Memo per me: nella lista dei lavori da non fare mai nemmeno se sto morendo di fame, accanto alla
cameriera includere a parimerito la
parrucchiera.
Avevo deciso di uniformare il colore dei miei capelli ribelli e multicolor facendo stendere dal parrucchiere una mano di rosso. Il che mi sarebbe costato diciamo tra i 25 e i 30 euro. Allora, siccome sono taccagna dentro, ho indagato un pochino sulle creme coloranti fai-da-te. Solitamente sono una vera schiappa e mi faccio aiutare, ma stavolta non avevo tempo di blandire l'Ale. Fedele inoltre al mio nuovo motto
tutta natura, pura bontà, ho scelto di entrare nell'enorme
Naturkaufhaus a Steglitz. Al settimo e ultimo piano c'è il reparto cosmetica.
Sono partita da creme coloranti per capelli da 13.00 euro a barattolo, scendendo via via fino a trovare una tintura henné completamente naturale oh-oh-oh che costava la metà. Stavo già allungando la manina, quando il mio occhio vigile si è posato sulla scatola a fianco, dal costo irrisorio di 3.50 euro.
No, dico, vi rendete conto del risparmio?? Come facevo a resistere?
Bene, siccome ho i capelli piuttosto lunghi ne prendo due confezioni.
Crepi l'avarizia.
Giunta a casa scopro che si tratta di erbe e foglie pestate e ridotte in polvere, da miscelare con acqua bollente e spalmare in testa. La scatola non contiene guanti di plastica protettivi, ergo ne deduco che non serviranno.
Ottengo una poltiglia dal colore e consistenza che vi lascio solo immaginare, non ho lo stomaco per scrivere qui, bianco su nero, che sembra cacca di mucca.
Ops, l'ho detto. Va beh.
Anche l'odore, tra l'altro, non è invitante. Ma cosa posso fare, ormai?
Quella poltiglia fumante nella ciotola sul ripiano del lavabo in bagno mi ricorda che:
1. ho sborsato di tasca mia BEN 7 euro = 3.50 x 2;
2. l'Ale non sarebbe disponibile a spalmarmela in testa nemmeno dietro cospicuo pagamento (che peraltro renderebbe inutile il non essere andata dal parrucchiere).
Quindi, coraggiosamente, prendo quella fanghiglia molliccia e me ne schiaffo in testa intere manate.
Quando noto che ho la fronte arancione, le braccia arancioni, il collo arancione e le mani color evidenziatore, mi sorge il sospetto che quella roba sia una
tintura a tutti gli effetti. Magari nella confezione che costava il doppio i guanti in cellophane li avevano infilati.
Mi rendo conto anche, sempre nel medesimo istante, che indosso la maglietta del pigiama e che non l'ho protetta con una vecchia salvietta.
La levo con indicibili acrobazie, e ottengo il seguente risultato: ora ho anche le spalle e la schiena schizzati di arancione.
Disperata, decido che ho in testa una quantità sufficiente di fango, chiudo tutto nella cuffia per doccia dell'hotel vattelapesca di Siviglia e mi dedico alla rimozione del color arancione dalla pelle.
Uso, nell'oridne: shampoo, ancora shampoo, sapone, bicarbonato di sodio, aceto, limone, detersivo per i piatti, grattino per le pentole, acetone per unghie, ancora shampoo e sapone. L'innaturale colore viene rimosso con successo da quasi ogni punto colpito.
Al termine di tutto ciò mi avvolgo nell'accappatoio e mi aggiro come un'anima in pena per circa 90'. Poi, come da istruzioni, torno in bagno e sciacquo via tutto il fango puzzolente dalla mia testa.
Terrorizzata all'idea di imprimere indelebili macchie arancioni anche alla federa del cuscino mi asciugo i capelli con attenzione maniacale e un phon, che mi fa sudare arancione.
Dopo tutto ciò, okay lo ammetto: il risultato è bello.
Almeno quello che si limita ai capelli.
Personalmente la fronte arancione e i polpastrelli arancione mi danno un po' fastidio, spero che tornino presto del loro colore naturale.