Una volta l'anno, più o meno in questo periodo, non so perché mi viene voglia di un paio di scarpe pucciose.
Non particolarmente pucciose, intendiamoci. Solo un po' più pucciose degli scarponcini da trekking, delle scarpe da ginnastica, degli anfibi o delle Converse che abitualmente rivestono le mie estremità.
Un anno fa tale insopprimibile desiderio mi ha portato alla consapevolezza dei miei piedi a triangolo: un numero mi stringeva in punta ma era comodo al tallone, il numero successivo stava bene in punta ma il tallone usciva. Avevo scovato un modello che mi piaceva, ma dopo millemila giri a provare scarpe che lo proponevano più o meno uguale, ho rinunciato. Il piede a triangolo stava bene negli scarponcini.
Quest'anno mi sono invaghita di un modello simile a quello dello scorso anno, ma più lezioso. E ho scoperto che adesso va di moda, nelle catene di negozi di calzature presso le quali sono solita rifornirmi, pubblicizzare la taglia XXL per le scarpe da donna: finalmente le stangone di 1,80 m con misura piede 43 potranno trovare scarpe da indossare senza raggomitolare le dita dei piedi.
Ciò è bene, non dico di no.
Peccato, però, che contemporaneamente, a quanto pare, le donne affette da cenerentolite non siano più in grado di ottenere un paio di scarpe sotto al numero 39.
Ora, io ogni tanto una scarpa numero 38 l'ho anche presa: se si tratta di un modello che calza bene, chiuso e possibilmente invernale così lo posso imbottire con quelle 2-3 paia di calzettoni di lana... insomma, riesco anche a trascinarmele dietro, quelle scarpe. Ma con il 39 la cosa diventa improponibile: dovrei indossarle tenendomi addosso le pantofole!
Per ora ho visitato solo due negozi, non so se buttarmi a capofitto nella ricerca di un paio di scarpe pucciose e leziose numero 36-37 o lasciar perdere senza neppure tentare.
Ardua sentenza.
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