Un consiglio gratutito:
Quando comprate una casa con un giardino che le gira intorno, e nel suddetto giardino è presente una grossa voliera [vedi foto 1] ma voi non avete intenzione di intrappolare volatili, esigete che detta voliera venga rimossa prima della consegna delle chiavi.
Perché vi direte: "Non c'è bisogno di chiamare un'impresa di smantellatori professionisti. A distruggere cose son buoni tutti! Che ci vorrà mai?"
Indi, armati di uno svitatore, un martello (che si romperà), uno scalpello, un tronchesino e una scala, ma soprattutto di ingenuità a palate, vi accingerete alla titanica impresa.
Dopo tre fine settimana, qualche graffio, un fortissimo raffreddore e una vite lunga 12 cm che vi perforerà la suola di uno scarponcino e vi si infilerà nel tallone, finalmente raggiungerete il risultato auspicato, che, per inciso, non era preparare la scenografia per un film sull'Uragano Kathrina [vedi foto 2 - nella quale è presente solo un misero 5% del totale delle macerie ricavate].
Sarà solo allora, che scoprirete che la diabolica costruzione di legno e reti metalliche poggiava su lastre di cemento infilate verticalmente nel terreno e assicurate, per buona misura, l'una all'altra da una colata di cemento sul fondo [vedi foto 3].
Ci vorranno altri due fine settimana, due vanghe (una delle quali si romperà), una paletta e due pastiglie di Voltaren, prima di ottenere un giardino terremotato [vedi foto 4].
Quando alla fine del secondo fine settimana sarete riusciti a estrarre dal terreno lastre e blocchi di cemento fusi a monconi di travi d'acciaio dal peso approssimativo di un quintale-un quintale e mezzo cadauno, solleverete quel che resta delle vostre devastate membra, abbozzerete un mezzo sorriso e pronuncerete le parole: "Abbiamo finit..." E a quel punto l'occhio si poserà sull'angolo che i precedenti proprietari del giardino in questione avevano designato a piantagione di colture ignote, separata dal resto da una bassa recinzione realizzata con lastre di cemento ficcate verticalmente nel terreno e (verosimilmente, ma vi manca il coraggio di controllare) fuse in una bella colata di cemento sul fondo [la foto5 non c'è, perché a quel punto siete svenuti].
Non vi resta che consolarvi constatando che i dintorni della casa circondata dal famoso giardino sono davvero idilliaci [foto 6].
Quando comprate una casa con un giardino che le gira intorno, e nel suddetto giardino è presente una grossa voliera [vedi foto 1] ma voi non avete intenzione di intrappolare volatili, esigete che detta voliera venga rimossa prima della consegna delle chiavi.
foto 1 |
Perché vi direte: "Non c'è bisogno di chiamare un'impresa di smantellatori professionisti. A distruggere cose son buoni tutti! Che ci vorrà mai?"
Indi, armati di uno svitatore, un martello (che si romperà), uno scalpello, un tronchesino e una scala, ma soprattutto di ingenuità a palate, vi accingerete alla titanica impresa.
Dopo tre fine settimana, qualche graffio, un fortissimo raffreddore e una vite lunga 12 cm che vi perforerà la suola di uno scarponcino e vi si infilerà nel tallone, finalmente raggiungerete il risultato auspicato, che, per inciso, non era preparare la scenografia per un film sull'Uragano Kathrina [vedi foto 2 - nella quale è presente solo un misero 5% del totale delle macerie ricavate].
foto 2 |
Sarà solo allora, che scoprirete che la diabolica costruzione di legno e reti metalliche poggiava su lastre di cemento infilate verticalmente nel terreno e assicurate, per buona misura, l'una all'altra da una colata di cemento sul fondo [vedi foto 3].
foto 3 |
Ci vorranno altri due fine settimana, due vanghe (una delle quali si romperà), una paletta e due pastiglie di Voltaren, prima di ottenere un giardino terremotato [vedi foto 4].
foto 4 |
Quando alla fine del secondo fine settimana sarete riusciti a estrarre dal terreno lastre e blocchi di cemento fusi a monconi di travi d'acciaio dal peso approssimativo di un quintale-un quintale e mezzo cadauno, solleverete quel che resta delle vostre devastate membra, abbozzerete un mezzo sorriso e pronuncerete le parole: "Abbiamo finit..." E a quel punto l'occhio si poserà sull'angolo che i precedenti proprietari del giardino in questione avevano designato a piantagione di colture ignote, separata dal resto da una bassa recinzione realizzata con lastre di cemento ficcate verticalmente nel terreno e (verosimilmente, ma vi manca il coraggio di controllare) fuse in una bella colata di cemento sul fondo [la foto5 non c'è, perché a quel punto siete svenuti].
Non vi resta che consolarvi constatando che i dintorni della casa circondata dal famoso giardino sono davvero idilliaci [foto 6].
foto 6 |
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