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Sono contenta e sollevata, commossa e leggera. Ho vissuto questa vicenda molto da vicino: i miei genitori conoscono personalmente tutti e tre i ragazzi coinvolti. Abbiamo seguito la storia, visto le trasmissioni, commentato i comizi e partecipato con il cuore in tempo reale. E adesso sono così contenta che non ho voglia di dare retta al mio lato cinico e sempre in agguato, che vorrebbe costringermi a guardare più da vicino e sollevare un paio di veli, rivelando possibili verità sull'accaduto. Tipo che *loro* (mettete chi volete tra gli asterischi...) si sono resi conto che la loro montatura si è smontata da sola in meno tempo di quanto non si sarebbero aspettati. Per dirne una.
Ci sarà tempo, adesso l'importante è che Matteo, Matteo e Marco siano liberi. Da lupi e da lupi travestiti da agnelli. Agnelli, no.
Sono ferita e amareggiata constatando il silenzio di tante persone, che mi hanno deluso ancora una volta rimanendo al di fuori di una faccenda che mi ha colpito da vicino e che per me era molto, molto importante.
Persone che si riempiono la bocca di Verità e Bontà, e al momento di dimostrare qualcosa di più potente dell'aria che esce loro dalla bocca assordano con il loro silenzio, costruito con la pigrizia e la codardia di prendere una posizione personale e non veicolata da "qualcuno".
Coscienze troppo vuote, sensibilità stretta come il celebre orticello, vista che si rifiuta di guardare oltre il naso.
Persone dalle quali ormai io rifiuto ogni giudizio, persone che vivono in un mondo parallelo costituito da false battaglie e da una moralità fasulla e pretesa.
Persone le cui convinzioni non posso più condividere, perché lontane anni luce dal mondo in cui vivo e che loro si rifiutano di vedere come loro.
4 ore fa
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