3 ore fa
mercoledì 29 aprile 2009
Heal the scars and change the stars.
Il mio cervello è in frenetica attività, fate attenzione e spostatevi, potrebbe essere pericoloso. Effetti devastanti (per lo più ignoti) si preannunciano, a seguito di una tale inconsueta circostanza.
Oltre a tenere a mente - entro ragionevoli limiti di tolleranza - scadenze a appuntamenti, ho infatti alfine dato inizio alla stesura del secondo raccontino destinato alla collana "Imparare è un'avventura". Non solo: so addirittura come strutturarlo e ho già il titolo! Quando si dice l'efficienza!!
Settimana prossima dovrò anche preparare l'articolo per "Literature Café", la rubrica di letteratura inglese, e tanto per cambiare non ho idea su che opera o autore incentrarlo. Ma lo scriverò, da qui non si scappa.
Tempi morti nei quali scrivere un nuovo capitolo della mia storia sui Draghi o per provare a buttare giù qualche riga dell'altra, nuova, fantasia malata che mi ha colpito (cosa succederebbe se i sogni diventassero realtà - o qualcosa del genere)... con il ponte del 1 maggio in arrivo, oltretutto, sarà ancora più difficile trovarne! Il piccoletto ha già preparato il programma delle cose che vuol fare in tre giorni di vacanza, a dargli retta non avremmo nemmeno il tempo di andare al bagno o di soffiarci il naso (il che, con l'allergia in piena fioritura, sarebbe drammatico).
In sottofondo sento anche una vocina che blatera di lavare i vetri e stirare. Mah, non so. Forse mi sbaglio.
Sì, sì, mi sono sbagliata. Dice beviti un cappuccino. Sono sicurissima.
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