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È ora di ricominciare a fare sul serio.
Dopo le vacanze estive, in cui ho poltrito abbastanza, ho ripreso a correre solo saltuariamente e la cosa non mi soddisfa.
Il fatto è che avendo portato a termine con successo l'absolute beginners training plan, ora non so più che fare della mia vita.
Cioè. Non mi interessa proseguire l'allenamento per diventare maratoneta, non ho il minimo desiderio di partecipare a una gara, il confronto con gli altri è forse la cosa più lontana dalla mia mente.
Quindi, che fare? Continuo a correre i miei bravi 5 km e basta? Oppure inserisco qualche modifica al programma?
Boh, il dubbio m'ha attanagliato per qualche settimana, e se a questo amletico dilemma aggiungiamo che ero in periodo di malavoglia cosmica(*), ecco spiegato perché sono andata a correre solo poche volte e con scarso entusiasmo.
Mi mancava un obiettivo, un programma, un... qualcosa. Tuttavia ero decisa a rimettermi a correre regolarmente, perché ho sperimentato che mi fa bene al corpo e allo spirito, perché ho scoperto che mi piace, perché voglio riprovare l'ebbrezza del runner's high, perché se un giorno inciampassi in un Gallifreiano con una scatola blu riuscirei a stargli dietro... insomma, ci sono un sacco di buoni motivi.
Così stamattina mi sono debitamente abbigliata [inciso: perché l'abbigliamento femminile per andare a correre è sempre aderente, attillato e pretenziosamente sexy? Molte femmine vanno a correre giusto perché non hanno misure da Miss Italia, e non è carino proprio per niente costringerle a mettere in evidenza i rotoli che ballonzolano. Ecco.] con le mie scarpette nuove, la mia maglietta nuova in tessuto iper-tecnologico e super-traspirante e il mio nuovo reggipetto sportivo, comodissimo anche perché riesco a incastrarci dentro l'mp3 - perdonate il dettaglio sconcio, ma ancora non mi sono procurata una banda da bicipite e da qualche parte 'sto mp3 deve pur stare.
Ho preso la bici e mi sono diretta alla solita Mauerweg (un giorno vi preparerò una bella mappa del percorso che seguo), e intanto dentro di me borbottavo e cogitavo.
Cogitavo talmente forte, che quando sono arrivata alla Mauerweg, invece di legare il velocipede e proseguire di corsa, sono andata avanti a pedalare.
Il progetto: 15 minuti di bici verso Sud, poi altri 15 verso Nord per tornare al punto di partenza; smontare da cavallo e proseguire di corsa per 1,5 km verso Nord per poi tornare con un altro 1,5km verso Sud e al punto di partenza. Questo per 2-3 volte la settimana, bel tempo permettendo. Poi a casa a giorni alterni mi occuperò privatamente di braccia e addominali.
Presa dall'euforia del nuovo, fantastico progetto, ho in realtà pedalato di buona lena per 45 minuti invece che 30, così quando ho poggiato i piedi a terra mi sono accorta che la consistenza dei muscoli degli arti inferiori era vagamente burrosa, ma incurante del dettaglio e scuotendo vigorosamente lontano dagli occhi le gocce di sudore mi sono messa a correre.
Ora confesserò che il 1,5 km di ritorno l'ho fatto camminando. Ho mantenuto un'andatura sostenuta per darmi un contegno, ma di correre non c'era verso. Tuttavia, tornata a casa, ho diligentemente completato il programma previsto per braccia e addominali.
Dopodiché avrei sbranato un cammello vivo, per fortuna non ce n'erano nei paraggi. Ma ho fiducia in questo nuovo progetto, promette endorfine a gogo.
(*) Qualche giorno fa ho utilizzato l'espressione malavoglia cosmica in una discussione su aNobii, e mi sono divertita perché alcune persone sul momento avevano creduto fosse il titolo di un libro che stavo leggendo. In effetti potrebbe benissimo essere l'argomento principale di un trattato di filosofia, devo tenerlo presente per il futuro, certe idee non bisogna lasciarle scappare!
È ora di ricominciare a fare sul serio.
Dopo le vacanze estive, in cui ho poltrito abbastanza, ho ripreso a correre solo saltuariamente e la cosa non mi soddisfa.
Il fatto è che avendo portato a termine con successo l'absolute beginners training plan, ora non so più che fare della mia vita.
Cioè. Non mi interessa proseguire l'allenamento per diventare maratoneta, non ho il minimo desiderio di partecipare a una gara, il confronto con gli altri è forse la cosa più lontana dalla mia mente.
Quindi, che fare? Continuo a correre i miei bravi 5 km e basta? Oppure inserisco qualche modifica al programma?
Boh, il dubbio m'ha attanagliato per qualche settimana, e se a questo amletico dilemma aggiungiamo che ero in periodo di malavoglia cosmica(*), ecco spiegato perché sono andata a correre solo poche volte e con scarso entusiasmo.
Mi mancava un obiettivo, un programma, un... qualcosa. Tuttavia ero decisa a rimettermi a correre regolarmente, perché ho sperimentato che mi fa bene al corpo e allo spirito, perché ho scoperto che mi piace, perché voglio riprovare l'ebbrezza del runner's high, perché se un giorno inciampassi in un Gallifreiano con una scatola blu riuscirei a stargli dietro... insomma, ci sono un sacco di buoni motivi.
Così stamattina mi sono debitamente abbigliata [inciso: perché l'abbigliamento femminile per andare a correre è sempre aderente, attillato e pretenziosamente sexy? Molte femmine vanno a correre giusto perché non hanno misure da Miss Italia, e non è carino proprio per niente costringerle a mettere in evidenza i rotoli che ballonzolano. Ecco.] con le mie scarpette nuove, la mia maglietta nuova in tessuto iper-tecnologico e super-traspirante e il mio nuovo reggipetto sportivo, comodissimo anche perché riesco a incastrarci dentro l'mp3 - perdonate il dettaglio sconcio, ma ancora non mi sono procurata una banda da bicipite e da qualche parte 'sto mp3 deve pur stare.
Ho preso la bici e mi sono diretta alla solita Mauerweg (un giorno vi preparerò una bella mappa del percorso che seguo), e intanto dentro di me borbottavo e cogitavo.
Cogitavo talmente forte, che quando sono arrivata alla Mauerweg, invece di legare il velocipede e proseguire di corsa, sono andata avanti a pedalare.
Il progetto: 15 minuti di bici verso Sud, poi altri 15 verso Nord per tornare al punto di partenza; smontare da cavallo e proseguire di corsa per 1,5 km verso Nord per poi tornare con un altro 1,5km verso Sud e al punto di partenza. Questo per 2-3 volte la settimana, bel tempo permettendo. Poi a casa a giorni alterni mi occuperò privatamente di braccia e addominali.
Presa dall'euforia del nuovo, fantastico progetto, ho in realtà pedalato di buona lena per 45 minuti invece che 30, così quando ho poggiato i piedi a terra mi sono accorta che la consistenza dei muscoli degli arti inferiori era vagamente burrosa, ma incurante del dettaglio e scuotendo vigorosamente lontano dagli occhi le gocce di sudore mi sono messa a correre.
Ora confesserò che il 1,5 km di ritorno l'ho fatto camminando. Ho mantenuto un'andatura sostenuta per darmi un contegno, ma di correre non c'era verso. Tuttavia, tornata a casa, ho diligentemente completato il programma previsto per braccia e addominali.
Dopodiché avrei sbranato un cammello vivo, per fortuna non ce n'erano nei paraggi. Ma ho fiducia in questo nuovo progetto, promette endorfine a gogo.
(*) Qualche giorno fa ho utilizzato l'espressione malavoglia cosmica in una discussione su aNobii, e mi sono divertita perché alcune persone sul momento avevano creduto fosse il titolo di un libro che stavo leggendo. In effetti potrebbe benissimo essere l'argomento principale di un trattato di filosofia, devo tenerlo presente per il futuro, certe idee non bisogna lasciarle scappare!
1- è statisticamente ovvio che prima o poi un pazzo con una cabina di dirà "run!"
RispondiElimina2- conosco chi va a correre col lettore mp3 infilato nell'elastico delle mutande, al fianco, si intende.
3- mmm. no, niente.
vai correre, comunque a vedere correre una secca secca non c'è nessun divertimento.
jacopo
1- ti informerò nel caso succeda - e io sopravviva.
RispondiElimina2- ah, l'umana creatività!
3- ok.
?! ma io mica corro per far divertire gli altri *sgrunt*