4 ore fa
giovedì 21 maggio 2009
You can't second-guess ineffability
Per essere fondamentalmente una persona alla buona, senza pretese, noto in me talvolta alcuni snobismi che mi fanno vergognare. Davvero, se solo non fosse che non posso farne a meno, mi sotterrerei qualche metro sotto la cantina.
Prendiamone uno a titolo di esempio: il tè. Esistono, quante? centinaia? di tipi di tè differenti. Nero, verde, rosso, forte, aromatico, cinese, arabo, inglese... Non nasconderò di averne provate decine di varietà diverse.
Per un certo periodo la specialità "Earl Grey" (tè al bergamotto) è stata la mia favorita. Poi ho scoperto l'Earl Grey aromatizzato a miele e limone e a quel punto ho deciso di preferire quello. Ho avuto poi il periodo delle tisane: ai frutti rossi, specialmente. Bevuta senza zucchero e con molto raffreddore. E siccome, purtroppo, ho trascorso anni a essere più ammalata che sana, di occasioni per farne fuori a litri ne ho avute eccome. Quando è insorta la moda del tè verde, potevo forse farmi scappare l'occasione di assaggiarlo? Mai non sia, e tè verde fu. Senza zucchero, se poi era aromatizzato al gelsomino aveva quel tocco in più.
Ma dentro il mio cuoricino e nella memoria storica delle mie papille gustative era rimasto il ricordo di un sapore impareggiabile, del tè più buono mai prodotto sulla faccia della terra: il PG Tips.
Okay, è inutile che vi scambiate occhiate preoccupate e mettiate mano di nascosto al cellulare per chiamare la neuro.
Il PG Tips non è un tè particolarmente raffinato. E' il tè - oserei dire - di base nelle case britanniche. Non costa mica tanto, lo vendono in scatolone da non so quante cento bustine alla volta.
Lo avevo bevuto in Inghilterra, già la prima volta che ci ero stata in viaggio studio e mi aveva conquistato. Ma trovarlo a Milano era impossibile. Così ogni tanto, sorseggiando altri liquami scuri di differente provenienza, sospiravo, Ah! Quanto mi piacerebbe bere una bella tazza di PG!
Accadde un giorno che uno dei miei fratelli lasciò il nido domestico e si trasferì in un'altra zona della città dove, guarda il caso, scoprì un microscopico negozietto di autentici prodotti britannici. Non fu difficile per il baldo giovine procurarsi una scatola maxi di PG e regalarmela a Natale! Da quel momento la mia goduria non ha più conosciuto freni. PG a tutte le ore, con estremo sollazzo delle mie neglette papille gustative.
Per amore di verità dovrei dire che ho scatole di molteplici varietà di tè in uno degli armadietti della cucina. La gente me le regala, nella speranza di disintossicarmi. Vana speranza.
Ora ho finalmente scovato un negozio qui a Berlino dove posso rifornirmi e sto dando fondo senza ritegno alle 160 bustine dell'ultima scatola che il mio adorato fratellino mi aveva recentemente procurato.
Se mai ci troveremo a sorseggiare un tè in compagnia e non fosse il PG, berrei ugualmente una tazza di quel-che-sia insieme a voi. Ma siatene consapevoli: per me non è tè, se non è PG Tips!
*corre a incassare la sua quota per la pubblicità*
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