Di recente ho letto un po' di materiale preso da libri che trattano di druidismo, neo-paganesimo, misticismo & co.
Ne ho tratto una impressione globalente positiva, considerando il periodo in cui ci troviamo a vivere, con un pianeta la cui salute è decisamente e sempre più in bilico.
Cito una frase presa dal libro Mysteries of Druidry, di Brendan Cathbad Myers:
Nearly every country in the world today has the same problem with war, oppression, and corruption at high levels as any past empire has had. In this respect our time of crisis is neither different nor worse than any other in history. Yet one major crisis of our time, climate change and global warming, is truly unprecedent. (Quasi ogni nazione nel mondo, oggi, affronta i medesimi problemi di guerra, oprressione e corruzione al pari dei grandi imperi del tempo passato. Da questo punto di vista, il periodo di crisi attuale non è diverso né peggiore di qualunque altro periodo di crisi del passato. Ma il nostro più grave problema, il cambiamento climatico e il riscaldamento globale, è qualcosa di totalmente nuovo - pag. 19)
Non penso che il semplice fatto che tanto le guerre ci sono sempre state sia sufficiente per chiudere gli occhi davanti a quelle che sconvolgono la nostra era. Rispettare la natura non significa trascurare gli esseri umani, chiaramente, soprattutto dal momento che anche gli esseri umani sono parte integrante della natura. Tra l'altro, le armi che si utilizzano adesso sono tremende per l'ambiente, molto ma molto di più di quanto non lo siano state le armi dei secoli passati: una roccia lanciata con una catapulta, cosa poteva fare, se non abbattere un paio di alberi (e spiaccicare un tot di esseri umani...)? Anche fossero stati ulivi secolari, sempre due rimanevano. Frecce, magli rotanti, spade, lance... erano armi di offesa contro un singolo nemico umano, alla natura non facevano un baffo di danno. Confrontiamo una bella daga con una bomba atomica, un proiettile all'uranio impoverito, una dose di fosforo bianco... ehm, ehm. Ecco fatto un danno ambientale di proporzioni enormi. Se da tutte le guerre che si combattono al mondo emergeranno dei sopravvissuti, il mondo che si troveranno ad abitare sarà un disastro ecologico mai visto prima.
Il libro prosegue dicendo: Druidry [...] is a spirituality of dwelling in and with the land, sea, sky. [...] it is a spirituality of tribe and family, of personal empowerment, and of social justice. But it places humanity in the wider setting of the whole of the world, disallowing any image of man as the ruler and master of the world. The Celtic spiritual devotee is not a lord of the land, but is the lover of the land. [...] Druidry is a spirituality that celebrates the beauty and divinity of love. (Il Druidismo [...] è un spiritualità che dimora all'interno della terra, del mare e del cielo e insieme a essi. [...] è una spiritualità di gruppo, famigliare, di sviluppo personale, di giustizia sociale. Ma pone l'umanità nel contesto più ampio del mondo inteso globalmente, scardinando ogni idea dell'Uomo come padrone e maestro. Il seguace della spiritualità celtica non è il signore della terra, ma l'amante. [...] Il Druidismo è una spiritualità che celebra la bellezza e la divinità dell'amore - pag. 19)
Già nella prefazione, Isaac Bonewits scrive: Now, when the Earth Mother is under assault by all the forces of modern technology and human greed, is when we need new versions of ancient Earth-centered belief systems to restore respect for the sacredness of the physical world around us. (Ora, quando la Madre Terra è sotto l'assalto delle forze della moderna tecnologia e dell'avidità umana, abbiamo bisogno di una nuova versione dell'antico sistema di devozione che poneva la Terra al centro di tutto. Abbiamo bisogno di ripristinare la sacralità del mondo fisico che ci circonda).
Di questo testo ho letto solo 60 pagine, purtroppo l'anteprima di Google finiva lì (sgrunt) e per arrivarci in fondo mi tocca comprarlo. Probabilente lo farò, mi sembra ben scritto e denso di notizie. Nella parte che sono riuscita a leggere si parlava anche di storia, di leggende antiche, del loro significato per la gente di allora e della loro possibile applicazione nella vita di ogni giorno oggi, tenendo in mente che: It (the book) aims to describe some of the ideas and practices which come from the Celtic traditions that may benefit the world again. ({Il libro} si pone come obiettivo quello di descrivere alcune delle idee e delle pratiche proprie della tradizione celtica di cui il mondo potrebbe beneficiare ancora una volta - pag. 19)
Insomma, trovo la proposta interessante.
Prima di questo avevo letto un testo della fine del XIX secolo, con qualche imprecisione storica (a quanto ho letto altrove, non è che io per il momento abbia le competenze per accorgermene da sola, sigh).
Si intitola The Veil of Isis e l'autore è un certo W. Winwood Reade. Trovo sempre molto interessante quando uno storico affronta i paralleli tra i vari miti del passato e la maniera in cui lo fa Reade è tanto semplice e naturale da lasciare poco spazio per i dubbi.
Parlando dei primi uomini che hanno abitato la terra, indipendentemente dal luogo di origine, scrive: As yet they worshipped only the sun, the moon, and the stars - and not as Gods, but as visions of that Divine Essence, which alone ruled and pervaded the earth, the sky, and the sea. (Per il momento adoravano il sole, la luna e le stelle - non in quanto dei, ma in quanto visioni di quell'Essenza Divina, che sola governava e pervadeva la terra, il cielo e il mare).
Era un atto spontaneo, rispettare e celebrare la terra e i suoi frutti significava banalmente sopravvivere.
Sono state poi le religioni costruite dall'uomo a demonizzare questo atteggiamento, che di malvagio non aveva proprio niente. Sono stati gli uomini a inventare riti e regole, a personificare un Dio affidandogli ogni potere e volontà, in realtà semplicemente rimaneggiando celebrazioni ed elementi mistici già presenti nella religione naturale.
Nel libro si legge ancora: Men multiplied God into a thousand names, and created Him always in their own image. (Gli uomini hanno moltiplicato Dio dandogli mille nomi e creandoLo sempre a propria immagine).
Inutile qui riproporre l'elenco di simboli "pagani" ripresi dalle principali religioni monoteiste e privati del loro significato originale, ormai per lo più dimenticato. Non è certo The Veil of Isis il primo testo a parlarne.
Siccome tratta anche del Druidismo, indicandolo più come sistema di vita che religione, mi sembra carino riportare un dettaglio a riguardo: the Druids deemed it impious to attempt to enclose within a house that God, whose shrine was the universe. (Per i Druidi era empio tentare di richiudere Dio all'interno di una casa, Dio: il cui trono era l'universo).
Infatti i templi che si trovano in giro per l'Europa, specialmente nella zona della Gran Bretagna e dell'Irlanda, ma qualcosa è sopravvissuto anche in Francia e Germania, sono a cielo aperto. È quantomeno interessante che le maggiori religioni in voga al momento si servano di luoghi di culto chiusi. Abbiamo bisogno di rimpicciolire quel Dio che proclamiamo omnipresente? Perché? Per carità, sicuramente mi si obietteranno mille buonissime ragioni, resta il fatto che personalmente mi sento più portata a giustificare un sentimento religioso naturalistico e istintivo, piuttosto che una religione costruita "a tavolino" nel corso dei secoli da personaggi più o meno motivati/illuminati/mossi da sincerità (?).
3 ore fa
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