Ieri mi è accaduta una cosa singolare. Stavo andando in bicicletta, quando mi sono accorta che il fanale posto sotto al manubrio proiettava sulla strada una luce bianca.
Perché mai mi ha stupito un tale fatto? Semplicemente perché è da un mese circa che i fili elettrici responsabili dell’illuminazione del mio potente mezzo penzolano tristemente tranciati sopra il parafango anteriore.
Le mie considerazioni, in ordine cronologico:
1. WOW!!! Brillo di luce propria, sono talmente luminosa che riesco ad accendere anche i fanali morti! Fico!
2. Per quanto auto-celebrativa, la spiegazione n.1 lascia a desiderare. Probabilmente si tratta di ciò che temevo da tempo: in fondo i miei si sono conosciuti, frequentati, fidanzati, sposati e mi hanno concepito mentre lavoravano entrambi nel reparto di medicina nucleare dell’Istituto Tumori di Milano. Sospettavo da tempo che nel processo della mia creazione fosse coinvolta una vasca di scorie radioattive.
3. Certo, la spiegazione n.2 è terribilmente affascinante e mi collocherebbe di diritto nell’Olimpo dei supereroi, ma un’immagine poco tranquillizzante compare all’improvviso nella mia mente. Altro che supereroe!
4. Finalmente si aziona il neurone tecnologico, che ripete un sottofondo “mantrico”, in perfetto stile voce della coscienza, scandito dagli impulsi sinaptici. Come diceva babbo: osserva la forma dell’utensile. È più che probabile che ci sia una spiegazione fisica a tutto ciò. Vediamo un po’ … oh, ecco. È il fanalino posteriore a essere staccato dall’impianto elettrico, il fanale anteriore è collegato direttamente alla dinamo (che forse non si chiama così, ma il nome di queste diavolerie moderne non lo conosco, in pratica è un bussolotto situato al centro della ruota anteriore che ha il compito di trasformare l’energia cinetica in energia elettrica e passarla al fanale anteriore, collegato a sua volta - tramite un lungo filo elettrico che corre lungo e attraverso il telaio della bici – al fanalino posteriore).
E l’avvenimento ha subito perso tutta la poesia e il romanticismo. Yup! Preferisco la fantasia!
1 minuto fa