Mi piace leggere, scrivere, parlare e ascoltare un concetto espresso in una lingua comprensibile.
Sono capace di apprezzare qualche virtuosismo linguistico, un gioco di parole, persino delle licenze poetiche di tanto in tanto.
Soprattutto, però, trovo che la lingua abbia uno scopo, e questo scopo è: veicolare un messaggio il più chiaramente possibile.
Un dettaglio non trascurabile, nell'affermare quanto sopra, è che trovo anche che sia importante adeguare il registro linguistico all'occasione. Inutile, per capirsi, parlare come un avvocato quando si vuole comprare un chilo di pere dal fruttivendolo.
Ora, se leggo una ricetta, cosa mi interessa? Mi interessa sapere quanto di quale ingrediente utilizzare, e come unirlo agli altri? O sono disposta a rinunciare alla correttezza di tali informazioni in favore di una pagina scritta con linguaggio aulico o pretenzioso?
Tu, che scrivi ricette su internet per spiegare alle persone come si prepara la salsa tonnata! Credi che mi faccia piacere, o che la mia opinione di te si elevi, se infili espressioni come densa fluidità, per poi fornire una lista di ingredienti necessari con una quantità di olio fuori da ogni concezione? Che se uno solo prova a metterne la metà di quanto indicato, poi deve raddoppiare la dose di tonno per avere una "cosa" comunque troppo liquida? Ma perché non impieghi il talento dove è necessario e non dove è superfluo?
Sì, oggi mi irrito a caso per delle scemenze inutili. Qualcosa in contrario?
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