Fin dalla più tenera età ho un vizio: creare nuovi mondi nella mia immaginazione.
Nuovi posti, nuove storie e nuovi personaggi - che a volte non sono altro che i vecchi rivisti, corretti e reinventati.
È un vizio che ho cercato di perdere, in passato, rendendomi conto di esserne dipendente, ma è stato impossibile. Si è trattato probabilmente del periodo più vuoto e pauroso della mia vita. Così ho ripreso, pur domandandomi se il sogno sia per me più una droga o una medicina. A vote il confine è tanto sottile da essere insignificante.
Così stasera mi sono trovata a riflettere e mi sono chiesta: ma se il mondo reale, quello al di qua dello specchio, fosse esattamente come lo costruisco di volta in volta al di là, cosa sognerei di cambiare?
Non ho ancora una risposta, però è una bella domanda, no?
11 ore fa
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