WE OWE IT TO EACH OTHER,
TO TELL STORIES.

Neil Gaiman

CARESS THE TALES
AND THEY WILL DREAM YOU REAL.

Nightwish

STORIES AND SONGS
ARE THE LANGUAGE OF THE HEART.

Stephen Lawhead


ALL STORIES ARE TRUE.
Patrick Rothfuss

A DREAMER IS ONE WHO CAN ONLY FIND HIS WAY BY MOONLIGHT,
AND HIS PUNISHMENT IS THAT HE SEES THE DAWN
BEFORE THE REST OF THE WORLD.
Oscar Wilde

THE CORE OF ALL LIFE
IS A LIMITLESS CHEST OF TALES.

Nightwish
ALL THE TRUTH IN THE WORLD
IS HELD IN STORIES.

Patrick Rothfuss

domenica 11 novembre 2012

I will honor Christmas in my heart. [Charles Dickens]



Di tutte le feste tradizionalmente osservate nella società a cui mio malgrado appartengo, la mia preferita è il Natale.
Poi, per carità: ogni occasione è buona per fare festa, vedersi con le persone a cui si tiene, farsi regali, cucinare qualcosa di speciale, trascorrere bei momenti... ma il Natale è per me una festa unica.

Nella maggior parte dei casi adoro pensare al regalo giusto per la persona giusta, girare per le vie in cerca di un oggetto speciale, che abbia un significato particolare per chi lo riceve e possa così comunicare: ho pensato a te, proprio a te, quando ho scelto questo regalo, sei nel mio cuore e spero che ogni volta che vedrai questa cosa ti ricorderai di me.

Le luci colorate per le strade; il profumo di rami di abete, di zucchero a velo, miele e pan di zenzero; l'aroma del vino caldo; le note delle musiche tipiche di questo periodo, a cui non si può proprio fare a meno; le decorazioni, i pacchetti, i nastri, le carte dorate... non rinuncerei a niente di tutto questo!

Il mio Natale culmina la sera della Vigilia, nella ormai sovraffollata casa in cui sono nata e cresciuta, in cui ci si ritrova tutti per l'unica volta dell'anno. Considerato quanto siamo sparpagliati in giro per l'Europa, già questo è un piccolo miracolo.
Mentre lo stereo ripropone carole tradizionali o rivisitate (per esempio quelle della Trans-Siberian Orchestra sono molto apprezzate!), il cane si agita perché la sua cuccia è stata spostata dalla consueta postazione in salotto. Non riesce più nemmeno ad accedere alla zona del divano e delle poltrone, tante sono le gambe in cui inciampa, e allora rimedia aggiungendo le sue feste e i suoi scodinzolii all'eccitazione generale.

C'è ancora qualche ritardatario che elemosina un brandello di carta colorata, un nastrino e un paio di forbici per impacchettare un ultimo regalino, da aggiungere all'enorme pila sistemata davanti alle vasche delle tartarughe.
Il pane esce dal forno, caldo e profumato, e qualcuno comincia a fare la spola tra la cucina e il tavolo in salotto, che in questa occasione è il centro della festa: antipastini, bicchieri e bottiglie comiciano a trovare posto sulla tovaglia rossa e verde.
Sulla testa dei più ardimentosi compaiono cerchietti con corna di alce o cappellini rossi e bianchi, e fa già così caldo che si decide di aprire la finestra.
Quando ciascuno è riuscito a prendere posto a tavola, si inaugura la serata con il primo brindisi, e poi ci si comincia a passare vassoi e bottiglie, continuando a chiacchierare, a ridere, a essere felici di ritrovarsi tutti insieme.
A turno ci si alza per portare via piatti sporchi e portarne di puliti; cambiare le bottiglie vuote con altre piene; altro pane per favore!; c'è ancora un po' di stracchino?; non si potrebbe cambiare CD?!; ehi, questa senape l'hanno portata S. ed E. da Parigi, è buonissima!; e dove sono i dolcetti da Berlino?; buono questo vino che ho preso dal contadino fuori Roma, vero?; ma avete visto questi splendidi gufetti di legno scolpiti dal babbo di I.?; quando si aprono i regali, non riesco più ad aspettare!; prima il panettone, e poi non è ancora mezzanotte!; nooooo, il cane ha mollato di nuovo, apri la finestra!
...
E infine arriva l'ora di spacchettare e il rituale prevede il rispetto di regole ferree: uno o due volontari prendono un pacchetto dal mucchio, ne leggono l'etichetta per individuare il destinatario e glielo passano. Il destinatario in questione poggerà il regalo sul tavolo di fronte a sé, e aspetterà che il mucchio sia spianato e ciascuno abbia davanti la rispettiva pila di pacchettini.
Questa prima fase riesce a durare anche mezz'ora, dal momento che per aumentare il divertimento si è soliti impacchettare i regali a pezzi (per esempio: in un pacchetto si può trovare una tazza da tè, e in un altro il relativo piattino), in modo da aumentare il numero di doni finale!
A questo punto, a turno si aprirà un regalo alla volta, fino a esaurimento. Naturalmente il dono ricevuto va esibito, commentato e ammirato rumorosamente, intanto che vengono sgranocchiate uvette ricoperte al cioccolato e bicchierini di limoncello cambiano in continuazione di mano.
Questa seconda fase va avanti per ore, non si finisce mai prima delle 2.00!

È il momento più divertente e caldo d'affetto, perché tra persone che si vogliono bene i regali sono sempre sentiti da chi li fa e apprezzati da chi li riceve.
Non importa il valore economico dell'oggetto che cambia proprietario, è il suo peso in affetto che conta. È amore solido che passa di mano in mano, ed è bellissimo.
Non rinuncerei a questi momenti per niente al mondo.

Ora è passato Halloween e anche San Martino è alle spalle: tra qui e il Natale c'è poco più di un mese, il che significa che è tutto già iniziato...

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