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Conoscete il ciclo vitale delle
farfalle?
1. Il primo stadio è
l'uovo.
2. Il secondo stadio è quando dall'ovetto esce
la larva, che si mangia quel che resta del proprio guscio.
3. Il terzo stadio è
il bruco, che mangia senza essere mai sazio e cresce tantissimo, molto rapidamente. Per questo motivo deve mutare, ovvero cambiare la pelle, che non riesce a crescere allo stesso ritmo.
4. Il quarto stadio è
la crisalide: a un certo punto, al bruco passa l'appetito. Si trova un posticino tranquillo e compie la sua ultima muta. Alcuni bruchi rimangono nel bozzolo per qualche settimana, altri fino a un anno o anche di più!
5. Il quinto stadio è
la farfalla. Formatasi all'interno del bozzolo, fa spuntare la testa lacerandone le pareti e aiutandosi con i movimenti delle zampette se ne libera del tutto.
Si tratta di trasformazioni fisiche lampanti ed evidenti, e normalmente tutti sono concordi nel considerare la farfalla di gran lunga più bella del bruco.
Noi esseri umani subiamo dei cambiamenti fisici forse meno drammatici, e in ogni caso non ci sogneremmo di dire che un adulto è più bello di un bambino. Non in pubblico, quantomeno, e comunque dubito davvero che sia possibile trovare qualcuno che definisca una persona vecchia alle soglie della morte (come è la farfalla) esteticamente più gradevole di un bel neonato roseo e paffutello.
Un vecchio è più saggio, magari, nell'immaginario collettivo. Un vecchio "ne ha viste tante". Quando vogliamo una torta di mele, cerchiamo la ricetta "della nonna". Se non riusciamo a togliere una macchia dal tappeto, anche lì cerchiamo i rimedi "di una volta".
La verità è che se non ci impediamo di crescere e progredire... beh, quello che succede è che
cresciamo. Non
invecchiamo.
Cioè. In realtà anagraficamente invecchiamo pure, è che il termine ha una connotazione negativa, a meno che tu non sia un vino o un formaggio, mentre
crescere ha un significato positivo.
Al mondo c'è
chi cresce, e c'è
chi invecchia. Siamo solo noi a scegliere da che parte stare.
Crescere implica un
cambiamento, di cui tanti hanno paura. Ma il cambiamento in questo caso non significa
diventare altro. Significa
diventare sempre più se stessi.
Il bruco, quando si trasforma in crisalide e poi in farfalla
cambia.
Cresce.
Diventa un altro? Ma certo che no, rimane se stesso, solo diverso. Più grande, più maturo, più saggio, uno che "ne ha viste tante".
Ho notato che spesso chi ha timore del cambiamento ha anche (o soprattutto) timore del giudizio altrui.
Troppo spesso siamo circondati da larve che vogliono che rimaniamo larve; da bruchi che si aspettano che rimaniamo bruchi; da crisalidi che non capiscono perché abbiamo voglia di diventare farfalle.
Si lamentano che siamo cambiati, che non siamo più quelli di una volta... non capiscono che stiamo solo crescendo, che stiamo passando al successivo stadio di
noi stessi.
A volte insistono, piangono, cercano di convincerci che stavamo meglio nel bozzolo, vogliono che ci torniamo dentro, che ci dimentichiamo di spiegare le ali o che perdiamo la voglia e il coraggio di farlo.
E noi? Quanto spesso crediamo a queste cose? Quanto spesso il timore di perdere un amico ci frena dall'affrontare la trasformazione davanti a noi? Quanto spesso cerchiamo di bloccare una fase della nostra crescita, quanto spesso siamo noi quelli che vogliono frenare gli altri!
Io mi sono fatta una promessa, tanto tempo fa. Io morirò crescendo, non importa quanti anni avrò vissuto: non sarò
invecchiata, sarò
cresciuta.