.
E così, quest'anno ho fatto il mio piccolo P.O. (Progetto Orto).
Dopo tanta teoria e auto-didattica, ho comprato un sacco di terra, una scatola di compost e qualche sacchettino di semi.
Ho dato avvio alla mia mini-serra privata sui davanzali in camera da letto, baciati dal sole primaverile: lattuga, coste, peperoni e peperoncino sono sbucati dal terriccio verdi e promettenti.
Quando fuori la temperatura ha cominciato a essere tollerabile e le mie creature hanno cominciato a mostrare i muscoli, ho trapiantato le coste e spostato all'aperto i vasi con lattuga, peperoni e peperoncino.
Siamo riusciti ad assaporare la lattuga, a farla ricrescere e ad assaporarla una seconda volta, prima che l'estate alluvionale la annegasse senza pietà.
Peperoni e peperonicino hanno subíto un blocco della crescita, passando dal davanzale della camera da letto al giardino, e un giorno una lumaca più ardimentosa delle altre si è divorata i due centimetri di stelo verde che spuntavano dalla terra.
Nel frattempo, mi ero procurata due piantine di pomodoro e le avevo sistemate in un punto soleggiato del giardino.
È giunto il momento di tirare le somme e con estrema soddisfazione posso affermare di aver messo a dura prova il mio proverbiale pollice nero.Perché qualcosa è cresciuto, e qualcosa è sopravvissuto!
Questa sera, prima di cena, sono andata in giardino munita di un paio di forbici per tagliare qualche foglia dalle piante di coste.
La vicina di sinistra era intenta a zappettare in mezzo a un tripudio di fogliame - presumibilmente rape o qualcosa della famiglia.
Ci siamo salutate e scambiate i soliti convenevoli.
Mi vede armata di forbici in zona coste e chiede: Uh, che bello, cos'è? Una qualche verdura italiana?
Rispondo: Uhm, veramente sono coste.
Lei: Ah. Non dovrebbero essere un po' più grandi?
Io: Eh, uh, ecco. Forse la terra non è molto buona? Non so, non avevo mai avuto un orto prima...
Lei: Ah, certo, la terra non è un granché. Però sono così carine!
Tornando in casa con il mio mazzo di coste tra le mani, mi è caduto l'occhio sulle piante di pomodoro del vicino di destra: alte due metri e piene di frutti rossi, grossi e visibilmente polposi.
Il che mi ha portato alla memoria i miei pomodori, frutto delle mie piantine, orgoglio e vanto del mio orto e dal sapore di sole e di verde. I miei cinque pomodori.
Okay, l'autosufficienza è lontana. Ma il P.O. è avviato!
E così, quest'anno ho fatto il mio piccolo P.O. (Progetto Orto).
Dopo tanta teoria e auto-didattica, ho comprato un sacco di terra, una scatola di compost e qualche sacchettino di semi.
Ho dato avvio alla mia mini-serra privata sui davanzali in camera da letto, baciati dal sole primaverile: lattuga, coste, peperoni e peperoncino sono sbucati dal terriccio verdi e promettenti.
Quando fuori la temperatura ha cominciato a essere tollerabile e le mie creature hanno cominciato a mostrare i muscoli, ho trapiantato le coste e spostato all'aperto i vasi con lattuga, peperoni e peperoncino.
Siamo riusciti ad assaporare la lattuga, a farla ricrescere e ad assaporarla una seconda volta, prima che l'estate alluvionale la annegasse senza pietà.
Peperoni e peperonicino hanno subíto un blocco della crescita, passando dal davanzale della camera da letto al giardino, e un giorno una lumaca più ardimentosa delle altre si è divorata i due centimetri di stelo verde che spuntavano dalla terra.
Nel frattempo, mi ero procurata due piantine di pomodoro e le avevo sistemate in un punto soleggiato del giardino.
È giunto il momento di tirare le somme e con estrema soddisfazione posso affermare di aver messo a dura prova il mio proverbiale pollice nero.Perché qualcosa è cresciuto, e qualcosa è sopravvissuto!
Questa sera, prima di cena, sono andata in giardino munita di un paio di forbici per tagliare qualche foglia dalle piante di coste.
La vicina di sinistra era intenta a zappettare in mezzo a un tripudio di fogliame - presumibilmente rape o qualcosa della famiglia.
Ci siamo salutate e scambiate i soliti convenevoli.
Mi vede armata di forbici in zona coste e chiede: Uh, che bello, cos'è? Una qualche verdura italiana?
Rispondo: Uhm, veramente sono coste.
Lei: Ah. Non dovrebbero essere un po' più grandi?
Io: Eh, uh, ecco. Forse la terra non è molto buona? Non so, non avevo mai avuto un orto prima...
Lei: Ah, certo, la terra non è un granché. Però sono così carine!
Coste piccole ma così carine. |
Tornando in casa con il mio mazzo di coste tra le mani, mi è caduto l'occhio sulle piante di pomodoro del vicino di destra: alte due metri e piene di frutti rossi, grossi e visibilmente polposi.
Il che mi ha portato alla memoria i miei pomodori, frutto delle mie piantine, orgoglio e vanto del mio orto e dal sapore di sole e di verde. I miei cinque pomodori.
I miei cinque pomodori, quando erano ancora tre. CLICCARE PER INGRANDIRE |
Okay, l'autosufficienza è lontana. Ma il P.O. è avviato!
Nessun commento:
Posta un commento