Dall'esperienza di traduzione del romanzo rosa che sta accompagnando la mia estate ho tratto importanti insegnamenti. Posso quindi ora, senza timore alcuno, sottoporre all'attenzione di chiunque fosse interessato il seguente:
Decalogo di stile per scrittori di romanzi rosa
1. Non usare un aggettivo quando puoi usarne cinque. Sforzati! Se ci pensi abbastanza intensamente, ti accorgerai che tutto sommato l'aria può essere ariosa!
2. Quando la costruzione della frase non permette un uso sufficientemente sotanzioso di aggettivi, ricorri agli avverbi! Mi raccomando, che siano ricercati e suonino bene: è un romanzo d'amore, dopotutto, quindi scrivere che l'architrave della porta è lussuriosamente intagliato mantiene vivo il desiderio!
3. Non avere timore di azzardare paragoni arditi: i forti lettori di romanzi rosa amano sforzare le meningi e apprezzano una scrittura che osa laddove una penna più pavida si sarebbe arresa! Vedrete che persino un uomo che sta fermo all'angolo della strada simile a una banconota falsa troverà la sua ragione di esistere!
4. Anche le metafore devono essere coraggiose! Nessuno desidera leggere le solite cose, dopotutto! Accompagnate i paragrafi moraleggianti (vedi punto 5) con voli pindarici che accendano la curiosità e suggeriscano immagini contorte, che rimangono impresse: una frase come il corsetto delle convenzioni è la prigione della felicità è indubbiamente difficile da dimenticare!
5. Introducete paragrafi moraleggianti con discrezione ma profusamente. Non vogliamo che il pubblico si adagi e prenda troppo alla leggera la storia! È compito nostro ricordargli importanti verità, come che i soldi non sono tutto, o consigli sempre validi come "segui il tuo cuore".
6. Siate precisi! Di ogni oggetto che nominate, non dimenticate di indicare la marca (tra l'altro, questo si rivela efficace quando non riuscite a pensare un numero adeguato di aggettivi qualificativi). Per i lettori è fondamentale sapere che la panchina in legno di tek su cui la protagonista abbigliata con un abitino rosso monospalla di Fendi e sandali Gucci tempestati di Swarowski dal tacco alto dodici centimetri si lascia cadere affranta e sconsolata con il bel volto magro rigato di grosse lacrime bagnate e trasparenti perché il suo compagno attraente dai capelli grigi e ricci che gli ricadono elegantemente e morbidamente sulle spalle larghe e forti ha pronunciato una frase lapidaria e insensibile con le sue labbra sottili e pallide, è dell'Ikea. (Come, cosa? Ma la panchina, no? Suvvia, prestate attenzione!) Per evitare problemi di copyright, basterà alterare in modo divertente i nomi dei marchi: per esempio Fendi può diventare Scendi; Gucci può essere cambiato in Lucci; Ikea diventerà Idea, e così via. Il vostro pubblico ne rimarrà estasiato e per nulla confuso!
7. Pensare a nomi e cognomi per i personaggi è difficile, si sa: con tutte le amicizie e conoscenze che abbiamo, se dimentichiamo di inserire nel nostro libro qualcuno con il nome di un/a conoscente rischiamo di recare offese gravi. Per questo motivo, è assai meglio inventarsi di sana pianta dei nomi pensando al ruolo del personaggio: se avete bisogno di un personaggio rozzo, basterà chiamarlo signor Rozzo Maleducatone; una donna pettegola diventerà la signorina Pettegolina Boccalarga: visto com'è facile?
8. Il libro è frutto della vostra fantasia, la storia vi appartiene, quindi è sacrosanto che il ruolo del/della protagonista venga assegnato a qualcuno che porta il vostro nome.
9. Il vostro libro è un'occasione perfetta per farla pagare a tutte le persone che vi hanno trattato ingiustamente nella vita. Sfogatevi! Tutti saranno dalla vostra parte, quando si renderanno conto che al lavoro siete circondati da cervelli di gallina incapaci e ubriaconi; che i vostri capi sono degli squali profittatori e lascivi; che le vicine di casa sono delle megere invidiose; eccetera.
10. Mi raccomando conferite alla vostra eroina quell'aura di ingenuità che conquista al primo sguardo: lei si presenta sempre impeccabile con abitini sexy e trucco perfetto perché è la sua natura, e nessuno capisce che, nonostante le calze a rete e i vertiginosi tacchi a spillo, l'unica cosa che desidera è essere lasciata sola a meditare sulla sua triste vita. Questo contrasto, vedrete, la renderà cara al pubblico, nel quale susciterà un'infinita tenerezza.