3 ore fa
sabato 23 maggio 2009
Please, give us wings to fly!
E finalmente, a 150 giorni da Natale, ho espletato la formalità di andare a comprarmi uno dei regali (quelli che ricevi un po' di soldi, prenditi qualcosa che ti piace, da qualche anima gentile che non sa dove sbattere la testa per farti contenta ma essendo un'anima gentile vuole farti contenta lo stesso)
E fu così che decisi di spenderli per una borsa (nel negozio la cui foto è riportata in alto, suppongo che l'insegna, bagAge - Ultimative Bags potesse suggerire qualcosa, in effetti).
Sì, proprio io. Una borsa.
Che non ho mai amato particolarmente il genere (la borsa ti impaccia, si bagna quando piove - e con lei anche tutto quello che tieni dentro, libri compresi!)
E poi ci sono le diverse categorie:
1. borsa fighetta, appariscente e inutile come un cactus su una piattaforma petrolifera in mezzo al Baltico;
2. borsa enorme, nella quale sta il mondo intero ma se cerchi una cosa è garantito che non ci arrivi finché non hai tirato fuori tutto il resto e tutti hanno scoperto che ci tieni dentro il biglietto del cinema di due anni prima (Wall -E) e che mangi le caramelle al cranberry con ripieno di lime - sono cose imbarazzanti;
3. borsa minima, nella quale trovi tutto ma puoi sperare di infilare solo un portafogli molto molto piccolo e mezzo fazzoletto;
4. borsa-che-costa-poco -> in questa categoria è possibile trovare praticamente di tutto, persino qualcosa che incontri il gusto personale, peccato che abbiano notoriamente almeno uno dei seguenti difetti:
4a. se è in simil-fint-pelle puzzerà da morire;
4b. se è in stoffa potrà puzzare ugualmente o come minimo essere tenuta insieme da cuciture fantasma, che cederanno non appena ci infilerete dentro qualcosa del peso superiore alla chiave della casella delle lettere.
Per fortuna esistono anche gli zainetti e grazie a quest'ultima categoria, salvezza dei pellegrini, riesco a portarmi appresso quel che mi serve senza impiccio.
Ma anche gli zainetti, talvolta, si dimostrano carenti, ahimè.
Per prima cosa, solitamente non sono impermeabili, perciò se piove siamo punto e a capo.
Secondo, e non meno importante, in un vagone affollato della metropolitana o a un evento in piazza o robe così devi piazzartelo davanti (e ti saluto mancanza di impaccio) oppure controllarlo ogni quattro picosecondi per essere sicuro che nessuno ci abbia infilato dentro una mano alla ricerca del portafogli.
Compromesso dopo compromesso, l'anno scorso sono giunta all'acquisto di una borsa impermeabile, piena di tasche segrete, da portare a tracolla. Un po' costosa, ma conto di farla durare vent'anni. Ha un aspetto un po' austero, unisex direbbe qualcuno, ma non mi importa più di tanto: è nera, io mi vesto quasi sempre di nero (perlomeno nei sei mesi "freddi"), posso addirittura fingere di aver coordinato le due cose!
E oggi, tadà, mi sono portata a casa una vera, autentica borsa Leonca! Mai sentita nominare, eh? Ottimo, io sono per il boicottaggio supremo e indiscriminato delle grandi marche.
E' impermeabile come l'altra, ma in più ha una bella fantasia, così l'ho destinata al periodo estivo, in cui muto sembianze e passo dalla fase vampiro alla fase Pippi Calzelunghe. Costosetta anche questa, ma che diamine era un regalo e durerà vent'anni anche questa.
Così adesso ho il set completo:
1. borsa nera, invernale, impermeabile;
2. borsa colorata, estiva, impermeabile;
3. zainetto;
4. borsa punkeggiante di stoffa nera con disegno floreale fucsia fosforescente (ahem, non chiedetemi di rinunciarci);
5. borsa elegante, per le Grandi Occasioni (teatro, matrimoni & co)
E, va beh, sì, lo ammetto, ne ho anche altre, la gente ogni tanto me ne ha regalate e io non butto mai via niente, specialmente le cose che non uso mai e che quindi sono in ottimo stato di conservazione. Prevedo di affittare una bancarella a un mercatino dell'usato al più presto...
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