me to my journey's end ... 

... From the stars she still whispers 
Envied among all her sisters 
Entwined in a kingdom of infinity ... 

... Soon my wings will carry me far away from home 
Bring me to my final rest ...

mercoledì 11 luglio 2012

The mind can never break off from the journey. [Pat Conroy]

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L'ultimo giorno delle meritate vacanze era destinato alla visita de Il Cairo: dopo due settimane trascorse a giocare con pesci coloratissimi sulla barriera corallina e a divorare un romanzo dopo l'altro sotto un sole rovente e un cielo che non conosce nuvole, una giornata tra piramidi, sfingi e Nilo pare l'ideale per entrare in contatto con gli aspetti storici e culturali dell'Egitto.
Pare anche la soluzione migliore per risollevare il morale di chi abbia, incautamente, appena letto le ultime pagine della saga di Pendragon e abbia l'animo affranto per la fine di Re Artù e i suoi cavalieri della tavola rotonda.

Purtroppo i beduini ci mettono lo zampino, battagliando contro l'esercito lungo il tragitto da percorrere in pullman e l'agenzia di conseguenza annulla la gita, non volendo ritrovarsi con un carico di turisti europei presi in ostaggio e nascosti tra gli aridi monti dell'aridissimo deserto del Sinai.

Sospirando malinconicamente, ci si consola saccheggiando impunemente la biblioteca del villaggio e leggendo due gialli drammaticamente "da ombrellone" nella giornata trascorsa, appunto, sotto l'ombrellone invece che a curiosare tra le mummie.

Il rientro a casa il dì seguente è accompagnato da:
1. piogge intermittenti, violente e torrenziali e una temperatura di 10-15° C inferiore a quella egiziana e che costringe all'uso del piumone durante la notte;
2. la caldaia che si rifiuta di scaldare l'acqua costringendo a lavare e lavarsi con acqua fredda;
3. un palmo d'acqua nell'automobile, rimasta inesorabilmente chiusa in una strada allagata senza che alcun premuroso vicino in possesso di chiavi potesse farci nulla;
4. la tenera insalatina che si temeva potesse essere stata seccata dal sole e che risulta in realtà essere stata annegata dall'acqua;
5. i sandali infradito preferiti ma vecchiotti che si rompono;
6. una comunicazione da parte del commercialista che afferma senza mezzi termini che si è in ritardo con un certo qual pagamento - quale, boh, chi ci capisce? ma tanto c'è sempre da pagare qualcosa...!

... e tuttavia, ciò che risulta davvero odioso e faticoso da affrontare è rimettersi le scarpe ai piedi!