WE OWE IT TO EACH OTHER,
TO TELL STORIES.

Neil Gaiman

CARESS THE TALES
AND THEY WILL DREAM YOU REAL.

Nightwish

STORIES AND SONGS
ARE THE LANGUAGE OF THE HEART.

Stephen Lawhead


ALL STORIES ARE TRUE.
Patrick Rothfuss

A DREAMER IS ONE WHO CAN ONLY FIND HIS WAY BY MOONLIGHT,
AND HIS PUNISHMENT IS THAT HE SEES THE DAWN
BEFORE THE REST OF THE WORLD.
Oscar Wilde

THE CORE OF ALL LIFE
IS A LIMITLESS CHEST OF TALES.

Nightwish
ALL THE TRUTH IN THE WORLD
IS HELD IN STORIES.

Patrick Rothfuss

venerdì 6 novembre 2009

close our eyes, pretend to fly

Non vi ingannate, non sono ancora riuscita a scacciare le bollicine dal mio cervello.
Sembra anzi che le suddette unità di anidride carbonica abbiamo preso possesso di ogni anfratto lasciato libero all'interno della mia corteccia cerebrale, interferendo a più riprese con la comunicazione inter-sinapsiale.
I neuroni, affaticati, non reggono il ritmo e minacciano lo sciopero selvaggio.
Se mi vedrete aggirarmi con un pentolino in testa, linguaccia fuori e dita nelle orecchie, indossando la scatola da imballo della falciaerba e sfoggiando boccali traboccanti Radelberger ai piedi, saprete che lo sciopero è tragicamente in atto.
Manca drammaticamente poco.

Ieri: appuntamento con Mauro alle 5.30 pm sotto il suo ufficio. Devo andarlo a prendere in auto e poi andremo insieme in un certo negozio prima di tornare a casa.
Ore 4.30 pm, sono a scuola di Luca e lo incito a saltare in macchina: Forza, mostriciattolo, andiamo a casa! Prima buttiamo la spazzatura e poi andiamo a prendere papi al lavoro.
Ore 5.00 pm. Buttata la spazzatura torniamo in casa, ci laviamo le mani, dopodiché mi siedo pacifica al pc a controllare un paio di messaggi e altre cose.
Ore 5.15 pm. Decido di leggere insieme a Luca "Il Canto di Natale" di Charles Dickens. Ne trovo una versione on line e comincio la lettura.
Ore 5.35 pm. Suona il cellulare. Corro a rispondere e vedo che è Mauro.
Che carino, chiama per salutarmi, penso.
Rispondo giuliva: Ehi, ciao, dove sei?
Risposta: Er. Sono in ufficio...E tu??

Clack. Le sinapsi fanno contatto.

Oh, no!, esclamo, contrita e mortificata, Non ci posso credere, mi sono dimenticata di venirti a prendere!
Ah, fa lui, un flebile tono di speranza nella voce, E quindi dove sei di preciso in questo momento?
Eeeehhhh...A casa, confesso.
Ahm, commenta lui, Va beh, prenderò l'autobus...

*SIGH*

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