Parliamo ora di CAPELLI.
Sabato scorso sono andata dal parrucchiere per farmeli tagliare. Erano lunghi, mancava poco meno di una spanna al fondoschiena. In questi giorni ho qualche difficoltà a scaricare le foto dal telefonino, quindi non è al momento possibile ammirare il prima e il dopo. Arrangiatevi con l'immaginazione: capelli dritti, neri e lunghi sulla schiena.
Giunta a destinazione, la gentile parrucchiera mi fa accomodare sulla seggioletta e mi domanda: Come li tagliamo?. Risposta: Li tagliamo e basta, mantenendo la sfumatura ma arrivando al massimo alle spalle.
L'impavida incassa e si allontana per tornare armata di forbice e pettine.
Riprova: Ehm, dicevamo?
Sottolineo le parole con un eloquente gesto della mano: Alle spalle, per favore.
Esita e comincia a pettinare. Nel senso, fino qui? (Mi preme un dito appena sotto la spalla.
Annuisco: Esatto, non più lunghi di così.
Sorride, imbarazzata: Sicura, eh?
Sorrido di rimando, guardandola nello specchio: Sicura.
Continua a pettinarmi in silenzio, infine afferra le forbici. Poi ci ripensa, le appoggia alla mensolina e solleva da dietro una ciocca di capelli. La tiene tra due dita, di taglio.
No perché, osserva titubante, fino alle spalle vuol dire così, eh. Tutto questo... Via!
Annuisco con convinzione: Precisamente: via!
È parecchio..., tenta ancora debolmente.
Sí, lo so, la conforto io, Ma li voglio tagliare.
Si arrende: OK.
Prende in mano le forbici e comincia a far cadere ciocche sul pavimento. Dopo i primi tagli, lancia un'occhiata malinconica ai miseri resti.
Non ti mancheranno i capelli lunghi?, domanda.
No, non ti preoccupare, non mi mancheranno.
La tentazione di farle uno scherzo alla fine gridando, Assassina, cosa hai fatto ai miei capelli!!! era piuttosto forte, lo ammetto, ma non riuscivo a essere tanto crudele.
Adesso, invece che ricordare Morticia Addams assomiglio ad Amelia!
4 ore fa
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