E ho finito di leggere "Il Maestro e Margherita".
Mi ha lasciato addosso una strana nostalgia, il capitolo subito prima dell'epilogo mi è parso bellissimo. Bellissime le scene presentate; ottime le descrizioni tanto dell'ambiente quanto delle sensazioni e dell'atmosfera; perfetti i personaggi... tutto, ogni parola, ogni gesto, ogni frase era al posto giusto.
Una storia assurda e bellissima, con immagini sempre molto vivide. Personaggi imprevedibili e avventure che creano e soddisfano mille aspettative. Un romanzo che trasmette emozioni e paure, entusiasmo e speranze, rabbia e amore. È tutto talmente palpabile, da potersi illudere di provare le sensazioni dei personaggi in prima persona, direttamente sulla propria pelle.
Ho invidiato da morire Margherita, nel momento in cui lascia andare tutto quello che è per la speranza di ritrovare il suo amore. È così felice, libera, appagata, senza alcun rimpianto né ripensamento... sì, la parola giusta è invidiabile!
Un paio di citazioni, prima di raccontarvi la storia entro la storia di questo libro:
- E, in genere, Margherita Nikolaevna, mi prendo la libertà di consigliarle di non aver mai paura di nulla. [pag. 246] -> garantisco, per chi non ha mai letto il libro: se mai ci fosse una sitazione in cui farsi prendere dal terrore puro e semplice, era proprio quello!
- (...) che cosa farebbe il tuo bene, se non esistesse il male? E come apparirebbe la terra, se ne sparissero le ombre? [pag. 351]
La storia che ha accompagnato la lettura di questo libro riguarda mia mamma e la sua migliore amica, ma la racconterò partendo dalla fine.
Ho trovato questo libro in mansarda. In casa mia, ma il libro non era mio, lo avevo portato via da casa dei miei chissà quando e non lo avevo mai letto. L'edizione era del 1967, con le pagine spesse e ingiallite, con quel tipico odore che hanno le pagine dei libri vecchi.
Arrivata a un terzo circa, mi casca fuori un bigliettino di Natale, piccolo e con un sottile cordino dorato che spunta. Il bigliettino è datato 1969 ed è firmato dalla migliore amica di mia mamma. Migliore amica che è morta ormai da una ventina d'anni. Ne deduco che l'amica abbia regalato "Il Maestro e Margherita" a mia mamma quel Natale lontano.
Ho immaginato che, molto probabilmente, mia mamma non si sia resa conto della mancanza del libro in questione negli anni in cui io l'ho trattenuto, ma ho l'impressione che le farà comunque piacere riceverlo e ritrovarselo tra le mani.
Così stamattina, dopo aver finito di leggerlo, l'ho impacchettato mettendo in evidenza il bigliettino di auguri dell'amica e aggiungendo una nota di spiegazione e ho spedito il libro all'indirizzo della mammetta.
Un libro magico, che passa da una generazione all'altra.
4 ore fa
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