Non vi ingannate, non sono ancora riuscita a scacciare le bollicine dal mio cervello.
Sembra anzi che le suddette unità di anidride carbonica abbiamo preso possesso di ogni anfratto lasciato libero all'interno della mia corteccia cerebrale, interferendo a più riprese con la comunicazione inter-sinapsiale.
I neuroni, affaticati, non reggono il ritmo e minacciano lo sciopero selvaggio.
Se mi vedrete aggirarmi con un pentolino in testa, linguaccia fuori e dita nelle orecchie, indossando la scatola da imballo della falciaerba e sfoggiando boccali traboccanti Radelberger ai piedi, saprete che lo sciopero è tragicamente in atto.
Manca drammaticamente poco.
Ieri: appuntamento con Mauro alle 5.30 pm sotto il suo ufficio. Devo andarlo a prendere in auto e poi andremo insieme in un certo negozio prima di tornare a casa.
Ore 4.30 pm, sono a scuola di Luca e lo incito a saltare in macchina: Forza, mostriciattolo, andiamo a casa! Prima buttiamo la spazzatura e poi andiamo a prendere papi al lavoro.
Ore 5.00 pm. Buttata la spazzatura torniamo in casa, ci laviamo le mani, dopodiché mi siedo pacifica al pc a controllare un paio di messaggi e altre cose.
Ore 5.15 pm. Decido di leggere insieme a Luca "Il Canto di Natale" di Charles Dickens. Ne trovo una versione on line e comincio la lettura.
Ore 5.35 pm. Suona il cellulare. Corro a rispondere e vedo che è Mauro.
Che carino, chiama per salutarmi, penso.
Rispondo giuliva: Ehi, ciao, dove sei?
Risposta: Er. Sono in ufficio...E tu??
Clack. Le sinapsi fanno contatto.
Oh, no!, esclamo, contrita e mortificata, Non ci posso credere, mi sono dimenticata di venirti a prendere!
Ah, fa lui, un flebile tono di speranza nella voce, E quindi dove sei di preciso in questo momento?
Eeeehhhh...A casa, confesso.
Ahm, commenta lui, Va beh, prenderò l'autobus...
*SIGH*
4 ore fa
Nessun commento:
Posta un commento