C'è una citta, in Europa, che si chiama Berlino.
Basta il nome per richiamare nella mente di milioni di persone immagini di guerra, di disperazione, di ingiustizie, di cicatrici, di follie, di inquietudine, di paura, di disagio.
E invece Berlino è rinata. È una grande, coraggiosa Fenice.
È una città che vuole essere amata, che si fa amare, ma senza imbellettarsi, senza fingere di essere qualcosa che non è.
Ha coraggio, questa città: il coraggio di mostrare la sua faccia, il coraggio di portare le sue cicatrici con dignità, il coraggio di essere quello che è, tutto quello che è.
Berlino è il centro trafficato, la gente che lavora negli uffici ai piani alti, è i grandi magazzini scintillanti.
Berlino è la città delle volpi, dei leprotti e degli scoiattoli dietro casa e davanti al Duomo.
Berlino è la città del verde, delle biciclette, delle grigliate. Berlino è la città dei battelli sul fiume, del bagno nel lago, dei bar sulla spiaggia.
Berlino è la città delle luci blu in inverno quando è buio prima delle cinque di pomeriggio.
Berlino è la città distrutta e ricostruita, la città piegata ma mai spezzata, la città dei curiosi, la città degli artisti, dei pazzi, degli stranieri, dei professori universitari, dei medici e degli avvocati: mescolati insieme, un puzzle variopinto di facce e di realtà.
Berlino è la città dei bambini e delle mamme, delle fontane e dei parchi giochi. Berlino è la città delle mostre, dei musei, dei concerti e delle conferenze.
Berlino è la città magica, la città dei kebab, della pizza, dei wurstel e delle zuppe di verdura; la città della birra e del succo di crauti.
Berlino è la città per tutti e per ognuno.
3 ore fa
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