Non ho ancora trovato una fonte tedesca per confermare questo articolo, anche perché sono vergognosamente lenta a spulciare le notizie in tedesco, sorry.
Comunque, a spanne, direi che mi torna abbastanza con la situazione che vedo e vivo da quasi cinque anni a questa parte, vivendo a Berlino.
So che già nel 2006, quando ho dovuto aprire il contratto per l'energia elettrica, mi veniva chiesto di scegliere la fonte da cui desideravo venisse prelevata l'energia per dare elettricità alla mia casa.
C'erano tre possibili scelte: potevo scegliere di essere rifornita di elettricità proveniente esclusivamente da fonte non rinnovabile oppure di avere parte del rifornimento prelevato da energia prodotta tramite fonti rinnovabili. Non ricordo esattamente le percentuali, purtroppo, dovrei andare a rivedere il contratto e con queste faccende burocratiche sono una frana, probabilmente mi ci vorrebbe una settimana solo per disseppellirlo dalla montagna di carte e documenti assolutamente-da-conservare. Non c'era l'opzione 100% rinnovabile, se è quello che volete sapere, ma posso dire con altrettanta sicurezza che non si trattava di percentuali stupide tipo 2 o 3%. La cosa irrisoria era la differenza sulla bolletta: scegliere la massima percentuale possibile di fornitura derivante da fonti rinnovabili costava poco più di 1,00 € al mese in più rispetto all'opzione non-rinnovabile.
Da allora il mercato del rinnovabile è progredito. Ogni tanto seguo i progressi dei progetti riguardanti i campi eolici, di cui la Germania è ben fornita: basta che vi facciate la strada in macchina e vedete in quante turbine eoliche vi imbattete! Naturalmente si tratta di una produzione che non è e non può essere costante, ma se l'energia viene intelligentemente accumulata, il problema di rimanere al buio non si pone.
Gli ecologisti sono una banda discretamente numerosa e forte, qui. Già da molto prima che si verificasse il disastro in Giappone c'erano proteste e manifestazioni anti-nucleare e il governo ha preso una decisione basata sulla volontà popolare, chiudendo reattori vecchi e puntando ancora più decisamente sullo sviluppo e sulla crescita dello sfruttamento delle risorse naturali. Forse perché ormai sanno perfettamente che funziona, l'hanno provato, hanno investito capitali, ce l'hanno sotto gli occhi ogni giorno.
Andate poco più a Nord, verso la Danimarca. Non potete neppure contarle, le turbine eoliche, su terra e nel mare. Investimenti grossi, che danno anche risultati grossi, i tedeschi lo sanno.
E se è vero che nutro una sfiducia cronica nell'onestà e nella buona volontà dei governanti in genere, non è la prima volta che la Germania mi stupisce per la maniera in cui privilegia il sentire e il volere pubblico sopra interessi privati. La mia parte cinica è subito pronta a convincersi del fatto che nessun "pezzo grosso" fa nulla, se non ha il proprio tornaconto. Questo pensiero guasta un po' la sensazione di rispetto che mi incuterebbero tali decisioni, ma finché il tornaconto del potente di turno coincide con qualcosa che ritengo positivo e lungimirante, come in questo caso, non dovrei davvero brontolare e lamentarmi, vero?
Fa parte del compromesso di voler rimanere a vivere all'interno di uno Stato organizzato, credo.
34 minuti fa
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