Probabilmente quando sono nata i miei genitori si sono dimenticati di invitare la tredicesima fata.
Insomma, diciamo la verità: sono bella, gentile, buona, educata e sono sicura che se mi metto un attimo a pensare riesco facilmente a stilare una lista di dodici virtù alle quali poter affiancare il mio nome.
Ma non sono mai stata in grado di gonfiare le gomme della mia bicicletta. Nemmeno quelle della bici di qualcun altro, eh, non è che la mia imbranataggine faccia differenza.
E anche se essere incapace di gonfiare le gomme della bicicletta sembrerebbe una maledizione sufficiente - soprattutto visto che io davvero amo andare in bicicletta e sogno di fare una vacanza pedalando allegramente per tutta Europa - c'è di più. Non solo non riesco a gonfiarle, ma nel tentativo ottengo regolarmente il risultato opposto, ovvero di sgonfiarle ulteriormente.
Non ero proprio sicura che si trattasse di una maledizione: per tutti questi anni ho pensato si trattasse solo di una manifestzione di maldestrezza (esiste, questa parola, l'ho appena cercata sul vocabolario ).
La maldestrezza, tuttavia, ha dei limiti che umanamente sono invalicabili, e siccome l'ultima volta che ho controllato ero ancora umana, non resta che una spiegazione, ovvero quella della fattura.
Da qualche giorno, infatti, avevo notato che le gomme della mia bici erano un tantino sgonfie. Non esageratamente, ma avevano bisogno di una ritoccatina. Le ritoccatine, nella mia esperienza, sono quelle piu pericolose. In ogni caso, decisa a vincere una volta per tutte quella che ancora pensavo fosse incompetenza mia, mi sono detta: "Stavolta lo faccio da sola!" Fortunatamente ho deciso di procurarmi una sorta di rete di salvataggio: invece di compiere l'azzardato gesto nel giardino dietro casa, sono andata con la bici dal ciclista più vicino, che ha sempre una pompa fuori dall'entrata a disposizione dei ciclisti bisognosi. L'idea era di tentare da sola e, nel caso incontrassi delle difficoltà, entrare a chiedere una mano.
Era un ottimo piano! Cosa poteva andare storto?
Ecco, una possibilità a cui effettivamente non avevo pensato era che, quando qualche mese fa avevo lasciato al ciclista la mia bici perché avevo forato e lui gentilmente mi aveva cambiato la camera d'aria, avesse casualmente scelto una camera d'aria con la valvola difettosa. Così, quando io ho svitato il tappino, anziché svitare solo il tappino ho svitato tutta la suddetta valvola, che era uscita dalla fabbrica con il tappino saldamente incollato. In tre secondi e quattro decimi la camera d'aria era completamente sgonfia, talmente appiccicata al marciapiede, che sembrava fosse passato di lì qualcuno con quell'affare che serve per creare il sottovuoto nei sacchetti prima di metterli in valigia per fargli occupare meno spazio.
Non potevo credere ai miei occhi.
Sconsolatissima, sono entrata dal ciclista, che mi ha soccorso montando una nuova valvola e - grazie al Cielo - gonfiandomi lui entrambe le gomme.
Ora, io non so esattamente come siano le statistiche. Però in passato ho comprato una bici che aveva entrambe le valvole delle camere d'aria difettose. Avevano anche montato male il manubrio. A quella prima (sempre acquistata nuova) avevo dovuto far mettere a posto i pedali perché non erano stati fissati bene.
L'ipotesi della maledizione mi sembra molto verosimile, insomma.
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