Quando hai mille attività, che per la maggior parte si svolgono entro le mura di casa;
Quando hai prole e consorte che periodicamente (e rigorosamente a turno) cadono ammalati;
quando, insomma, non hai pressoché mai l'opportunità di ritrovarti a casa da sola...
Capita che una mattina, di punto in bianco, ti rendi conto che il silenzio è diverso, è un po' vuoto.
Che il ticchettio degli orologi da parete riecheggia da una stanza all'altra.
Che persino lo sciacquone del water tace.
Sei a casa da sola.
Lasci che la consapevolezza di un tale evento ti scivoli attorno e ti aderisca addosso come una seconda, elettrizzante, nuova pelle.
Sollevi uno sguardo complice verso l'orologio ticchettante e dentro di te senti risuonare il tic-toc con una nuova voce, dice: ora di fare selvagge follie!
... Poi ti aggiri come un'anima in pena in giro per la casa, alla ricerca di qualcosa di abbastanza selvaggio e folle da compiere nelle prossime quattro ore - tanto durerà questo inatteso momento.
Alla fine tiri un sospiro che è per metà di sollievo e per metà per riempirti di coraggio.
Hai deciso: condividerai il tuo magico spazio con un libro e il forno.
Al termine delle quattro ore - anzi: TRE, c'è stato un disguido - ti ritrovi con una forma di pane calda e fragrante a forma di coniglio e 200 pagine più avanti nella lettura di "The Wise Man's Fear". Ecco.
32 minuti fa