Siccome in estate vengo solitamente assalita da un'insana smania di scioperatezza, al contrario di tante persone per me è un periodo di letture scarsissime, quasi nulle. A meno che, certo, non sia costretta a trascorrere due settimane in spiaggia, a quel punto macino anche 800 pagine al giorno senza battere ciglio.
L'estate 2013 non mi ha portato al mare, quindi la media di pagine lette è precipitata a picco, a favore di ore spese davanti a puntate vecchie e nuove di serie TV. Tra queste, "The Pillars of the Earth", serie tratta dall'omonimo romanzo di Ken Follett.
Ho letto il libro diversi anni fa, oserei dire tanti anni fa. Ricordo che il libro mi era piaciuto molto: quelle atmosfere medievali, l'ambientazione ricca di particolari, le descrizioni della cattedrale in crescita così vivide mi avevano catturato e avevano fatto passare in secondo piano la trama un po' monotona e i personaggi un po' scontati.
Quando anni dopo ho letto il seguito, non sono più riuscita a passarci sopra, perché i personaggi esasperatamente buoni o esasperatamente cattivi e le scene di sesso interminabili e inutilmente numerose mi hanno rovinato anche la meravigliosa cornice storica che Follett è sempre in grado di creare. Avrebbe bisogno di qualcuno che gli pensi la storia e gli disegni i personaggi.
Comunque, ho guardato la serie, perché dopo Game of Thrones e The Borgias mi andava di guardare ancora qualcosa di storico, avventuroso e pieno di intrighi. Sarà perché me lo aspettavo, sarà perché in TV i cattivi-solo-cattivi mi danno meno fastidio, ho digerito meglio quelli che nel libro avevo considerato difetti.
Ora sono rimasta orfana di serie "storiche", sarà ora di ributtarsi sulla letteratura?
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