WE OWE IT TO EACH OTHER,
TO TELL STORIES.

Neil Gaiman

CARESS THE TALES
AND THEY WILL DREAM YOU REAL.

Nightwish

STORIES AND SONGS
ARE THE LANGUAGE OF THE HEART.

Stephen Lawhead


ALL STORIES ARE TRUE.
Patrick Rothfuss

A DREAMER IS ONE WHO CAN ONLY FIND HIS WAY BY MOONLIGHT,
AND HIS PUNISHMENT IS THAT HE SEES THE DAWN
BEFORE THE REST OF THE WORLD.
Oscar Wilde

THE CORE OF ALL LIFE
IS A LIMITLESS CHEST OF TALES.

Nightwish
ALL THE TRUTH IN THE WORLD
IS HELD IN STORIES.

Patrick Rothfuss

giovedì 24 settembre 2009

E=mc^2? Lo spero!

Ovvero: Ah, l'amour!

Cosa rende una relazione interessante e degna di essere vissuta per venti lunghi anni umani (più della metà della mia vita, ci tengo a sottolineare!)?
Ci ho pensato, e sono moderatamente convinta che una relazione da idillio e love story, di quelle che sali su una mongolfiera al 'Day One' e ti ritrovi su, su, sempre più su dopo vent'anni... ti manca l'aria, l'ossigeno a certe altitudini ha la pessima abitudine di scarseggiare.
Sono più tipo da rafting sul torrente, seguito da vogata tranquilla sul lago; pioggia torrenziale, seguita da sole che asciuga... insomma, cose così, un po' più estreme, movimentate.

Okay, accontentata.

Così ieri era il ventesimo anniversario dal dì in cui, scambiandoci bigliettini con la complicità della bidella occhialuta del liceo, Mauro e io abbiamo formalizzato la nostra coppia [applausi ed esclamazioni contenute di stupore miste a meraviglia & tenerezza consentiti].

Per il Gran Festeggiamento avevo proposto una gita a Stonehenge: in occasione dell'equinozio di autunno ci sono delle celebrazioni a base di druidi (ma seriamente, mica tipo Gardaland) che mi incuriosiscono parecchio.
L'occhio strabuzzato di Mauro e la sua deglutizione fattasi improvvisamente rapida hanno costituito un indizio abbastanza facile da interpretare. Idea un po' troppo originale, a quanto pare.
Lascio all'uomo l'iniziativa e l'organizzazione della giornata (serata).

Intanto mi ha omaggiato di una strana pianta (vedi foto), la Ludisia Jewel Orchid, molto bella - speriamo di riuscire a farla sopravvivere...
Poi ha cercato di ricreare una delle nostre tipiche uscite del sabato sera di vent'anni fa - chi l'avrebbe detto, che sentimentalone! Così: pizza e gelato!

Vado a vestirmi per l'occasione.
Inutile perdere tempo a svuotare l'armadio, so già cosa c'è dentro: jeans a profusione; tre camicie con le maniche a 3/4 (celeste, verde acido e nera); una con le maniche lunghe (bianca) e una con le maniche che mi arrivano alle ginocchia (nera, era di mio fratello). Una collezione di t-shirt, top e maglie a maniche lunghe.
Uhm. Wow.
A istinto decido per l'unico paio di pantaloni neri che non si vede che sono jeans (mi viene il dubbio che in effetti non lo siano), unito a un fantastico lupetto di cotone nero. Si sa, non si può mai indossare troppo nero.
Accessorio con la mia collana preferita (vedi foto). L'ha fatta la mia amica Marlis di Milano, nel caso a qualcuno interessasse: le faccio pubblicità perché è bravissima.
E per finire, giusto perché l'arietta della sera comincia a essere freschina, aggiungo una giacchetta in finta-similpelle color bianco sporco (non perché è sporca, è proprio il suo colore). E' un po' vecchia, però è ancora onorevole e con il buio le sbertucciaturine ai polsi non si notano. Eppoi si sa che attraverso uno strato di vera finta-similpelle non passa neanche un po' di aria!

Scendo e avviso Mauro che sono pronta.
Lui mi scruta con sguardo corrucciato. Infine domanda, perplesso, Che giacca hai addosso?
Mi guardo: mica è nuova, l'avrà già vista un miliardo di volte.
No, è il colore che non va, obietta lui.
Il colore? E' bianca!
Appunto, fa lui, che razza di abbinamenti combini?
Mi ri-guardo, con più attenzione. Forse nella foga ho agguantato pantaloni a pois e maglia a righe. No, sono tutta nera e ho la giacca bianca. Boh?
Torno in camera e sospiro aprendo l'armadio: non ho idea di quel che devo cercare.
Ecco, c'è una giacchetta in cotone pesante, nera e carina. Sta pure bene con quello che ho addosso, ma io non sono della generazione abituata ad avere freddo all'ombelico. La giacchetta in questione lascia scoperta tutta la pancia e anche se ho su il lupetto so già che l'aria fredda mi darà fastidio. Scartata.
Prendo un po' titubante un giubbetto di jeans azzurro senza maniche e provo quello, anche perché il guardaroba non offre molto altro. Se non vogliamo prendere in considerazione la felpa da rapper grigia con cappuccio, o il pile a macchie rosa e azzurre, quantomeno.

Quando mi vede con il giubbetto di jeans la sua espressione si distende: adesso sì che va bene!
E io che credevo che lui fosse un tipo più classico.
Un'altra volta insisto per andare a passare l'equinozio in mezzo ai druidi!

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