L'altro giorno ho preso la U-Bahn e appena mi sono seduta ho tirato fuori dalla borsa un
libro da leggere.
Ho notato che immediatamente la ragazza seduta di traverso di fronte a me - che a sua volta stava leggendo - si controceva per sbirciare la copertina.
Poche fermate dopo è salita una signora - anche lei con in mano un libro - che ha fatto lo stesso.
Ho pensato gongolando dentro di me: che bello abitare in una città in cui succedono queste cose! Si crea una bella complicità, per qualche attimo si può fingere che la popolazione circostante non sia composta soprattutto da buzzurri.
Mi è tornata alla mente un'occasione, qualche anno fa, in cui mi sono imbattuta in una scena particolare. Sotto al ponte di una S-Bahn si era accampato un barbone. Era seduto a gambe incrociate su un grosso plaid, che condivideva con il cagnolone d'ordinanza, sonnacchioso in un angolo vicino a un piatto di plastica sporco di cibo. Alle sue spalle, gli immancabili sacchetti un po' maleodoranti. Lui stesso non era proprio pulitissimo, con i capelli grigiastri che gli ricadevano in ciocche attorno al viso sporco e con la barba di qualche giorno. Stava, come dicevo, seduto a gambe incrociate sul plaid e con calma serafica leggeva un libro.
Potete immaginare che moto di orgoglio mi si è agitato nel petto: abito in una città talmente permeata di cultura, che persino i barboni leggono!
Ora potete anche immaginare come il moto di orgoglio si sia irrimediabilmente sgonfiato quando, una settimana più tardi, passando sotto a quel ponte, ho visto il medesimo barbone intento a pulirsi il didietro con delle salviettine, beatamente incurante dei passanti.