Oggi ho sperimentato a modo mio, molto empiricamente, che lo spazio e il tempo sono effettivamente relativi.
Nel senso che a volte, a meno di non affidarsi a una opportuna deformazione dimensionale, non si può star dietro alle proprie giornate.
Sono stata in un numero imprecisato di negozi, sotto una fitta nevicata, con una temperatura che ha oscillato tra -9°C e -12°C (percepita -21°C, dicono in TV! Glarb e Doppio Glarb!).
Ho quindi organizzato la festina di compleanno che Luca e un suo amico hanno dato a casa nel pomeriggio: torta, bibite, hamburger e patate arrosto, focaccia farcita (pomodorini e olive), cioccolatini, tè e caffè, oltre a pulire dalla neve gli scalini d'ingresso affinché nessuno degli ospiti scivolasse e crollasse spezzandosi l'osso del collo.
Comunque tutto è andato molto bene. Ho persino trovato gli ultimi regalini di Natale, ora ne manca solo uno: quello per il mio fratello romano, che all'ultimo ha deciso di essere dei nostri a Milano a Natale! Yes!
Unico effetto collaterale dell'utilizzo della deformazione spazio-temporale: dà una grande stanchezza, un leggero raffreddore e mani arrossate.
4 ore fa
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